Ross Brawn è un genio. Ross Brawn è un fenomeno. Ross Brawn è un mito. Ross Brawn è un imbroglione. Ross Brawn è un criminale. Ross Brawn è un marpione.
Ci siamo cascati tutti. Ci siamo cascati tutti, almeno una volta, nell’osannare o nell’inveire contro il mangiabanane più famoso del mondo dopo la scimmia Cita. Gli abbiam dato del fenomeno, del furbetto e del criminale con una facilità immane. In realtà, di tutti gli aggettivi elencati sopra, l’unico giusto –al netto di passioni tifose- è l’ultimo. Marpione. Perché? Ci arriviamo. Intanto un po’ di storia, a memoria.
Ricordiamole, le genialate del mangiabanane. A Silverstone ’98, mi pare, si inventò lo stop and go DOPO la fine della gara, facendo tagliare il traguardo alla Ferrari di Michael Schumacher nella pit lane. Un assurdo totale. Tanto che la regola fu modificata immediatamente dopo la gara. Ma intanto la vittoria finì a Maranello. E tutti da queste parti a dargli del genio. Come già detto in più occasioni, il tifo è una brutta bestia.
Un anno dopo, in Malesia, nella gara del ritorno di Schumacher dopo l’infortunio, per inciso una delle più grandi dimostrazioni di superiorità in tutta la carriera del tedesco, scoppiò la polemica delle paratie laterali irregolari. Il buon Ross riuscì a scamparla invocando una tolleranza sulla fabbricazione mai del tutto chiarita. E tutti, da queste parti, a dire “giustizia è fatta”. Vedi sopra. Quel mondiale, per inciso, lo vinse comunque la McLaren di Häkkinen.
Qualche anno dopo il vero capolavoro. Il Mangiabanane si fa il regolamento, ci inserisce -nessuno ci vieta di pensarlo- una zona grigia e si compra la Honda al faraonico prezzo di una sterlina. Sfruttando la zona grigia -leggi diffusore col buco- da lui stesso creata va clamorosamente a vincere un mondiale. Con un paracarro e un pensionato, come disse qualcuno. Tutti a dargli del furbetto, diabolico filibustiere, ma tutto sommato ad invidiarlo. Siamo italiani, la furbizia ci piace. E poi fu una figata, oggettivamente. Piacerebbe averla partorita a me, giuro.
E ora siamo qui, con un test PALESEMENTE irregolare di cui lui stesso si è assunto la responsabilità. E tutti a dargli del criminale, dell’antisportivo, dello scorretto. Impeccabilmente. Perché porcata è stata, porcata è e porcata resterà.
Qual è la verità? Il punto è che in fondo Ross non è né angelo né diavolo. E’ solo un inglese qualunque che ha capito una cosa, una sola. Che a sapersi muovere borderline, e anche oltre, in questa Formula 1 c’è solo da guadagnarci. E’ un business che funziona. Poco rischio, mal che vada ti guardano storto –sempre che tu stia dalla parte sbagliata, in alcuni casi possono darti addirittura del genio- e ben che vada porti a casa coppe, trofei e dollaroni [pardon, franchi svizzeri]. Tanto alla fine volemose bene.
E noi qui, stupidi, a dibattere. E a farlo passare [quanto siam stupidi, davvero] per santo o dannato a seconda della bandiera che tiene in mano. Ma poco male. Non sta a noi giudicare, ci sta che abbiamo la memoria corta e il metro di giudizio variabile. Il punto è che qualcuno giudicare dovrebbe, eccome. E F1, FIA e compagnia bella dovrebbero semplicemente VERGOGNARSI e ammettere che, così come nelle corse americane, l’aiutino non si nega a nessuno. E a muoversi tra le linee c’è solo da guadagnare.
La realtà è che non siamo superiori a nessuno, qui in Europa. Anzi. Cosa ci vuole ad ammetterlo? Su, coraggio. Inutile fare i fighi, dire che “le regole non si cambiano in corsa”, che “fare aggiustamenti per riequilibrare è contro l’etica sportiva” e puttanate del genere. Banda di vigliacchi. Spiegatemi la differenza tra l’etica di una NASCAR e di una F1, ora. Se ne avete il coraggio. E spiegatemi come impedire, a questo punto, a qualsiasi altra squadra di mettere in pista una vettura e girare. Su, coraggio. Come? Vietando la partecipazione ai test per giovani piloti? Siamo seri. Ross ha vinto un’altra volta. Ross il furbo, Ross il genio, Ross il criminale. Di tutto il resto non salvo nulla. E sapete perché? Perché –visto che a pensar male si fa peccato, diceva il compianto Andreotti, ma spesso ci si azzecca- mi chiedo: quante altre porcate –non solo da parte di Brawn- ci passano sotto il naso senza che ce ne accorgiamo?
Bah. Tanto noi, cretini, continueremo lo stesso a star qui, a gioire o imprecare davanti a un sorpasso, un testacoda o un pit stop sbagliato. Vi chiedo solo una cosa. Da italiano: smettiamola di scassarci le palle e di autoflagellarci come popolo di furbetti, dedito alla ricerca di scorciatoie o trucchi. Non siamo peggio dei tanto decantati, sportivi, impeccabili inglesi. Non siamo peggio di loro.
Siamo solo più ingenui. Per due motivi. Primo perché ce la prendiamo e ci incazziamo ancora. Secondo perché a loro riesce, a noi no. Ross Marpione. Ma anche Genio. E soprattutto figlio perfetto dei nostri tempi. Senza colpa alcuna. Lui.
Manuel Codignoni
www.passionea300allora.it
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