La partnership tra Fernando Alonso e McLaren è terminata ufficialmente alla fine del 2019. Il team inglese ed il pilota spagnolo, fresco tredicesimo nella Dakar vinta da Carlos Sainz Sr, non hanno rinnovato la loro collaborazione iniziata nel 2015 con il ritorno di Alonso a Woking dopo l’esperienza Ferrari.
Si conclude così la doppia esperienza dell’asturiano con il team inglese che, purtroppo, non ha mai portato ai successi sperati. Giunto a Woking nel 2007 da bicampione del mondo in carica (2005-2006 con Renault) Alonso, indiziato per aprire un ciclo vincente a Woking, ha trovato sulla sua strada il debuttante Lewis Hamilton, pupillo di Ron Dennis. La stagione, trasformatasi progressivamente in un incubo tra lotte interne, la Spy Story ed il mondiale finito poi a Maranello con Kimi Raikkonen campione, ha portato alla prematura separazione con Alonso di ritorno in Renault per due stagioni.
La seconda esperienza inglese dell’asturiano è iniziata nel 2015, congiuntamente al ritorno di Honda in Formula 1 come fornitore delle Power Unit per le monoposto McLaren. Il binomio, iniziato nel ricordo dei fasti di un tempo, si è dimostrato da subito un flop. Alonso e Jenson Button hanno infatti svolto il ruolo incredibile di comparse, con le loro monoposto inquadrate solo in occasione degli innumerevoli guasti alle Power Unit giapponesi.
Dopo la fine del rapporto con Honda ed il passaggio alle Power Unit Renault, a fine 2018 è arrivato il ritiro dalla Formula 1 con Alonso rimasto all’interno del team nel ruolo di ambasciatore, affiancato al prosieguo della sua carriera tra vittorie a Le Mans e nel WEC con Toyota (2018-2019) e a Daytona con il team di Wayne Taylor (2019), oltre ai due tentativi alla 500 miglia di Indianapolis. Il primo del 2017, con il team Andretti, fallito ad una ventina di giri dal termine quando si trovava nelle prime posizioni; il secondo, con il team gestito in toto da McLaren, totalmente fallimentare con lo spagnolo addirittura escluso al termine delle qualifiche.
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