Al settimo tentativo le Hyundai di BHA rompono l’incantesimo e vincono finalmente a Daytona. Successo fortunato di Brown-Dupont, davanti ai protagonisti Morris-Wilkins
Il primo episodio di questa stagione del Michelin Pilot Challenge è stato un monologo da parte di Hyundai che, dopo aver dominato la qualifica, è stata anche l’unica auto capace di lottare seriamente per la vittoria. Nelle fasi iniziali a contendersi il primo posto sono state le Elantra del Bryan Herta Autosport, in quelle centrali la vettura del poleman e una di quelle del Victor Gonzalez Racing.
Quest’ultima proprio sul più bello è stata colpita da un problema tecnico e quindi se il successo sembrava ormai un pratica in discesa per i migliori della qualifica Morris-Wilkins, uno splash and go e la caution immediatamente successiva hanno rimescolato le carte dando il secondo trionfo alla coppia Brown-Dupont.
È comunque festa grande in casa Bryan Herta Autosport in quanto, dopo sette anni nella principale serie TCR degli Stati Uniti, sono riusciti a mettere fine alla lunga striscia di mancate vittorie a Daytona, conquistando una doppietta storica – quasi al photofinish – e interrompendo così il dominio Audi-Honda nell’infield della Florida.
QUALIFICHE
La prima qualifica stagionale non ha avuto storia in quanto il Bryan Herta Autosport ha monopolizzato la prima fila, risultando anche l’unico team capace di scendere sotto il muro dell’1:57. Bryson Morris, con la Elantra #33, ha stampato il miglior tempo in 1:56.457, precedendo di poco meno di tre decimi il compagno di squadra Harry Gottsacker con la Hyundai #98.
Quasi un secondo di gap per il resto della griglia, con LP Montour che ha confermato l’ottimo feeling di MMG in qualifica, piazzando la Honda Civic #93 in terza posizione, precedendo la prima della Audi RS 3 del Precision Racing LA, la #7 di Celso Neto. Prima qualifica con la Honda agrodolce per il KMW Motorsports che grazie a William Tally ha sì ottenuto il quinto riscontro, ma il distacco dalla pole è di oltre un secondo e mezzo.
La #5 ha comunque messo alle proprie spalle la terza Hyundai di BHA, guidata da Madison Aust, e l’Audi del Baker Racing con Sean Baker. I due avversari hanno mancato il quinto posto rispettivamente di 51 e 56 millesimi. Solo una dodicesima posizione di classe per l’unica Cupra in pista, con il miglior tempo segnato da Eduardo Gou a quasi tre secondi dalla vetta.
GARA
L’inizio del campionato si è svolto in maniera regolare con i capofila che hanno mantenuto le rispettive posizioni di partenza, senza prendersi particolari rischi nelle prime curve. Solo qualche avvicendamento ha interessato le posizioni della seconda parte della classifica, ma senza particolari stravolgimenti.
Nei primi minuti le Hyundai del Bryan Herta Autosport hanno subito dettato il ritmo, ma a stretto contatto è rimasta anche la Honda di MMG capace di mantenersi sempre a meno di un secondo di ritardo da Morris, leader della corsa.
Il primo problema di questa stagione è arrivato a ridosso del decimo minuto di gara, con la Honda del KMW Motorsport finita a muro in approccio dell’ovale, dopo un contatto avuto con una vettura di classe Grand Sport. La Civic #5 è finita contro le barriere, prendendo addirittura fuoco nella zona del motore, costringendo così la direzione gara a chiamare la prima Pace Car della corsa.
Tally, che occupava la quinta posizione in quel momento, è stato costretto al ritiro dopo che la sua Civic ha subito anche un danneggiamento all’alettone posteriore.
La neutralizzazione è durata giusto nove minuti, permettendo così ai piloti di tornare a spingere con 3h41 ancora da correre. Alla ripartenza le prime posizioni sono rimaste invariate e dopo nemmeno un giro la bandiera gialla è tornata a sventolare a Daytona per un contatto in classe Grand Sport.
