Una Beautiful made in F1

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
6 Dicembre 2023 - 15:55
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Indagine, indiziati, smentite. La pausa invernale della F1 si tinge di giallo (e non ce n’era bisogno)

La serata di ieri, con l’indagine FIA su presunti conflitti di interessi in casa Wolff spoilerata dai media UK e con gli indiziati prima autodifesi poi difesi dalla stessa F1, ha messo in chiaro per l’ennesima volta il processo di scollamento in atto tra FIA e la massima categoria, iniziato sin dall’insediamento del nuovo Presidente, ormai due anni fa.

Da quando Ben Sulayem ha preso il posto di Jean Todt, il rapporto tra la Federazione e il Circus si è raffreddato di parecchi gradi e il caso di ieri ne è un altro esempio.

Da due anni non mancano frecciatine sul ruolo che i due attori dovrebbero avere nella gestione dello Sport, con Sulayem che – almeno a parole – sta cercando di ridare autorevolezza ad una FIA che sembra averla persa negli ultimi anni.

Dopo la questione Budget Cap, dopo l’ingerenza sul valore economico attuale della F1, dopo le recriminazioni su chi decide o meno i regolamenti e dopo la diatriba (in realtà non ancora terminata) sull’ingresso di Andretti, l’ultimo terreno di scontro è il matrimonio ad alto livello tra i coniugi Wolff.

Lui, Toto, a capo del team Mercedes. Lei, Susie, a capo della F1 Academy, nata dal fallimento della W Series e gestita direttamente dalla F1/FOM. L’accusa – non troppo velata – è un passaggio di informazioni che non dovrebbe esserci, la miccia una qualche parola di troppo di Toto in presenza di altri Team Principal su dati o info che, in teoria, non avrebbe dovuto conoscere. Nel caso, un bell’autogol.

Chi abbia spifferato i nomi degli indiziati, a patto che siano effettivamente loro, non è dato saperlo. Certo, i media che per primi hanno snocciolato dettagli e quant’altro si giocano gran parte di credibilità se la storia dovesse risultare inventata di sana pianta; almeno nei nomi, dato che un’indagine effettiva da parte della FIA è stata avviata.

Toto come Ridge Forrester e Susie come Brooke: la F1, in una sera, si è trasformata in una Beautiful a quattro ruote tra accuse, smentite, comunicati all’acqua di rose ed altri dal tono indiavolato. La F1 che recrimina a gran voce sul fatto di non essere stata chiamata in causa prima che la Federazione pubblicasse la notizia dell’indagine è un altro tassello sul fronte della rottura. Ormai, sia da una parte che dall’altra, basta una virgola per sconfessare l’altra parte o scaricare le colpe (come successo anche a Las Vegas col caso tombino).

Ora ci sarà da capire come verranno gestite situazione ed informazioni. Un anno fa la questione sforamento del Budget Cap di Red Bull è stata trattata in modo fondamentalmente ridicolo da quasi tutti i media. Quando si passa da 12 milioni a 400.000 dollari significa che per settimane si è lavorato solo di clickbait.

Che attualmente l’indagine ci sia è noto: gli indiziati iniziali ci sono anche ma al momento hanno smentito. Che siano loro o qualcun altro, comunque, poco importa: siamo di fronte ad un ennesimo punto basso che può far piacere, eventualmente, solo alle telecamere di Drive To Survive. E loro, di Soap Opera, se ne intendono parecchio.

Immagine: ANSA

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