Se il buongiorno si vede dal mattino, nel pomeriggio del 2017 di Ross Brawn splende ancora un bel sole e l’aria profuma di santità. Già ad inizio anno Ross aveva infatti sostenuto che una delle vie per rendere la F1 più appetibile, (o riportarla ai fasti di un tempo, aggiungerei) era quella di eliminare tutte le interferenze artificiali con quello che è lo sport vero e puro.
Ora il Boss della nuova gestione tecnica conferma le sue impressioni non solo per quanto riguarda il DRS, ma anche per le penalità in grigia che, ultimamente, stanno assumendo i contorni del ridicolo soprattutto se si pensa alla Mclaren. Le 65 posizioni di penalità inflitte a Stoffel Vandoorne a Spa parlano da sole, d’altronde.
Intervistato da Motorsport.com, Brawn ha messo in chiaro la sua idiosincrasia per il fatto che i problemi tecnici vadano ad influenzare le posizioni di partenza dei piloti. Brawn, addirittura, parla di rimozione totale delle penalità in griglia se non si dovesse trovare una soluzione alternativa.
Come sappiamo, poi, Brawn non ha mai digerito l’antisportività del DRS, ritenuto un sistema inadatto a creare vero spettacolo. Anche in questo caso Ross è intenzionato a trovare una soluzione alternativa, ma quello che più è importante è l’approccio a questi argomenti, con l’obiettivo di risolvere il problema dei sorpassi senza ricorrere a stratagemmi artificiali.
Il rovescio della medaglia è che per apportare queste modifiche si dovrà attendere un bel po’. Si parla del 2021, anno nel quale entrerà in vigore il nuovo regolamento sulle Power Unit, ammesso che resteranno ibride. Anche su questo Brawn aveva esposto le sue preoccupazioni, vista la presenza nel panorama FIA del WEC e dell’ormai crescente Formula E.
In particolare, Brawn punta il dito sullo sviluppo delle monoposto in modo tale da non pregiudicare l’aerodinamica di quelle che seguono. Infatti le vetture sono studiate e progettate per correre da sole e non in un ambiente di competizione. L’ideale, per Brawn, sarebbe considerare nello sviluppo il fatto di correre “in gruppo”, per far sì che più monoposto possano restare vicine e non necessitare bottoni speciali o ali mobili per agevolare i sorpassi.
Un paio di considerazioni: vero è che il 2021 sembra al momento lontano, ma il piano a medio / lungo termine di Brawn potrebbe portare benefici concreti se studiato adeguatamente. D’altronde, per tornare ad avere monoposto più semplici ci vogliono studi e prove, ma se non altro le intenzioni di Brawn vanno, secondo me, nella direzione corretta. Quella di migliorare lo spettacolo semplificando le cose e non complicandole.
Ottimo anche il riferimento alle penalità in griglia. Da anni queste complicano la vita ai piloti per fatti non dipendenti dalla loro volontà: non si tratta di errori o comportamenti non corretti, ma di problemi tecnici che non dovrebbero penalizzare la prestazione in qualifica di chi è al volante.
Brawn, quindi, conferma le intenzioni espresse ad inizio anno e lancia spiragli di positività negli appassionati. Se dovesse riuscire nel suo intento si tratterebbe di una rivoluzione in assoluta controtendenza con la concezione di spettacolo vissuta negli ultimi quindici anni. Chissà mai che tra qualche anno potremo chiamarlo San Ross.
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