Poco prima della conclusione della prima mezz’ora di gara è iniziato il primo giro di soste, con i capofila subito ai box. Morris è riuscito a mantenere la prima posizione, mentre Gottsacker ha perso la seconda a vantaggio di Montour. Essendo rientrati solo loro, la leadership è stata presa da Neto con l’Audi, seguito dalla Hyundai di Powell e della Aust.
La Pace Car è rientrata dopo circa venti minuti di attività, con 3h25 rimasti sul cronometro. Alla bandiera verde Neto ha mantenuto la prima posizione, mentre Gou ha portato la Cupra dalla quarta alla seconda, scavalcando Powell e Aust, con quest’ultima che è scivolata al quinto posto dietro anche a Morris.
Eduardo Gou è però finito in testacoda alla chicane di ritorno, prima della conclusione del giro, dopo un contatto con la Elantra di Gottsacker, scivolando così in fondo al gruppo. Powell ha dunque ereditato il secondo posto e mettendosi dietro i compagni di marca Morris e Gottsacker per l’appunto.
All’inizio del quindicesimo giro Neto è stato sopravanzato da Powell che ha così colto la prima posizione in classifica, lasciando il brasiliano nelle grinfie di Morris. Il giovane di casa BHA ha dovuto attendere un errore del pilota Audi alla seconda curva del giro successivo per potersi prendere la seconda piazza.
Intanto qualche problema per Montour ha costretto il pilota della Honda di MMG a perdere diverse posizioni fino ad arretrare oltre la decima piazza, vanificando l’ottimo lavoro fatto nelle fasi iniziali.
Poco dopo il passaggio del terzo quarto d’ora di gara il primo grande colpo di scena, con la foratura dell’anteriore destra della Hyundai #98 di Gottsacker, che in quel momento occupava la quarta posizione. Il pilota di BHA è dovuto rientrare direttamente nel paddock per effettuale le riparazioni del caso, iniziando così in salita anche la stagione 2025. Qualche istante più tardi l’Audi RS 3 del Rockwell Autosport, con la Lam al volante, è finita in testacoda in curva due anche in questo caso a seguito di una foratura all’anteriore sinistra.
Gottsacker è quindi tornato in pista dopo una lunga sosta di quasi sette minuti, che lo ha portato ad accusare un ritardo di due giri dalla leadership della classifica. Oltretutto il campione 2023 ha subito anche un Drive Through per aver lasciato la pit-lane con parte dell’equipaggiamento dei pit ancora agganciato alla propria Hyundai.
Con la chiusura della prima ora di gara, Powell ha mantenuto la posizione di vertice, ma con un distacco risicato di appena tre decimi su Morris. Ben più distante Neto con la prima delle Audi a otto secondi, quindi Baker a ventidue, seguito a breve distanza dalla Aust in quinta e da Brown in sesta. Solo nona la prima delle Honda con Eich e quindi Montour decimo, che ha recuperato il tempo perso in precedenza.
Attorno al 70esimo minuto è iniziata la seconda tornata di soste, con la Aust (successivamente penalizzata per aver superato il limite di velocità in pit lane) e Bergstein – che si trovavano a ridosso della quinta piazza – a rompere gli indugi e rientrare per primi. Il giro seguente è stato il turno del leader Powell – al suo primo stop della gara -, che ha così lasciato la prima posizione a Morris, e di Neto che invece ha fatto salire Baker in seconda.
Diversi giri più tardi è stato il turno dell’Audi #52 del Baker Racing, che ha quindi portato la Hyundai di Brown al secondo posto. Dean Baker, appena salito al volante, si è subito reso protagonista di un errore in uscita dalla pit lane. Solo all’85esimo minuto è giunto il momento della seconda sosta di Morris, seguito a ruota da Brown.
