Un Maalox offerto da Alonso

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
19 Giugno 2018 - 09:00
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Fernando Alonso è sicuramente un personaggio che ha diviso, divide e continuerà a dividere tutti gli appassionati di motori. La sua classe, unita ad un carattere non semplice, ha spesso creato malumori tra chi sostanzialmente non lo sopporta e chi lo esalta in qualsiasi tipo di situazione in cui è coinvolto.

Ovviamente tutto questo è successo anche durante, e soprattutto dopo, la 24h di Le Mans vinta dal due volte campione del mondo insieme ai compagni di squadra Nakajima e Buemi. Un successo che in molti si aspettavano e che effettivamente è arrivato grazie alla competitività della Toyota rispetto alle altre rivali di classe LMP1.

C’è anche chi ha letteralmente gufato la vittoria del pilota asturiano, mascherandosi dietro ad un atteggiamento quasi distaccato ma che ogni volta che veniva pronunciato il nome di Fernando non esitava a lanciare una frecciatina dalla punta parecchio velenosa e, lasciatemi dire, anche invidiosa.

Qualche giorno prima della gara ho condiviso e scritto questo tweet dove ho racchiuso le frasi “preimpostate” che diversi degli appassionati che non hanno mai visto nemmeno di buon occhio la partecipazione di Alonso a Le Mans (onestamente lasciandomi incredulo) avrebbero detto in relazione al risultato di Fernando nella 24h. Ovviamente le cose sono andate in questo modo, ma non era difficile prevederlo.

La maniera in cui è stata sminuita la vittoria di Alonso, per la mancanza di avversari e per lo strapotere della vettura #8, è onestamente ridicola e priva di qualsiasi senso logico. Partendo dal presupposto che una vittoria a Le Mans è pur sempre un successo stratosferico, per durata della gara e insidie che questa può riservare, non capisco dove voglia andare a parare certa gente. Se uno dovesse realmente guardare gli avversari, allora, per onestà intellettuale bisognerebbe anche rivalutare diversi successi Audi del passato, quando gli avversari erano davvero a zero eccezion fatta per il periodo contro Peugeot.

Lo stint fatto a notte inoltrata da Fernando Alonso è stato un capolavoro di guida e velocità che difficilmente altri piloti sarebbero riusciti a fare nella maniera in cui lo spagnolo lo ha condotto. Personalmente ritengo che l’astio e il dover trovare una giustificazione a questo trionfo sia figlio di una antipatia verso lo spagnolo, quando tutti sappiamo benissimo che un pilota prima va giudicato prima per quello che fa vedere in macchina. E Alonso ha dato ancora una volta dimostrazione di essere il pilota più forte al mondo.

La pressione che si era creata attorno alla Toyota (soprattutto dopo i fatti del 2016) e ad Alonso (costretto a vincere) non è per nulla paragonabile a quella di altri piloti che hanno corso in passato, anche vincendo, la maratona francese.

Per parecchi tuttologi che cambiano opinione solo in base al pilota in questione, non conoscendo la parola coerenza, il lunedì post Le Mans sarà stato difficile e probabilmente acido. Nessun problema, il Maalox lo paga Fernando Alonso, due volte campione del mondo di F1 e vincitore della 24h di Le Mans 2018.

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