Verstappen, Toto Wolff e i record importanti quando conviene

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
5 Settembre 2023 - 01:04
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Le 10 vittorie di fila di Verstappen snobbate al grido di irrilevanti dal TP Mercedes. Che, però, quando i record erano loro…

C’era un tempo non troppo lontano in cui Mercedes dominava in lungo e in largo il mondiale di Formula 1 e faceva incetta di record, riscrivendo sia quelli di squadra che del singolo pilota con Lewis Hamilton.

Record celebrati e ricordati poi a dovere con teutonica fierezza su cui ben poco si è potuto dire. È proprio per questo che stonano parecchio le dichiarazioni delle ultime ore di Toto Wolff, che sfociano in quella che sembra una vera e propria insofferenza verso ciò che Red Bull sta facendo da un anno e mezzo a questa parte.

Il record delle dieci vittorie consecutive realizzato da Verstappen è stato battezzato come irrilevante dal Team Principal, mentre la storia dei compagni di squadra lanciata da Hamilton qualche giorno fa (una sorta di “I miei compagni sono stati più forti di quelli di Verstappen”) merita un approfondimento a parte, soprattutto se parliamo di Kovalainen e Bottas.

Tutti i record possono essere rilevanti o irrilevanti, dipende un po’ da ognuno di noi: Schumacher diceva che sono fatti per essere battuti e, così come Hamilton ne ha battuti tanti, altrettanto sta facendo adesso Verstappen. Ha la macchina migliore? Da metà 2022 sicuramente. Ha il vantaggio di un regolamento che non permette agli altri di recuperare? Anche.

Ma non capisco lo snobismo e il voler minimizzare da parte di chi ha avuto gli stessi vantaggi in termini di regolamento e ha svuotato il tavolo per otto stagioni, sbaragliando la concorrenza dal 2014 grazie ad una Power Unit sulla quale si dice Mercedes fosse molto più pronta degli altri da tempo. Perché, se fossimo rimasti al regolamento 2013, le cose sarebbero state molto più difficili.

È vero, ci sono record che hanno meno senso (tipo quello dei giri veloci, ormai devastato dai pit al penultimo giro) e altri che ne hanno di più, ma tacciare come irrilevante un risultato comunque storico come quello ottenuto dall’olandese dice molto di quanto Mercedes stia soffrendo questi ultimi due anni.

È anche vero che un mondiale dove vince una sola squadra (e in questo caso praticamente un solo pilota) non è noioso solo per chi quel pilota e quella squadra la tifano. Ma, anche qui, tra 2014 e 2020 solo in due occasioni c’è stata incertezza dopo due o tre gare. Tra 2014 e 2016 alla quarta, se non prima, già si era capito tutto, tra 2019 e 2020 anche. E chi non si annoiava era chi adesso critica.

Un’alternativa, così come le capacità, Toto Wolff e la Mercedes comunque ce l’hanno: tornare a lottare per il titolo nel 2024. Red Bull ci ha messo un po’ ma nel 2021 ne è stata capace. Perché non può farlo anche Brackley? Ne gioverebbero tutti: loro in pista e noi a casa.

Immagine: Media Red Bull

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