Valentino e Jorge, due facce di una medaglia chiamata Emozioni

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
30 Giugno 2013 - 01:08
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Sorrisi e lacrime. Vittoria e impresa.

A diverse ore dalla fine della gara di Assen, sono contento di aver assistito ad una bella pagina del motociclismo. La Yamaha si è divisa tra due eventi che, insieme, hanno reso questa giornata particolare. Il box 46, dopo una prima metà di stagione un po’ sotto le aspettative nonostante il secondo posto all’esordio, ha potuto festeggiare il ritorno alla vittoria di Valentino Rossi. Il box 99 ha applaudito l’eroico gesto di Jorge Lorenzo, che giovedì pareva dovesse saltare due o tre gare e invece, a 24 ore dall’operazione alla clavicola fratturata, ha portato a casa un quinto posto che vale 100 punti.

Dopo i test di Aragon, Valentino aveva detto di aver trovato il bandolo della matassa. Di essere riuscito a capire come poter tornare a guidare come un tempo. Buona la prima, si potrebbe dire. Il Rossi di oggi somigliava molto più a quello che conoscevamo, che a quello di qualche tempo fa. E’ ovviamente presto per cantare vittoria, per dire che da adesso in poi le cose saranno diverse. Ma, ad Assen, Rossi ha guidato come sapeva fare. Superando al primo colpo, senza indugiare troppi giri dietro gli avversari. Senza perdere tempo ad inizio gara, dettaglio che lo allontanava subito dalla lotta. Certo, chi lo sa cosa sarebbe successo con Lorenzo al 100%. Magari sarebbe arrivato dietro, ottenendo un bel secondo posto. Ma le corse sono anche queste, e credo che dopo due anni e mezzo questa vittoria sia meritata, per come è maturata e per come è stata ottenuta. Sicuramente farà morale, e il morale alto è sempre un ottimo aiuto.

Che Valentino possa iniziare a subire l’avanzare dell’età è assodato. I suoi 34 anni non sono certo i 26 di Lorenzo o i 20 di Marquez, ma se si sente a posto la gara di oggi dimostra che può ancora giocarsela, quanto meno per le singole gare. E questo è già un altro paio di maniche rispetto a quello che si diceva un anno fa, quando Rossi per molti era la causa unica della disfatta Ducati. Basti guardare i distacchi delle Ducati dall’inizio dell’anno, per capire che a Borgo Panigale i problemi sono altri. D’altronde, di gente lì ne è passata, e solo Stoner ha saputo domare una moto che, per altri, è stata semplicemente un rebus impossibile da risolvere. Dovizioso stesso arrivava a podio con la M1, non voglio credere che sia bollito anche lui..

Jorge invece..che dire. Pazzo, scriteriato, eroico. Lui dice che gli eroi sono quelli che lavorano e non arrivano alla fine del mese, mentre lui in fondo è fortunato. Bella, bellissima frase che aggiunge ancor più peso a quello che è stato capace di fare. Per un attimo, ad inizio gara, ho fantasticato sulla sua rimonta pensando che potesse addirittura giungere a podio, magari proprio dietro a Valentino che se ne stava andando. Ho fantasticato troppo, la spalla a 3/4 di gara ha avuto il sopravvento sull’eroismo, sulla pazzia, sulla gara assolutamente fantastica di quello che, per me, sarà ancora il Campione del Mondo alla fine dell’anno. Solo giovedì sera, dopo la caduta, si parlava di due o tre gare a casa, di potenziali 75 punti persi da Pedrosa, di lotta mondiale persa. E invece, 24 ore dopo l’operazione e il volo andata e ritorno da Barcellona, il Campione in carica mette sul tavolo gli attributi d’acciaio e compie l’impresa, sottolineata dall’applauso del suo team, accentuata dal pianto di dolore appena giunto al suo box.

Una giornata fantastica, insomma. Che mostra quanto episodi diversi possano comunque emozionare. Una vittoria ritrovata, dopo due anni e mezzo di amaro digiuno, per il Campione dell’ultimo decennio. Un quinto posto che vale anche più di un primo, viste le premesse, per l’attuale fenomeno della MotoGP. E quando due come questi ci regalano emozioni del genere, puoi essere o meno tifoso, possono starti o meno simpatici, ma calare il cappello è l’unica cosa da fare.

Grazie Vale, grazie Jorge!

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Un Commento su “Valentino e Jorge, due facce di una medaglia chiamata Emozioni”
Captain Blood dice:

Condivido in pieno il post. Se non ci fosse stata questa ridda di emozioni, la gara sarebbe stata anche al quanto noiosa: un solo tentativo di sorpasso di Marquez su Pedrosa (ma che sorpasso), prima di quello definitivo.
Vedere la fantastica remontada di Lorenzo, in quelle condizioni, ha risvegliato ricordi di chi, come me, è rimasto a letto per un infortunio e che ti fa capire che grande uomo sia. Merita tutto quello che si è conquistato finora e anche di più.
Ma anche Valentino, che dopo la disfatta Ducati è ancora lì a lottare per far vedere che non è completamente andato.
Grande sabato di emozioni.

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