Toto rivuole Abu Dhabi, l’Italia la Gioconda. Perché Massa ha aperto un vaso di Pandora

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di Alessandro Secchi @alexsecchi83
15 Settembre 2023 - 18:00
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Toto Wolff informa che sta seguendo con interesse la vicenda Massa. Il riferimento è Abu Dhabi 2021, che resta però un’altra cosa…

La guerra dai mille incroci scatenata da Felipe Massa nei confronti della F1 e della FIA per la questione di Singapore 2008 è già di suo di complicata gestione. Ma quello che il buon Felipe non aveva forse previsto era che si sarebbe presa la palla al balzo per partire con la revisione storica di mezza Formula 1.

È notizia di oggi che il buon Toto Wolff, da un anno e mezzo alle prese col boccone indigesto di Abu Dhabi 2021, si è detto molto interessato alla questione di Massa in riferimento a quanto successo nell’ultima gara di due mondiali fa, con i risvolti che conosciamo.

Regolamento 2021
Regolamento 2022

Al tempo la FIA ammise che la procedura corretta sarebbe dovuta essere quella di far sdoppiare tutte le monoposto doppiate, sebbene nel regolamento sportivo fosse presente un “any cars” sostituito poi con “all cars” nel 2022. E su questo Mercedes potrebbe ipoteticamente far leva per cercare di riaprire una questione mai digerita.

Ma c’è comunque una differenza sostanziale, nel comparare Singapore 2008 con Abu Dhabi 2021, che dovrebbe comunque disincentivare un tentativo abbastanza astruso di metterle sullo stesso livello. Stiamo parlando di una frode, architettata e messa in pratica per indirizzare lo svolgimento di una gara, in rapporto ad una decisione della Direzione Gara che il regolamento sportivo metteva a disposizione all’articolo 15.3.

Dopo un anno e mezzo questo concetto sembra impossibile da far passare, perché si è unanimemente deciso che quella gara è stata rubata e pertanto, quando si continua a raccontare una palla, alla fine finisce per diventare verità.

Per quanto il rovesciamento del risultato finale in stile Alessandro Borghese (che ha a sua volta il potere di “confermare o ribaltare” le sorti del gioco) sia potuto essere indigesto, e non nego che possa esserlo:

– Il regolamento permetteva a Masi di agire come ha fatto ed è scritto, incontrovertibile, nero su bianco
– La modifica da “any cars” a “all cars” suggerisce che c’era un problema eventualmente nelle regole più che nell’applicazione. Altrimenti non sarebbe stata apportata.
– Le monoposto che non sono state fatte sdoppiare erano già alle spalle di Verstappen e ininfluenti alla ripartenza.

Ma, più di tutto, resta la famosa riunione del mattino di Abu Dhabi nel quale tutti (Mercedes compresa) avevano convenuto che fosse necessario fare tutto il possibile per finire la gara in regime di bandiera verde.

Ecco, se da Singapore 2008 c’era un effetto collaterale di cui non avevamo bisogno era proprio questo spunto per cercare di riaprire questioni chiuse, che comunque non possono essere messe sullo stesso piano. E sarebbe il caso che qualcuno, invece che appoggiarle, ne facesse presente la non attinenza e che la richiesta è un po’ come quando gli italiani chiedono indietro ai francesi la Gioconda.

Perché se quella del 2008 frode è stata e lo sappiamo, affermare che lo sia stata anche quella del 2021 significa fondamentalmente essere tifosi Mercedes (e ci sta) o media a loro in qualche modo affini; e questo ci sta un po’ meno soprattutto quando le regole sono chiare.

La questione Massa rischia, quindi, di aprire un putiferio soprattutto in base a come verrà gestita e all’eventuale risultato finale della vicenda. Saranno mesi parecchio intensi, poco ma sicuro.

Immagine: ANSA

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