Una rossa silenziosa

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
24 Febbraio 2017 - 22:35
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L’esperienza insegna, si dice. Ma bisogna anche saper imparare e adeguarsi. 

Ecco: direi che la Ferrari, dal 2016, ha sicuramente imparato tantissimo. Ricordate il totale rincoglionimento di dodici mesi fa? Il bianco, il non bianco, il nome, il non nome, i concorsi sui Social, chi mette più mi piace, chi fa più retweet. Una roba imbarazzante, appesantita dai proclamoni stile “A Melbourne si va per vincere”, supportati da chi vedeva la Ferrari prima anche nella corsa dei tir per arrivare prima in circuito. Il tutto con i risultati che abbiamo poi, putroppo, visto.

Dopo una stagione così, dopo risultati così, dopo verità così, era necessario un doppio passo indietro sotto l’aspetto della comunicazione. E sono personalmente soddisfatto che il famoso “Piedi per terra e testa bassa” non sia stato solo un motto ricamato sui cappellini ma un metodo di lavoro lungo un inverno. 

La Ferrari ha lavorato in silenzio al suo nuovo progetto 668, che ora si chiama SF70-H. Niente paroloni, nessuna esposizione eccessiva, nessun proclamo. Solo una serranda che si è aperta in quel di Fiorano per mostrare al mondo le nuove grazie della Rossa. Poi magari i risultati non saranno quelli che da un team come quello di Maranello ci si aspetta (sempre), ma spesso il come ci si pone influenza il come si viene giudicati. Sono fermamente convinto che se l’anno scorso la Ferrari non fosse partita in tromba lanciando sfide a destra e a manca, al netto di risultati peggiori rispetto al 2015 le critiche non sarebbero state così aspre. 

Il modus operandi di questi mesi è stato giusto, corretto, lineare ed onesto nei confronti di tutti, tifosi soprattutto. Vale la pena ricordare che la Ferrari ha dovuto lavorare sodo in una situazione difficile, con l’uscita di Allison che sicuramente ha influenzato un lavoro già probabilmente partito in vista del 2017. Il silenzio, in questo caso, è stato d’oro. 

Parlando della SF70-H, a me personalmente non piace. È un semplice pour parler, sia chiaro: il mio giudizio estetico non conta una beata mazza in quelle che sono logiche tecniche e di studio. Per quello che ho visto, però, e dato che ancora una volta sottolineo come tutte le F1 presentate fino ad ora siano una diversa dall’altra, questa Ferrari non mi entusiasma, almeno esteticamente. La metto, in un’ipotetica classifica, in fondo alla lista insieme alla Force India, il cui scalino sul muso pare davvero un brutto scherzo. Forse sono eccessivamente colpito (in negativo) dalle bocche d’ingresso delle fiancate della rossa: stranissime. Conta poco, pochissimo. Al netto del fatto, ripeto, che anche la più brutta di queste nuove F1 sarà sempre migliore di tutto quello che s’è visto ultimamente. 

Anyway, voto davvero positivo al silenzio Ferrarista pre-presentazione. Credo, in tutti gli ambienti, che sia il modo corretto di lavorare.

Brutta o bella che sia, poi, l’importante è che una vettura sia vincente. 

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