Verstappen al terzo titolo. Un mondiale scontato, un Campione che avevamo previsto quando tutti lo criticavano

Max Verstappen non è quello di oggi ma arriva da lontano. L’avevamo detto in tempi non sospetti ed ora eccoci qui

Chi legge le pagine di P300.it da tanti anni, da quando ancora si chiamava Passione a 300 all’ora, sa bene cosa abbiamo detto di Max Verstappen sin dall’inizio della sua carriera. In un panorama mediatico che, nei primi anni di un ragazzo comunque giovanissimo, ha perso tempo a criticarne solo e soltanto gli errori (il più delle volte a causa del coinvolgimento delle Ferrari), siamo stati tra i pochissimi a spostare l’attenzione dal dito alla Luna, sottolineando quanto l’olandese fosse un talento purissimo che necessitava solo di tempo per emergere.

Di anni ce ne sono voluti alcuni. Adesso che Max domina noiosamente arrivano complimenti di rito che, però, non si vedevano nelle stagioni in cui, seppur arrivando secondo o terzo, metteva in mostra prestazioni purissime per il mezzo a disposizione. Basti rivedere le stagioni 2019 e 2020 per capire di cosa si parla. Anni in cui Mercedes ancora dominava ma nelle quali Max dimostrava già di essere pronto al salto.

Mancava lo step in più, quello arrivato nel 2021. Un mondiale, il primo della carriera, che verrà ricordato ciecamente solo per Abu Dhabi, ma che nel suo svolgersi lungo 10 mesi aveva chiaramente visto un Verstappen capace di piegare la resistenza di Hamilton. Un campionato protrattosi fino all’ultima gara a colpi di sfortune (Baku) incidenti senza colpe (Silverstone, Budapest) e decisioni strampalate come quella proprio in Qatar, con la penalità della qualifica comunicata un’ora prima della gara. Per velocità e passo gara, il primo titolo di Verstappen è meritato senza troppi giri di parole e, senza gli eventi di cui sopra, sarebbe arrivato prima dei fatti di Yas Marina.

Era proprio nel 2021, quando la lotta ai ferri corti con la Mercedes viveva di una tensione tagliabile con il coltello, che la capacità di Verstappen di lottare alla pari contro un sette volte Campione doveva essere esaltata. È successo solo raramente. Nel 2022, quando le scorie di Abu Dhabi ancora infiammavano il Paddock, si è cercato di buttare il tutto sui vantaggi di un Budget Cap sforato per 400.000 di dollari dai 12, 13 milioni di stima iniziale per diversi media.

Le ombre dell’ingiustizia prima e dell’inganno poi hanno oscurato gran parte del secondo titolo dell’olandese, spostando l’attenzione da ciò che accadeva in pista con un Verstappen già in forma smagliante, supportato da una Red Bull che ha sofferto meno di tutti la prima delle due Direttive Tecniche impartite in questi due anni.

Arriviamo al 2023. Lo strapotere di Verstappen, prima di tutto sul suo compagno di squadra, ha anestetizzato da Miami in poi il mondiale. Con il 2021 più lontano e il Budget Cap messo (quasi) a tacere lo storytelling del campionato ha iniziato a parlare anche di un campione assoluto, con paragoni con i mostri del passato che, spesso, lasciano il tempo che trovano e con un’inversione di rotta più obbligata che altro.

La realtà di Max Verstappen parte da molto lontano. Il terzo titolo di oggi è il meno sudato dei tre e, proprio per questo, i complimenti sprecati oggi suonano in alcuni casi più di convenienza che altro. È per questo che siamo orgogliosi di avervi sempre raccontato di un pilota che, pur con i suoi errori di gioventù, sin dall’inizio era chiaramente destinato a diventare un Campione, tra quelli più forti della storia.

L’abbiamo difeso dalle critiche inutili, l’abbiamo criticato quando era giusto, ma soprattutto vi avevamo detto che sarebbe arrivato lontano. Eccoci qui. Complimenti a lui per il terzo titolo. E, con questi regolamenti, è dura ipotizzare grandi difficoltà nel prossimo futuro.

Immagine: Media Red Bull

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