Lo stop ritardato del leader della corsa non ha comunque permesso al #33 di rimanere davanti, anzi, Morris è tornato in pista con un gap di sette secondi e mezzo. Dupont (al posto di Brown) è invece rientrato quinto alle spalle di Neto e Jon Miller.
Al novantesimo giro di orologio è intervenuta la Pace Car, anche in questo caso a causa di un problema su una delle vetture Grand Sport. Ciò ha quindi consentito a Morris di riunirsi a Powell, annullando quanto perso nello stint precedente, ma soprattutto a Neto e Dupont di ricucire l’ampio gap sui primi.
Durante la neutralizzazione però diverse vetture (Morris, Neto, Yoshihara, Dupont e Aust) sono rientrate un’altra volta in pit lane per un breve splash and go perdendo così diverse posizioni, dovendo anche rimanere fermi in uscita dai box per attendere il transito di tutto il gruppo. Ciò ha portato Miller a salire in seconda piazza, Baker in terza, la Pegram in quarta e Gou in quinta. La sosta aggiuntiva ha permesso a Dupont di guadagnare le posizioni su Morris e Neto.
La bandiera gialla è durata poco meno di quindici minuti, con la corsa che è tornata in regime di verde con 2h16 residui. In ripartenza le Hyundai del Victor Gonzalez Racing hanno mantenuto agevolmente le prime due posizioni, mentre Morris si è sbarazzato di Dupont e Baker, risalendo terzo.
La quarta caution non ha tardato ad arrivare in quanto in curva due un incidente multiplo tra la Pegram, Gou e Garcia ha costretto al ritiro immediato la Cupra e l’Audi, danneggiate in maniera importante contro le barriere, e la Hyundai – chiusa a panino tra le altre due in percorrenza di curva – con la sospensione anteriore destra aperta.
Ancora una volta, a due ore e dieci dal termine, un’altra foratura si è resa protagonista. Questa volta a cedere è stata la posteriore sinistra della Honda dell’MMG che si trovava ai margini della Top10, con Yoshihara costretto alla terza sosta in poche tornate.
Nonostante la quantità di vetture coinvolte, la Pace Car si è trattenuta in pista poco più di dieci minuti, rientrando ai box quando sul cronometro mancavano 2h03. La ripartenza ha permesso a Dupont di guadagnare la quarta posizione ai danni di Neto, mentre le altre posizioni sono rimaste congelate nel corso del primo giro.
Prima del termine della tornata di riavvio, Morris è riuscito invece a superare Miller, lanciandosi così all’inseguimento di Powell distante meno di tre decimi. Il suo compagno di squadra Dupont ha invece impiegato qualche giro in più per sopravanzare la seconda delle Hyundai di VGRT. Miller ha quindi continuato a perdere posizioni, cedendo anche la quarta alla prima delle Audi guidata da Neto.
A 105 minuti dalla fine un altro colpo di scena. La Hyundai #99 leader della gara ha improvvisamente rallentato, probabilmente rimanendo a secco di benzina, e vanificando così l’ottima corsa fino a quel momento. Il VGRT ne ha approfittato per un pit completo, con Powell che ha lasciato così il posto a Tyler Gonzalez. Morris è quindi ritornato al comando della gara dopo quasi due ore, portandosi dietro il compagno di squadra Dupont. Il pilota della Elantra portoricana è invece rientrato al sesto posto con un giro di ritardo.
Morris, ormai indisturbato dopo i problemi del rivale per il successo, ha guidato indisturbato per la seguente mezz’ora, rientrando ai box a 78 minuti dalla fine – seguito dalla Aust – lasciando momentaneamente la leadership a Dupont e il volante della #33 al compagno di squadra Wilkins. Analogamente la giovane esordiente ha terminato la sua lunga guida passando il volante ad Almeida, a sua volta al debutto sulla #9.
A seguire anche Dupont è rientrato in pit lane, restituendo il primo posto al canadese, mentre Gilsinger – che si trovava terzo – ha effettuato la sua sosta retrocedendo settimo e lasciando il terzo posto a Eversley sull’Audi. Piazzamento mantenuto giusto per un paio di tornate in quanto al 76esimo passaggio Gonzalez è riuscito a rimontare, dopo il problema avuto, riguadagnando quanto meno la posizione a podio provvisoria.
