Da Imola – Intervista realizzata domenica 8 settembre al termine di Gara 2
Salvatore Tavano, storico pilota delle SEAT-Cupra gestite da Scuderia del Girasole, vanta nel suo palmares tre titoli nel TCR Italy conquistati consecutivamente dal 2018 al 2020 e un Campionato Italiano Superproduzione ottenuto nel 2003 al volante dell’Alfa Romeo 147. Tra gli altri successi si annovera anche quello ottenuto nel WTCC a Puebla nel 2006 guidando l’Alfa Romeo 156.
Nell’intervista in due parti (la seconda verrà pubblicata la settimana prossima, ndr) registrata a Imola durante lo scorso ACI Racing Weekend, il pilota siciliano ci ha raccontato le sue impressioni su questa prima parte di campionato e le difficoltà riscontrate con una vettura nuova nel ritornare dopo un anno di assenza nel TCR Italy.
Inoltre, da pilota esperto e campione nel panorama italiano, ha dato il suo punto di vista sui tanti giovani che saranno il futuro di questa categoria e delle serie turismo in generale.
In quattro gare hai ottenuto diversi podi, una vittoria a Pergusa (poi tolta) e hai un vettura nuova – la Cupra León VZ. Quali sono le tue valutazioni a questo punto della stagione?
“Siamo in lotta per le prime posizioni di campionato ed è l’aspetto positivo della stagione. L’altro è la nuova Cupra León VZ, una gran macchina, cambiata tantissimo rispetto alla versione precedente. Siamo contenti, carichi per questa novità, ma è ovvio che come tutte le nuove vetture va capita e studiata, stiamo cercando di farlo e di crescere velocemente. È un campionato molto competitivo, le prime dieci macchine sono tutte ravvicinate, quindi progredire non è semplice. Speriamo di essere più veloci in qualifica negli ultimi due weekend e di giocarcela fino all’ultima manche a Monza”.
Sei mancato un anno dal TCR Italy e sei tornato quest’anno con la nuova León. È stato difficile tornare nel campionato, anche con i pochi test che avete fatto, oppure ti sei trovato subito a tuo agio?
“No, l’85% della mia carriera l’ho fatto su vetture turismo a trazione anteriore, quindi il feeling l’ho ripreso velocemente. Il fatto di avere tra le mani una macchina nuova da un lato è vantaggio perché hai grande margine di crescita, dall’altro senza la possibilità di testarla in maniera continuativa ci sta penalizzando un po’. Arriviamo a fine weekend che abbiamo fatto dell’esperienza, ma ormai è troppo tardi. Bisogna imparare a essere più reattivi all’inizio del fine settimana e non arrivare a capire solo dopo Gara 2.
Siamo più fiduciosi per gli ultimi due round; la vedo un po’ più dura a Vallelunga dove dovremo stringere un altro po’ i denti, ma a Monza credo che se dovessimo arrivare con delle chance di vittoria, con un po’ di esperienza dovremmo giocarcela”.
Hai guidato tutte le versioni della Cupra León nel TCR Italy. Quali sono le differenze principali che hai trovato tra la prima versione, la Competición e quella che stai guidando quest’anno?
“C’è stata una progressione di prestazioni costante nel tempo, anche se non solo per noi ma per tutti i brand. Per quanto ci riguarda, la nuova vettura ha opzioni di setup maggiori rispetto alle versioni precedenti e questa è una nota assolutamente positiva. Ovviamente serve un po’ di tempo per conoscerla, metterla a punto e farsi trovare pronti e reattivi in tutte le condizioni.
Un conto è guidarla con 40 kg di zavorra, un altro è farlo senza. Cambia se la guidi con le Hankook piuttosto che con le Kumho, o con temperature diverse. Nel tempo abbiamo imparato imparato a conoscere le varie versioni della vettura e farci trovare preparati al variare delle condizioni. Oggi purtroppo ci troviamo in deficit in termini di conoscenza, ma mi rincuora che il giorno in cui riusciremo a imparare a come farla funzionare nelle varie condizioni, avremo un margine da poter sfruttare in termini di performance”.
Puoi essere considerato uno dei maestri dei campionati turismo italiani, vista la tua esperienza ultraventennale. Stiamo vedendo quest’anno tanti giovani che danno del filo da torcere: c’è Volt, ma anche Taylor e Cimenes con cui hai battagliato oggi (domenica 8 settembre, ndr). Qual è la tua valutazione nei confronti di questi piloti?
“Dico una cosa scontata. Se vogliamo l’esperienza, nelle condizioni in cui mi trovo quest’anno, aiuta. Con pochi chilometri alle spalle questa mi dà comunque la possibilità di potermela ancora giocare. La giovane età di un pilota ti aiuta nei frangenti in cui tutto funziona alla perfezione, come nei casi di Taylor e Volt, e ti permette di rischiare in determinate situazioni e di essere competitivo in un campionato così tirato come il TCR Italy.
Avere dei giovani davanti è qualcosa di assolutamente positivo per il campionato italiano, per gli organizzatori, per i team, per i costruttori e per tutti come un insieme. Ben vengano le lotte, i cambi generazionali e sono assolutamente favorevole che questi piloti crescano, che le Case costruttrici investano su di loro. Io spero di essere competitivo ancora per tanti anni e di giocarmela con questi giovanotti ancora a lungo”.
Immagine di copertina: ACI Sport
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