Un mondiale complesso, compresso, chiacchierato. Arrivederci al 2023, cara F1

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
20 Novembre 2022 - 19:30
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Un mondiale con tanti spunti di riflessione e tante storie al suo interno volge al termine

Anche quest’anno si chiude la saracinesca sul mondiale di F1. Un mondiale complesso, compresso, chiacchierato. Un mondiale che, dopo otto mesi, si consegna alla storia con tanti spunti di riflessione che analizzeremo con calma nelle prossime settimane.

Siamo partiti con nuove macchine e con la speranza (più dei governanti che altro) che le nuove regole regalassero lotte più ravvicinate tra tutti i concorrenti, anche per via del Budget Cap. Non è stato così. Davanti, a giocarsi le vittorie, sono stati per lo più due team e le nuove vetture non hanno rispettato le attese, creando invece problemi ulteriori sul bagnato che saranno materia di modifiche nel 2023.

L’inizio del mondiale ci ha illusi che la Ferrari potesse tornare a lottare per il titolo. Ci abbiamo creduto fino a quando le crepe dell’affidabilità e del muretto non hanno incrinato le speranze e le convinzioni iniziali. In ogni caso la Ferrari ha posto basi su cui, in inverno, dovrà poggiare una vera rincorsa al titolo nel 2023, anno che sembra assumere le sembianze del classico ‘dentro o fuori’ per persone ed obiettivi.

Abbiamo imparato a conoscere una nuova parola: porpoising. Non sapevano cosa fosse e, durante l’anno, siamo diventati un pochino tutti più tecnici. Soprattutto, il porpoising da effetto poco visibile è diventato ago tangibile della bilancia nel momento in cui la FIA ha messo mano, ancora una volta, ai regolamenti in corso d’opera. Con risultati e modificazioni nei valori in campo che dovranno essere valutati attentamente nelle prossime settimane.

Il Budget Cap è poi entrato fragorosamente nel ruolo di protagonista della stagione con il caso Red Bull, che ha scatenato polemiche, disagio mediatico, preoccupazioni future e un sacco di disinformazione. Un mese e mezzo di puro squilibrio che sembra finito ma tornerà sicuramente a farsi sentire nel 2023.

In mezzo a tutto questo una rivalità, quella tra Verstappen e Leclerc, che attendevamo da anni e che, per i primi mesi, ci ha esaltati con duelli al limite e sorpassi sempre puliti tra due giovani fenomeni, ai quali se n’è aggiunto un terzo, George Russell.

L’inglesino, al primo anno con una Mercedes a due volti, pre e post Direttiva 39, si è concesso il lusso di prendersi prima pole e prima vittoria lasciando a zero il capitano Lewis Hamilton, per giunta dietro nel mondiale nella classifica finale. La peggior stagione di Sir Lewis da quando è in Formula 1 si chiude comunque con il sesto posto nel campionato piloti, cosa che per altri sarebbe un mezzo sogno.

A proposito di sogni quello di Sebastian Vettel è durato anni. Nei suoi occhi, in quelli del suo papà, tutte le emozioni di questo weekend, l’ultimo della carriera, resteranno indelebili per l’affetto ricevuto da tutto il mondo della Formula 1, con scene positivamente inaspettate che ne hanno aumentato l’effetto. Chiude al terzo posto per numero di vittorie e con quattro mondiali. Ci sarà poi spazio per parlarne di più.

Si chiude quindi un altro mondiale. Abbiamo cercato di raccontarlo nel solito modo e speriamo di aver fatto un buon lavoro. Ci sarà spazio ancora per qualche approfondimento e poi un po’ di sano riposo sarà necessario per ricaricare le batterie. Il 2023 sarà ancora più impegnativo con 24 gare, quasi senza sosta. Questa sera non ne voglio sapere ma so già che, tra qualche settimana, non vedrò l’ora che il circo ricominci, con tutte le sue contraddizioni e le sue sfaccettature. Perché, alla, fine, dopo trent’anni è comunque difficile farne a meno.

Immagine: Media Red Bull

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