Primo giorno a Maranello per il nuovo TP Vasseur. La Rossa aspetta da 16 anni il titolo
Il primo giorno ufficiale in una nuova azienda è quello dei benvenuto e dei classici convenevoli, anche da parte di chi magari ha un dubbio ma per si nasconde in una rigida formalità.
Non fa differenza il primo giorno di Frédéric “Fred” Vasseur nel suo nuovo ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari. Dopo i mesi ad alta tensione tra la Rossa e la stampa sulla questione Binotto, si ricomincia da zero col nuovo anno e con un nuovo volto. Il maglioncino in stile Marchionne richiama tempi in cui la Ferrari aveva la possibilità di contrastare la Mercedes e questo è l’obiettivo per il nuovo corso.
La Ferrari aspetta da 16 anni il ritorno alla vittoria del titolo mondiale e questo è un problema che acquisisce peso anno dopo anno. Un peso che, evidentemente, si poggia con delicatezza all’inizio e via via con più pressione sulle spalle di chi è a capo del gruppo. Se buon senso vorrebbe un’attesa di un anno per permettere al nuovo boss di ambientarsi, capire le dinamiche di un team importante come la Ferrari, decidere modifiche ed imporsi, la realtà dice altro. L’arrivo di Vasseur è la vittoria del partito Leclerc, ora al completo.
Le belle parole, le aspettative e tutto quanto si possa dire prima dello spegnersi del primo semaforo della stagione diventerà poi soggetto ai risultati della pista. E poco conta che Fred stia ereditando un lavoro svolto fondamentalmente da altri. Questa sarà un’attenuante valida per le prime gare, poi il gioco duro della Formula 1 chiederà risultati e subito.
Vasseur è condannato a vincere. Perché la Ferrari è stanca di aspettare, i suoi tifosi ancor di più ed il cambio di Binotto è stato una mossa decisa per lo più dal nervosismo per un mondiale che, a parole e all’inizio, doveva solo riportare la Rossa a competere, per poi diventare obiettivo primario dopo un ottimo inizio e scatenare l’ira di tutti una volta che Red Bull ha preso il volo.
Di certo quella raccolta dal nuovo manager è una sfida importante, corposa ed anche coraggiosa. Più volte abbiamo sentito dire che diversi personaggi hanno declinato una posizione che scotterebbe anche al Polo Nord, quindi va dato atto a Vasseur di essersi assunto una bella responsabilità, più grande rispetto a quella derivante da qualsiasi altro team.
Il tempo, però, è tiranno e lo è ancor di più quando il ricordo degli ultimi successi diventa sempre più lontano. Sarà dura, durissima già al primo anno. Ma questo, probabilmente, Fred lo sa già.
Immagine: Media Ferrari
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