Un 2021 di fuoco, un 2022 da scrivere. Auguri e Grazie a chi continua a sostenere P300.it

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
31 Dicembre 2021 - 09:00
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L’immagine che resterà impressa nel 2021 di P300.it è stata la prova del fuoco

Quello che termina oggi è un anno che non si può riassumere con un semplice aggettivo per la moltitudine di eventi accaduti, prove tentate superate (o ciccate) e via dicendo. Insomma, sembra di essere entrati in un frullatore e di non esserne, in realtà, ancora usciti.

Abbiamo iniziato il 2021 nel pieno di una rivoluzione all’interno della nostra redazione, termine che mi piace e non mi piace allo stesso tempo. Come ho sempre detto a tutte le persone che ne sono entrate a far parte, questo è un gruppo di scalmanati a cui piace far casino ma anche raccontare il Motorsport nel modo che ritiene opportuno e leale nei confronti dei lettori. In oltre nove anni chi ha avuto la pazienza di seguirci non ha mai trovato una notizia di gossip spiccio, quello dei giornaletti da parrucchiere. Non ha mai trovato nemmeno una fake news, perché l’etica professionale esiste nonostante si tenti di assassinarla ogni giorno e perché per noi ha un valore; e, nel caso di errori o imprecisioni, chi ci legge ha trovato subito due parole di correzione o scuse come si deve. Perché questo è il nostro modo di rapportarci con chi sta dall’altra parte: non abbiamo mai sentito la necessità di infarcire la nostra linea editoriale con illazioni, supposizioni, macchinazioni, boutade e puttanate varie, che lasciamo volentieri ad altra parte dell’informazione.

Tornando al nostro gruppo, quest’anno abbiamo fatto un all-in dal rischio piuttosto alto, praticamente raddoppiandolo. Il nostro nucleo storico aveva bisogno di forze fresche per far fronte a tutto quello che c’è da seguire e abbiamo provato a fare un passo piuttosto lungo. Li abbiamo chiamati scherzosamente casting: beh, hanno funzionato e alla grande, con buona pace di tutti. I ragazzi che sono arrivati si sono integrati alla perfezione rimpolpando dove serviva, suggerendo idee nuove, rafforzando quello che c’era, permettendoci di crescere ancora di più. Ora siamo tanti, di età diverse, provenienze ancora più disparate, concetti, conoscenze, culture ed esperienze differenti che portano ogni giorno a scambi di opinioni che cementano sempre di più il tutto. Un gruppo, non una redazione, dal quale io stesso continuo ad imparare ogni giorno.

Febbraio è stato il mese che ci ha visti diventare Testata. Un percorso lungo, frastagliato, contraddistinto da tanti punti di rottura, pause, cadute e risalite, dubbi e certezze, ma sempre con quella volontà di arrivarci, di non mollare mai. Un treno arrivato a destinazione dopo mille fermate, finalmente. Pronto, però, a ripartire nuovamente. Sicuramente una delle nostre gioie più grandi.

p300

E poi il grande buio, il giorno del down dei nostri server. 10 marzo. Impossibile dimenticarlo perché nella mattina del mio compleanno ricevo una telefonata da Francesco (Ferraro, il mago dei nostri server) che esordisce con “sei seduto?” e mi informa, con una freddezza storica, che il Datacenter dove sono ospitati anche i nostri dati è diventato una palla di fuoco nella notte, chiudendo con “Buon compleanno”. Ora ci ridiamo su e probabilmente il 10 marzo, d’ora in poi, sarà il giorno dell’incendio e non più quello in cui compio gli anni. Diventerà ancora più storico, diciamo così…

Si tratta di uno dei disastri più grossi che si siano mai verificati e non solo per noi. Mentre qualcuno se la ride, ironizzando e facendo il maestro di vita con la tastiera, noi valutiamo il da farsi e le opzioni a disposizione e decidiamo di attendere il ripristino dei sistemi, una volta accertato che i nostri dati non sono stati intaccati e sono solo “spenti”, tenendo un backup pronto nel caso dovesse servire.

Torniamo online dodici giorni dopo e lo facciamo come se non fosse successo niente. Continuiamo infatti ad informare i nostri lettori sui social e, nel frattempo, scriviamo gli articoli su una piattaforma parallela creata al volo per non perdere nulla e recuperare il pregresso in un attimo. Un lavoro doppio che ci fa trovare pronti per l’inizio del mondiale di Formula 1 senza aver perso una virgola.

E poi c’è P300 Magazine. Un progetto ambizioso, che richiede un lavoro enorme, uno sforzo che in una stagione come questa è stato superiore, in alcuni frangenti, soprattutto alle mie possibilità. Un progetto che merita di essere portato avanti e ritarato sulla base dei feedback arrivati in questi primi mesi. Con la consapevolezza che si tratta di un prodotto importante, apprezzato dagli addetti ai lavori, il che è un plus importante. Tornerà.

Il resto è stato un saliscendi di emozioni, weekend allucinanti, gare una dietro l’altra che non hanno lasciato il minimo respiro sfiancandoci letteralmente. In questo il mio ringraziamento principale va a tutti i ragazzi, vecchia guarda e nuova linfa, che sono entrati in sintonia subito e hanno dato una mano fondamentale affinché tutto girasse praticamente alla perfezione.

In mezzo ci abbiamo messo il nostro consueto restyle grafico per rendere più moderno il sito e più fruibile l’utilizzo da parte dei lettori, soprattutto lato mobile. Un cambio che ci ha dato la possibilità di evolverci e di scoprire qualche retroscena tecnico dai risvolti positivi.

Insomma, ne sono successe così tante che probabilmente, alle 3 di notte, dimentico qualcosa. P300.it è entrato nel suo decimo anno di vita e stavolta non ho intenzione di fare la minima previsione sui prossimi 365 giorni. Sicuramente mi piacerebbe fosse meno traumatico, diciamo così. Cercheremo, come sempre, di fare il nostro lavoro. Se sarà necessario porteremo a bordo altre forze fresche, ma questo lo scoprirete nelle prossime settimane (magari con altri casting…). E poi ci saranno novità, come sempre. Ma, anche queste, arriveranno a tempo debito.

Per il resto voglio fare un ringraziamento finale a tutti i ragazzi che mettono tempo e passione in queste pagine, organizzandosi in modo esemplare, condividendo l’obiettivo comune di diventare un punto di riferimento e, soprattutto, di diventarlo sulla base di quattro concetti importantissimi:

La verifica delle fonti: fondamentale se si vuole fare questo mestiere.
Il raccontare la verità: senza fronzoli, senza romanzate.
La qualità dei contenuti: un obiettivo, un lavoro costante.
Il rispetto: nei confronti di chi legge, nei confronti dei protagonisti che raccontiamo.

Questo è il nostro modo di fare informazione. E l’ultimo ringraziamento va a chi, in questi anni, questo modo lo ha apprezzato e lo apprezza, sostenendoci ed inviandoci i suoi feedback, capendo le nostre intenzioni e la nostra filosofia, la nostra linea editoriale. Il Grazie più grande va a voi, da parte di tutti noi.

Un augurio di un bel 2022 a tutti. In salute, si spera presto in tranquillità e con la consapevolezza di quello che siamo, vogliamo e meritiamo di essere ed avere nella nostra vita.

Un abbraccio.

Alessandro

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