Una visita in OMP

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
25 Luglio 2016 - 14:30
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Qualche settimana fa ho portato una copia del libro su Michael in OMP, la prima azienda che mi ha concesso l’utilizzo del suo logo nelle foto interne.

Ho avuto il piacere di effettuare un giro all’interno della fabbrica, e vedere dal vivo come nascono le tute che vediamo indossate dai piloti di tantissime categorie del motorsport. Sembra tutto facile, anche vista la tecnologia di oggi, ma c’è tantissimo lavoro anche dietro una singola tuta: non potete immaginare.

Ho apprezzato la disponibilità nel mostrarmi dettagli e processi di produzione, pertanto voglio ricambiare con un paio di articoli riguardanti la storia dell’azienda (in questa prima parte) e prossimamente qualcosa di più tecnico e approfondito. Inizio dalla storia.

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La sigla OMP (acronimo di Officine Meccaniche Percivale), vi dirà sicuramente qualcosa. La potete vedere sulle tute, sui guanti, sui caschi dei piloti di tutto il mondo del motorsport. Ma non solo: OMP si occupa anche di altri dispositivi, anch’essi importanti, legati alla sicurezza. Ne parleremo più avanti.

OMP nasce nel 1973 con un primo artigianale rollbar per FIAT 500, esposto oggi nel quartier generale di Ronco Scrivia. Da qui parte la storia dell’azienda, che negli anni sa inventare e reinventarsi: dai rollbar, forniti in successione anche ad Alfasud, Fiat A 112 Abarth e 131 Rally, si passa nei primi anni 80 ad estintori, impianti di scarico ed altre attrezzature sportive. Il trasferimento dal quartiere genovese di Bolzaneto all’attuale sede di Ronco Scrivia è un passo decisivo per il salto in termini di produzione. Inizia la specializzazione in tute ignifughe, per le quali viene attrezzata un’area di design oltre a un laboratorio sartoriale. Dalle tute l’abbigliamento tecnico si espande, tra gli altri, a guanti e scarpe.

Nel 1989 OMP diventa famosa in tutto il mondo. Il 23 aprile, durante il Gran Premio di San Marino, Gerhard Berger esce di pista alla curva del Tamburello con la sua Ferrari. La monoposto prende fuoco e Gerhard viene raggiunto in pochissimi istanti dagli uomini della CEA, che spengono le fiamme e lo estraggono dalla vettura. Oltre che dalla squadra antincendio, il pilota austriaco viene salvato anche dal suo abbigliamento tecnico ignifugo, in particolare tuta e guanti OMP.

Da qui in poi si amplia la schiera di piloti top che vengono forniti dall’azienda ligure. Il nome più altisonante dell’inizio degli anni 90 è quello di Ayrton Senna, il leggendario tre volte campione brasiliano, che veste OMP sia in Mclaren che nella sfortunata e tragica parentesi in Williams. Nel mondiale rally, spiccano i nomi di Carlos Sainz (papà dell’attuale pilota Toro Rosso), Juha Kankkunen, Didier Auriol e Tommy Makinen. Alcune delle loro tute sono esposte attualmente nello showroom.

Mentre Makinen continua a vincere mondiali rally “vestito” OMP, dopo la scomparsa di Senna è un altro nome grosso quello che entra nella lista dei top driver che si servono dell’azienda: Michael Schumacher. Il tedesco sarà fornito durante l’arco di tutta la sua esperienza Ferrari, dal 1996 al 2006. Nello showroom di Ronco Scrivia sono esposte, una per anno, le tute che Michael ha indossato nelle sue stagioni in rosso, compresa quella, in tinta unita bianca, del primo test con la Ferrari nel novembre 1995.

La fine degli anni 2000 porta altri successi sportivi e novità aziendali: Yvan Muller vince il campionato WTCC nel 2008 e 2010, con in mezzo la parentesi di Gabriele Tarquini. Entrambi sono vestiti OMP. Nel 2008, il controllo dell’azienda passa ai fratelli Delprato.

Nel 2010, invece, c’è il grande ritorno in Formula 1 con una novità. OMP porta le sue cinture di sicurezza, realizzate interamente in casa, nella massima categoria. La collaborazione, per cinture e abbigliamento tecnico, riguarda il team Renault, la Scuderia Toro Rosso e la HRT.

Lo sviluppo delle cinture di sicurezza vede l’introduzione di un nuovo tessuto, il Dyneema, che garantisce maggior resistenza con un minor peso, elemento chiave soprattutto nella Formula 1 odierna. Nel frattempo, OMP diventa partner FIA per l’abbigliamento degli ufficiali di gara, come i piloti delle Safety Car, e produce l’estintore ad attivazione elettrica più piccolo al mondo (solo 1,8 kg), denominato Cefal3.

Le tute OMP sbarcano anche in Indycar a supporto di Ryan Hunter-Reay e nell’endurance per il team AF Corse nella GTE-PRO e il Rebellion nella classe LMP1. Nel 2013 è Sèbastien Ogier, vincitore del titolo WRC, a spiccare tra i piloti vestiti da OMP. Ed è sempre del 2013 una novità, questa volta, cinematografica. OMP fornisce le tute a tutti gli attori che figurano nel film RUSH, il successo di Ron Howard che racconta le imprese e la rivalità tra James Hunt e Niki Lauda. Vengono riprodotte fedelmente e ricamate a mano le tute non solo per i due protagonisti, ma per tutti i piloti che vengono rappresentati nel film. Molte di esse sono presenti nello showroom.

Attualmente OMP è impegnata nei più importanti campionati del mondo. E’ presente in F1 ufficialmente come partner del team Sauber, ma fornisce le cinture di sicurezza anche a Mercedes, Mclaren, Renault e ha collaborato con Ferrari. In Indycar, i piloti seguiti sono, oltre al già citato Hunter-Reay, Marco Andretti, JR Hildebrand, Spencer Pigot, Ed Carpenter, Sage Karam. OMP è presente anche nel WRC a supporto del team Wolkswagen, nel WTCC con Honda e Lada, nel WRX con Petter Solberg e Johann Kristofferson, e nel campionato IMSA. Non manca la presenza nella nuova categoria elettrica, la Formula E, con i team Aguri e Andretti. A chiudere il tutto collaborazioni nella Blancpain Series, nel Karting e in altre categorie nazionali.

In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando fa piacere sottolineare una realtà tutta italiana che “crea” sicurezza e lo fa con professionalità, know-how nostrano e risultati eccellenti.

Un ringraziamento a Luigi Rossi, Marketing Manager di OMP

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