Una pacca sulla spalla, “dai, la prossima volta fate i bravi”, a Mercedes e Pirelli. E un cattivissimo divieto di far provare i giovani piloti alla Mercedes nei prossimi test. Questo il risultato della pagliacciata messa in atto dal Tribunale della Fia, che per tre settimane ha tuonato a destra e a sinistra per poi punire quelli che veramente, alla F1 tengono ancora. Cioè noi.
Perchè dalla sentenza di oggi traspare questo. Vale a dire che ci sono ancora dei poveri pirla (io sono uno di questi) che si ostinano a seguire questo sport nella speranza di vederci ancora qualcosa di genuino. Mentre ormai, ai piani alti, si pensa solo a gestire il baraccone e a far quadrare i conti (quelli personali, soprattutto).
La messa in scena del processo è servita unicamente a far vendere qualche giornale in più, e a sponsorizzare meglio la Formula 1. D’altronde, bene o male l’importante è che se ne parli. Per il resto, è stata tutta una porcata in grande stile, dalla quale la Mercedes ne è uscita con un test di 1000 km con vettura 2013, alla faccia degli altri.
Se la condanna, però, è giusto l’esclusione da un test per i giovani piloti (che intanto si ammazzano al simulatore), che nessuno si scandalizzi se da qui alla fine dell’anno le altre squadre verranno trovate in giro per il mondo a provare con tre macchine, per 3000 chilometri e rigorosamente per fatti loro.
Che la regola sulla restrizione dei test fosse una stronzata (scusate i francesismi, oggi gira così), lo si era capito da tempo, ma con oggi questa regola diventa a tutti gli effetti parte del passato, perchè il precedente ormai è creato e tutti in un modo o nell’altro potranno giustificare un eventuale test svolto in giro per il mondo.
Tanto, visto il tenore della difesa Mercedes (“se siamo colpevoli noi lo è anche la Ferrari. Sì, usava la macchina 2011, ma è simile a questa!”), qualsiasi giustificazione potrà essere ritenuta valida. Come ai tempi di scuola, quando in un anno ti giocavi il bonus di 15 nonne morte per non farti interrogare.
Quello che fa più imbestialire è come si monti un processo dalle intenzioni super bellicose, con richiesta di documentazione, mail, fatti e misfatti, quando poi alla luce dei fatti il verdetto è di una ridicolaggine quasi offensiva. E visto il finale, mi viene da pensare a questo punto (male, magari ci prendo), che il tutto sia stato esclusivamente una montatura ad arte per permettere alla Mercedes di rimettersi in qualche modo in carreggiata dopo aver sbagliato la quarta vettura di fila. Perchè, altrimenti, mi viene molto difficile pensare che un Tribunale serio, atti alla mano, non squalifichi una scuderia che in barba al regolamento sportivo:
– Gira per 1000 km con la macchina 2013
– Prova gomme 2014 E nuove gomme 2013
– Invita i piloti ad utilizzare caschi anonimi.
Pertanto, visto che non ho più fiducia negli organi che controllano la F1, questa farsa passerà alla storia come l’aiutino per eccellenza fornito alla Mercedes, con la complicità della Pirelli e della stessa Federazione che dovrebbe garantire il rispetto delle regole del Mondiale.
C’è però una domanda che mi sto ponendo in questi minuti. Se a svolgere questo ‘finto’ test anonimo fosse stata, invece che la Stella a tre punte, un’altra squadra, meno importante economicamente e politicamente, come si sarebbe conclusa questa storia? Solamente con una pacca sulla spalla? Ci credo veramente poco.
In ogni caso, questo episodio non fa che accrescere il numero delle figure vergognose alle quali da anni siamo costretti ad assistere in nome di una passione per uno sport, che sport forse non è più.
Tristezza e delusione, ancora una volta.
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