Verstappen ed Hamilton alla tappa Istanbul: il 2021 ancora aperto, ad ora, grazie agli episodi

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
4 Ottobre 2021 - 13:30
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In Turchia riparte la sfida Hamilton – Verstappen in un 2021 condizionato dagli episodi

Quello del 2021 è uno dei mondiali più folli degli ultimi anni per la quantità di gare condizionate da episodi vari ed eventuali. Imola, Baku, Silverstone, Budapest, Spa, Monza, Sochi hanno visto il loro risultato inficiato da questo o quell’evento in un campionato che, al momento, resta in piedi più per la quantità di situazioni non convenzionali che per ciò che i valori in campo hanno mostrato.

Se dovessimo infatti considerare ciò che i due contendenti al titolo hanno mostrato sul campo l’ago della bilancia penderebbe decisamente dalla parte della Red Bull e di Max Verstappen. Nei quindici appuntamenti fino ad ora disputati solo due volte l’olandese è stato battuto nettamente in pista – in condizioni di parità – da Lewis Hamilton, nei Gran Premi di Portogallo e Spagna. Delle altre tre vittorie di stagione una, quella inaugurale del Bahrain, è stata propiziata dalla decisione Red Bull di lasciare la posizione all’inglese dopo il sorpasso con uscita larga in curva 4. Il Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone è stato vinto da Hamilton dopo la toccata (involontaria ma colpevole) del primo giro che ha messo fuori gioco l’olandese. Infine, l’ultimo appuntamento di Sochi ha visto la centesima vittoria di Lewis con Max partito ultimo e, infine, secondo al traguardo aiutato dalla pioggia nel finale.

Per il resto, Verstappen ha vinto il confronto diretto sei occasioni: Imola, Monaco, Le Castellet, Zeltweg (in entrambi gli appuntamenti) e Zandvoort. Sarebbero state sette con Baku senza l’esplosione della gomma posteriore destra. Nel GP dell’Emilia Romagna (avevo scritto San Marino… la tradizione colpisce come la vecchiaia), Hamilton ha approfittato dell’interruzione per l’incidente a Russell e Bottas per rimettersi in carreggiata e risalire la china dopo l’uscita di pista alla Tosa, arrivando poi secondo. Un po’ quanto successo a Verstappen a Sochi, dove da settimo ha recuperato fin dietro l’inglese grazie alla pioggia ed alla giusta strategia.

Dalla sua l’olandese ha i 5 punti recuperati in classifica per la farsa di Spa-Francorchamps. Allo stesso tempo, però, può recriminare sulla gomma esplosa a Baku nelle battute finali, quando ne stava guadagnando dieci sul diretto rivale, a quel momento terzo con Max in pieno controllo e Perez secondo a sua difesa. Soprattutto, l’olandese vede il nono posto di Budapest come un mezzo miracolo dopo essere stato letteralmente centrato al via dalla carambola innescata da Bottas. Il corpo a corpo tra i due a Monza ha lasciato sia Lewis che Max a zero punti, annullando le recriminazioni di entrambi.

Allo stato attuale la classifica parla di 246,5 punti per Hamilton e 244,5 per Verstappen quando mancano sette appuntamenti al termine della stagione. Se il campione in carica può lamentare quanto successo a Spa, dove ha perso 5 punti da Verstappen su una gara praticamente non disputata (ma questa è più che altro colpa dell’attuale regolamento), l’olandese ha invece dalla sua tre episodi negativi nei quali ha perso potenziali punti in modo del tutto incolpevole. Come detto, a Baku prima del fail della gomma Pirelli Max stava guadagnando 10 punti su Hamilton. Ipotizzando due secondi posti tra Silverstone e Budapest, ampiamente alla portata senza gli incidenti che l’hanno messo fuori causa in Inghilterra e penalizzato in Ungheria, parliamo di un totale di 43 punti mancanti dalla parte della Red Bull. Oggi Verstappen avrebbe quindi una quarantina di lunghezze di vantaggio sull’inglese, che rispecchierebbero di fatto i valori in campo. Poco più di quelli che l’avevano visto approcciare il weekend di Silverstone con 182 punti contro 150, con i 10 di Baku già mancanti.

Dal punto di vista della pura guida, l’olandese fino ad ora non ha ancora bucato un weekend, reagendo in modo concreto agli eventi di Budapest e Sochi. L’inglese ha dato qualche segnale di insofferenza (Imola e qualifica di Sochi ad esempio) ad una lotta alla quale non è abituato da anni, riuscendo però grazie all’esperienza a capitalizzare ogni minima occasione capitatagli sotto le mani. Non è quindi un caso che il sette volte campione sia ancora in lizza nonostante abbia comandato 133 giri in stagione contro i 469 di Verstappen.

Se le restanti sette gare dovessero corrersi in condizioni normali, senza episodi stravolgenti che solitamente vediamo raramente nell’arco di una stagione, i valori in campo dicono che la Red Bull e Verstappen possono prevalere sulla Mercedes e su Hamilton come successo nelle gare fino ad ora “normali”. Non resta quindi che attendere per capire se questo campionato si assesterà o continuerà a vivere di episodi, regalandoci un duello fino all’ultimo come da tempo non se ne vedevano.

Immagine: Twitter / Red Bull

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