Abbassare la testa, mettere da parte il proprio spirito focoso di tifoso più incallito e ammettere la bruttezza di qualcosa che si ama non è una cosa facile, ma purtroppo non si può sempre chiudere gli occhi e far finta che tutto sia perfetto quando parliamo di ciò che ci piace. È successo con la Formula 1, per i fan più accaniti delle gare endurance sta accadendo con il WEC e ora, purtroppo (per me almeno), è arrivato anche il turno della Superbike. Fa male ammetterlo, ma il campionato delle derivate di serie, un tempo famoso e apprezzato per le sue battaglie ostiche e per la forte presenza di marchi famosi nel mondo delle due ruote, sembra essersi perso per strada. Non tanto nella presenza di marchi in corsa, ma proprio per quanto riguarda il primo punto: le lotte e l’equilibrio che ha sempre aumentato la sfida tra i team e i piloti in competizione. Anche se, a dire il vero, è una visione un po’ troppo limitata, e dire che negli ultimi anni non ci sono state manche combattute in SBK è fortemente errato.
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