TCR World Tour | Analisi stagione 2025

Di: Marco Colletta
MarcoColletta marcocolletta
Pubblicato il 16 Dicembre 2025 - 13:00
Tempo di lettura: 8 minuti
TCR World Tour | Analisi stagione 2025
Home  »  TCR

Il resoconto generale dell’anno del TCR World Tour che dopo anni ha dato una ventata di novità in termini di calendario

Già un mese è passato dalla chiusura della terza stagione del TCR World Tour che ci ha consegnato il ritorno sul trono mondiale di Yann Ehrlacher, alla terza corona iridata. A mente fredda è dunque giunto il momento di tirare le somme di questo 2025 che ha regalato tante battaglie interessanti, ci ha restituito una grossa sorpresa, ma anche qualche delusione inaspettata o di troppo.

LA SFIDA PER IL TITOLO

YANN EHRLACHER – Da Valencia ha ingranato non una, non due, ma tutte le marce a disposizione per mettere insieme quella che probabilmente è la sua miglior stagione in carriera sulle vetture turismo. Ha mantenuto un livello altissimo ad ogni appuntamento, facendo sembrare semplici anche le gare in cui era gravato dal massimo del Compensation Weight. Pure con la modifica del BoP, il francese non è stato scalfito, riuscendo a mantenere sempre una media altissima di risultati.

Dopo una stagione – quella del 2024 – sfortunata, che lo ha visto colpito da troppe cause esterne, quest’anno si è ripreso il maltolto con gli interessi. Come anche lui ha detto, è tornato ai livelli che avevamo visto nel suo periodo d’oro del WTCR.

THED BJÖRK – Per il secondo anno consecutivo esce sconfitto dalla lotta per il titolo, anche se quest’anno ha nettamente alzato il suo livello, tornando il Thed Björk degli anni Dieci, che macinava successi lasciando il resto agli avversari. Purtroppo in mezzo al suo cammino verso il secondo alloro iridato si è frapposto il suo compagno di squadra, che a sua volta ha fatto più che un passo in avanti.

Il livello dello svedese sembra essere tornato quello dei vecchi tempi, dopo un inizio di anni Venti che invece lo aveva messo un po’ in ombra. Come si dice “Più il vino invecchia, più è buono” e lui ha spremuto davvero ogni chicco per rimanere allo stesso livello di Ehrlacher fino a Macao.

ESTEBAN GUERRIERI – Anche se è stato estromesso dalla lotta già al penultimo appuntamento a Zhuzhou, l’argentino merita di stare in questa zona in quanto unico pilota non Lynk & Co nelle prime cinque posizioni in classifica. Con una vettura che gli aveva concesso il dominio a Città del Messico all’alba della stagione, la stessa gli ha creato tanti problemi di competitività durante il resto del 2025.

Tantissimi i grattacapi che hanno condizionato la stagione di GOAT Racing; nonostante ciò, il sudamericano ha messo sul tavolo tutte le carte della sua esperienza per tirare fuori il meglio da quel che di buono c’è nella Civic e dare anche quello sprint in più nei momenti in cui la macchina non è riuscito a supportarlo in pieno.

CHI HA SORPRESO?

JOSH BUCHAN – Non solo una sorpresa per il TCR World Tour, ma quasi sicuramente la sorpresa più grande tra tutte le TCR Series 2025. Ha vinto gli ultimi due titoli del TCR Australia, ha conquistato il TCR Australia Cup quest’anno, quindi verrebbe da dire che “perché è una sorpresa?”. Perché semplicemente ha mantenuto il livello di un pilota esperto da Mondiale Turismo, lottando contro chi questa esperienza la accresce anche da un decennio se non di più.

In Australia è stato nel gruppo con le Hyundai ufficiali, in Corea del Sud è riuscito a vincere, quando proprio le auto di BRC annaspavano a centro gruppo, a Macao è stato autore di una gara domenicale incredibile con una difesa capolavoro, in quello che è stato il suo primo evento TCR su un circuito cittadino.