Entrando nell’ora finale, Wilkins ha mantenuto agevolmente il comando con più di sette secondi di vantaggio su Dupont. Il terzo posto è invece tornato nelle mani di Eversley – a oltre mezzo minuto dal battistrada – grazie a un altro pit di Gonzalez, questa volta per problemi più importanti. Quarto e quinto posto per le altre Hyundai di Almeida e Miller, con la prima delle Honda solo sesta grazie a Gilsinger.
Dopo che Dupont ha più che dimezzato il proprio ritardo da Wilkins, quest’ultimo a 38 minuti dal termine è rientrato ai box per l’ultima sosta. La sfortuna ha voluto che dopo un solo giro venisse chiamata in causa l’ultima caution della gara, durata poi un quarto d’ora.
L’ultimo restart è avvenuto a 23 minuti dalla bandiera a scacchi, con il canadese rimasto incollato allo statunitense per tutto il tempo, non scivolando mai oltre il mezzo secondo di gap. Negli ultimi giri però Wilkins non è mai riuscito a minacciare in modo deciso il compagno di squadra, con Dupont che è andato quindi a conquistare a sorpresa il successo.
Doppietta di Bryan Herta Autosport che spezza finalmente la maledizione del successo mancante a Daytona. La coppia Brown-Dupont (alla seconda affermazione nel TCR Michelin Pilot Challenge) ha preceduto di soli 67 millesimi quella formata da Morris-Wilkins dopo quattro ore di gara. Il terzo posto è andato invece agli esordienti del Precision Racing LA, con l’Audi #7 di Eversley-Neto.
Un podio monocolore è stato sfiorato da BHA in quanto ha piazzato al quarto posto la terza Hyundai, quella degli esordienti Almeida-Aust. Al quinto posto ha chiuso l’unica Honda al traguardo, la meno favorita per un risultato di spicco, quella del team HART con Chambers-Eich-Gislinger.
Solo un sesto posto per l’altro team contendente al successo, il VGRT, giunto al traguardo con la vettura #18 (quella non in corsa per il successo), che ha preceduto l’Audi canadese dei Tomlinson. La quarta Elantra del BHA ha concluso in ottava posizione, davanti alla seconda Audi canadese, quella dei Baker, quindi la RS3 dei Rockwell in decima piazza.
Delle sedici vetture al via ben sei sono state costrette al ritiro. Tra le ultime non segnalate anche la Honda del MMG e la Hyundai del VGRT che per lungo tempo ha comandato la corsa.
CLASSIFICHE E PROSSIMO APPUNTAMENTO
Ovviamente la classifica rispecchia il risultato delle gara, con la coppia Brown-Dupont che precede di trenta lunghezze i compagni di squadra Morris-Wilkins. Cinquanta sono invece i punti che separano i primi leader del 2025 da Eversley-Neto.
- Preston Brown / Denis Dupont – 350 pts
- Bryson Morris / Mark Wilkins – 320 pts (-30)
- Ryan Eversley / Celso Neto – 300 pts (-50)
- Madison Aust / Suellio Almeida – 280 pts (-70)
- Chad Gilsinger / Steve Eich / Tyler Chambers – 260 pts (-90)
Nella classifica riservata ai costruttori, Hyundai comanda invece con 350 punti e trenta di vantaggio su Audi. 50 sono invece le lunghezze che separano la Honda dai capoclassifica.
- Hyundai – 350 pts
- Audi – 320 pts (-30)
- Honda – 300 pts (-50)
- Cupra – 280 pts (-70)
Il Michelin Pilot Challenge affronterà ora la prima lunga pausa della stagione, con il secondo round che si svolgerà tra due mesi a Sebring, durante il weekend del 13-14 marzo.
Immagine di copertina: IMSA
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