Il francese recupera dall’ottavo posto in griglia e precede Girolami e Björk; pochi punti in chiave mondiale, Ehrlacher è nono ma Guerrieri e Urrutia non ne approfittano
da Monza – Il difficile weekend del TCR World Tour a Monza si è concluso con una felice nota storica, poiché in gara-2 Aurélien Comte ha consacrato per la prima volta la Cupra León VZ tra le vetture vincitrici nella serie iridata recuperando brillantemente dall’ottava posizione della griglia invertita. La Casa di Martorell non si imponeva nel top tier del TCR da Anneau du Rhin 2022, quando ancora si trattava di WTCR, mentre il pilota parigino aveva trovato la via del successo nel mondiale solo sette anni fa a Zandvoort.
Nelle concitate fasi di partenza Comte è subito risalito al quarto posto e dopo l’iniziale safety car per il contatto del primo giro tra John Filippi e Yann Ehrlacher, costato il ritiro all’altro pilota Cupra SP Compétition, si è liberato anche di Ignacio Montenegro, scattato in prima fila ma non al passo dei migliori in questa seconda manche. Al settimo giro ecco il sorpasso su Thed Björk mentre due tornate più tardi è toccato al leader della corsa Néstor Girolami, partito dalla pole ma non riuscito a prendere margine nei primi giri per replicare il trionfo di Valencia.
Girolami si è dovuto accontentare del secondo posto ma ha comunque riportato una Hyundai sul podio, a seguito della vittoria conseguita in gara-1 da Norbert Michelisz. Il magiaro ha dato l’assalto ad un’altra top 3 nei giri finali ma ha incontrato strenua resistenza in Björk, riuscito dal canto suo ad essere l’unico protagonista arrivato alla premiazione in entrambe le manche brianzole.
Alla luce delle tante problematiche inerenti le gomme incontrate in questo weekend, le Honda hanno corso ragionevolmente al risparmio. Montenegro è scivolato così al quinto posto precedendo la Lynk&Co di Santiago Urrutia e le altre due Civic di Esteban Guerrieri e Marco Butti. Sia l’uruguayano che il porteño non sono riusciti ad approfittare della giornata di transizione di Ehrlacher, che dopo il colpo rifilato a Filippi alla variante Ascari non è mai stato protagonista, concludendo nono.
Non sono mancate comunque le forature e anche oggi il “bollettino di guerra” è composto quasi totalmente da vetture giapponesi. Un pit stop per sostituire l’anteriore sinistra è infatti toccato sia a Ruben Volt sia a Rubén Fernández, mentre Leonel Pernía ha abbandonato la sua vettura a bordo pista all’ultimo giro. L’unico non-Honda rimasto su tre ruote è Viktor Andersson, la cui Lynk&Co privata ha però patito una foratura dopo la linea del traguardo, attraversata al 14° posto.
Protagonista mancato della corsa è Mikel Azcona, che dopo i problemi al motore patiti ieri sulla sua Hyundai ha optato per una sostituzione scattando dal fondo della griglia. Da una posizione alquanto scomoda ha recuperato fino all’11° posto ma in fin dei conti si è trattato di un’altra gara perduta in un tunnel di risultati ampiamente sotto la soglia delle possibilità del basco.
La classifica di campionato non è stata particolarmente mutata da una gara di “pari e patta” tra i principali protagonisti. Ehrlacher ha conservato una buona leadership con 193 punti, seguito da Guerrieri a 177, Urrutia a 166 e Björk a 163. Il fine settimana brianzolo ha rilanciato le quotazioni di Hyundai ma in casa BRC Squadra Corse c’è ancora molto lavoro da fare: Girolami e Michelisz, ora, occupano pari merito la quinta posizione e il divario dal leader è di 68 lunghezze.
Il terzo e ultimo appuntamento europeo della stagione, il quarto nel computo totale del calendario, è in programma per il weekend del 6 luglio sull’insidioso circuito cittadino portoghese di Vila Real.
Classifica:
Immagine copertina: Lorenzo Pastorelli
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