Ha chiuso il suo 2025 con la media punti più alta tra tutti i piloti Hyundai nel TCR World Tour, conquistando lo stesso numero di successi del campione uscente Norbert Michelisz e ottenendone uno in più del pilota ufficiale Mikel Azcona. Pensare che allo stato attuale nel 2026 abbandonerà queste vetture in quanto non ha un contratto con una casa costruttrice, per correre ad alto livello, fa pensare a uno dei più grandi sprechi delle corse turismo di questi tempi. Dategli un sedile!

AURÉLIEN COMTE – Il francese in sé è sempre stato un grande talento e lo ha dimostrato a più riprese in ogni serie in cui ha partecipato. Che potesse però conquistare tre vittorie con la Cupra che è tornata nel Mondiale dopo anni di assenza, con un team privato – che di certo non può competere ai livelli di Cyan Racing, BRC Squadra Corse e GOAT Racing -, fa capire quanto anche del suo abbia messo in questo 2025.

Senza dubbio tra i piloti full-time è quello che ha lasciato un segno positivo più evidente in questa stagione. Per lui può essere stata sicuramente una rivincita dopo il finale amaro del TCR Europe 2024 e sicuramente sarà un gradito ritorno qualora dovessimo ritrovarlo in griglia anche nel 2026. Con una struttura più consolidata alle spalle, potrebbe essere un avversario interessante sulla lunga distanza.

NÉSTOR GIROLAMI – Dopo una stagione di ambientamento in casa Hyundai, la sua seconda annata con i colori del team italiano hanno di certo lasciato un bel ricordo al pilota argentino. Forse il meno quotato a inizio stagione, a fine anno è stato quello che con la Elantra N ha accumulato più vittorie di tutti e che è riuscito a lottare anche per la quinta posizione finale mettendosi alle spalle i suoi compagni di squadra che negli ultimi tre anni avevano portato a casa tre titoli piloti.

Bisogna dire che il 2024 gli ha fatto bene e che nel 2025 ha messo sul pedale dell’acceleratore tutto ciò che ha colto nella sua nuova avventura. Ora gli serve una macchina all’altezza e magari riuscirà anche lui a togliersi finalmente dalle spalle il peso di questo primo titolo che insegue sin dal suo esordio in Honda, ormai dieci anni fa.

ALTRE MENZIONI

SANTIAGO URRUTIA – Lo scorso anno era stato rimandato al 2025 e quest’anno è riuscito a dare quel qualcosa in più che dodici mesi fa gli era mancato. Non è mai stato in lotta per il titolo contro i suoi due compagni di squadra, ma quanto meno non è rimasto nemmeno in ombra. Ha ottenuto tanti buoni risultati, ma purtroppo per lui la vittoria continua a mancare da due stagioni, anche se a Zhuzhou l’avrebbe potuta conquistare se non fosse stata per quella neutralizzazione che ha devastato gli undici secondi di gap che aveva costruito.

C’è ancora da continuare a lavorare in vista del 2026, perché per poter raggiungere il livello sia di Ehrlacher che di Björk manca ancora qualche rifinitura. Il passo in avanti è stato mostrato.

RUBEN VOLT – A Valencia è tornato a correre a livello mondiale dopo le tappe disputate nel 2023 negli incontri del TCR World Tour insieme al TCR Europe. Qui si è notato il vero balzo in avanti fatto dal giova estone; non che fosse una novità, ma il podio conquistato in Spagna ha ancora una volta sottolineato che, se messo nelle giuste condizioni, Volt può davvero puntare in alto.

Anno dopo anno è diventato un pilota sempre più completo e, come detto settimana scorsa nell’analisi del TCR Europe, quest’anno è stato un gran peccato non poterlo vedere costantemente in lotta per le posizioni al vertice a causa di una stagione in cui non tutto ha girato per il verso giusto.

WILL BROWN – Assente da due anni dalle competizioni TCR, torna nel TCR World Tour dove aveva trionfato nel 2023 e si riprende di nuovo la scena conquistando prestazioni eccellenti alla prima uscita con una vettura che non aveva mai guidato prima di Zhuzhou. Ha confermato ancora una volta il suo talento e soprattutto ci ha fatto ricordare di averne perso uno per strada negli anni passati. Gli piacerebbe tornare a correre nel Mondiale; ci verrebbe da dire: “Magari lo facesse”.

RIMANDATI AL 2026

IGNACIO MONTENEGRO – Dopo stagioni da alto livello nel TCR South America, TCR Europe e TCR Spain, con due titoli vinti, uno sfiorato per un punto (TCR Brasil 2023) e la medaglia d’oro ai FIA Motorsport Games 2024 ci si aspettava forse un qualcosa in più da “Nacho” nel 2025. Certo, un conto è partecipare in campionati nazionali e regionali, un altro è correre nel Mondiale contro chi quest’aria la respira da almeno una decade.

Una Civic non pienamente performante non lo ha nemmeno aiutato e i tanti problemi a cui è andato incontro nel 2025 hanno restituito un risultato non totalmente veritiero. Viene però da pensare che anche quando ha avuto occasioni per poter mettere a segno qualcosa di più importante, si è poi perso (vedi Gara 2 di Vila Real).

Non è assolutamente una bocciatura, ma un punto interrogativo in attesa di vedere se questa prima stagione nel TCR World Tour possa avergli dato quel minimo di esperienza che possa permettergli di ingranare nel modo giusto il prossimo anno e di dimostrare realmente il suo talento.

BRC HYUNDAI N SQUADRA CORSE – Un 2025 incomprensibile, indecifrabile. Un’enigma per cui probabilmente nemmeno Robert Langdon riuscirebbe a trovare una soluzione. Che la squadra campione degli ultimi tre mondiali piloti si sia persa in una goccia d’acqua è ancora un mistero da risolvere.

Passi Città del Messico in cui il piccolo turbo della Elantra N ha faticato in altitudine, per il resto è stata una stagione senza un vero e proprio perché. Ci sono sempre stati dei weekend altalenanti, con qualche picco e poi con i domini di Tailem Bend e Macau. Per il resto qualche vittoria piazzata a sprazzi e tanta confusione, specialmente nella gara di casa a Inje, dove mentre Buchan volava, le tre Hyundai ufficiali, con la nuova versione EV arrancavano in mezzo ai piloti del TCR Asia.

Serve urgentemente una doccia congelata e un riallineamento delle idee per rivedere al vertice la squadra tra le più vincenti della storia delle competizioni mondiali TCR, dove è stata e dovrebbe stare.

LA GRIGLIA – Punto dolente di questo 2025: una griglia partita con undici piloti full-time, ma che ancora prima dell’arrivo al giro di boa ha perso una pedina, percorrendo il resto della stagione ai margini della doppia cifra (senza considerare le due Hyundai australiane di HMO, arrivate solo nella seconda metà). La categoria più importante del mondo non può permettersi di avere una griglia così scarna di piloti “ufficiali”, dovendosi aggrappare alle serie locali (se ci sono) per rimpolpare le linee; e la scarsità di vetture a Macao ne è l’indice (solo 17 auto, il peggior numero negli ultimi vent’anni, ndr).

Difficilmente nel 2026 potremmo aspettarci numeri più alti. Si spera che le 12-14 auto attese possano arrivare e magari che possano di poco essere superate. Vedere però tanti talenti che vincono e poi sono costretti o a rimanere un altro anno nella stessa categoria, o cambiare tipologia di vettura, o trovare altri impegni, non è un granché. Ci si augura che sull’onda del TCR Europe 2025, nei prossimi anni anche il TCR World Tour possa riavvicinarsi ai fasti dei primi anni del WTCR.

Il livello è altissimo su questa griglia, ma ad esclusione di Montenegro e Comte, tutti gli altri sono piloti stabili nel Mondiale Turismo dagli ultimi anni del WTCC e i primi del WTCR. Servirebbe la possibilità che i vari Franco Girolami e Jenson Brickley o Josh Buchan (come detto prima) del caso avessero modo di fare il salto.

Immagini: TCR World Tour

RICEVI LE NOTIFICHEP300.it SONDAGGIO 2025

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

Condividi