Intervista a Nicolas Taylor, pilota di PMA Motosport nel TCR Italy che sta strabiliando nella sua prima stagione a bordo delle vetture turismo trovandosi in lotta per il titolo all’ultimo round
Da Valencia – Intervista realizzata venerdì 27 settembre tra le due sessioni di Prove Libere
In occasione dell’ultimo round del TCR Europe a Valencia abbiamo avuto l’occasione di intervistare Nicolas Taylor, pilota canadese classe 2005, alla sua prima stagione nel TCR Italy.
Portacolori del team modenese PMA Motorsport, nei primi cinque round è stato il migliore in qualifica riuscendo a partire sempre in Top5 ed è un serio candidato al titolo in quanto con un solo round al termine della stagione si ritrova terzo con soli 35 punti di ritardo da Nicola Baldan.
Fino ad ora ha conquistato una pole position e una vittoria a Vallelunga, nell’ultimo appuntamento del campionato italiano, ma ha mostrato la sua velocità conquistando i suoi primi podi già a Pergusa e Mugello.
Prima di approcciarsi anche alle ultime due gare del TCR Spain – questo fine settimana sempre a Valencia e a novembre a Barcellona -, il 18enne con residenza a Malta ha provato a cimentarsi anche a livello europeo, cercando di capire meglio il campionato regionale anche in vista di un possibile approdo nel prossimo futuro.
Questa è la tua prima stagione nel TCR Italy e nelle corse turismo in generale. Cosa ne pensi di questo tuo inizio e dei risultati che hai ottenuto fin qui?
“Questo campionato è fantastico. Le vetture turismo mi stanno insegnando come guidare una macchina, anche perché è la prima stagione con qualsiasi tipo di auto in generale. Senza alcun aiuto come ABS e controllo di trazione sono quindi obbligato a imparare il giusto stile di guida.
Per quanto riguarda la stagione non mi sarei mai immaginato di ritrovarmi in terza posizione all’ultimo round perché sarebbe dovuto essere un anno di apprendimento, per provare a imparare la vettura, il livello di difficoltà, come correre. È grandioso lavorare con questo team che mi ha aiutato a crescere velocemente e a lottare per le posizioni di vertice in ogni gara”.
Hai conquistato la prima fila a Misano mentre a Pergusa è arrivato il primo podio. Quali sono state le tue sensazioni una volta passato sotto la bandiera a scacchi? Ti saresti aspettato questo risultato guardando a cosa avevi ottenuto durante il weekend?
“A Pergusa è stato tutto totalmente inaspettato perché era un circuito nuovo per tutti, dato che nessuno aveva mai corso lì. Per me era il secondo weekend nel TCR e avevo ancora molto da imparare. In qualifica abbiamo trovato un ottimo tempo dopo aver fatto molte modifiche alla vettura e allo stile di guida, il che ci ha permesso di partire in prima fila.
In gara mi sono trovato molto a mio agio partendo dalla prima fila, grazie alla mia esperienza sui kart, quindi non ho sofferto molto la pressione. Alla ripartenza dopo la Safety Car è stato un po’ più difficile a causa del casino che si è creato davanti (con l’uscita di Salvatore Tavano, ndr). Tutto sommato quella gara è stata una grande sorpresa per me perché all’inizio dell’anno pensavo che Pergusa sarebbe stata la corsa in cui avrei sofferto di più, visto che non avevamo la pista sul simulatore e non abbiamo avuto molto tempo per provare”.
A Vallelunga hai ottenuto la prima pole position e subito dopo anche il primo successo. Ti aspettavi tutto questo, vista la tua velocità durante tutto il weekend? Cosa hai pensato una volta finita la gara?
“Vallelunga è stata praticamente perfetta sin dalle prove libere del venerdì. Eravamo molto veloci e ho avuto un ottimo feeling prima delle qualifiche. Il mio ingegnere mi aveva detto che avremmo avuto il potenziale per conquistare la pole, ma non volevo farmi distrarre e quindi ho cercato di rimanere calmo e vedere cosa avremmo potuto ottenere. Alla fine abbiamo ottenuto la pole per mezzo decimo.
Nonostante sia scattato in prima posizione, penso che sia stata la gara in cui sono partito nel modo più tranquillo quest’anno perché non avevo nessuno davanti. Dovevo solo fare attenzione al semaforo. Ho dovuto resistere alla prima curva e dopodiché ho praticamente corso da solo per il resto della gara.
Quando ho passato il traguardo c’è stato un mix di emozioni e la pressione che avevo addosso si è abbassata. Sapevamo di avere il potenziale per stare davanti e vincere qualche gara e quindi esserci riuscito è stata una sensazione fantastica, specialmente per averlo fatto da rookie”.
Cosa hai pensato dopo aver avuto il problema in qualifica?
“Non sapevo di aver segnato il miglior giro quando si è rotta la sospensione quindi mi sono sentito un po’ frustrato. Sapevo che avrei potuto registrare un altro giro veloce, ma poi ho avuto il problema mentre rientravo ai box. Pensavo di arrivare secondo o terzo e non sarebbe stato male perché sarei stato comunque davanti. Ho avuto un attimo di incredulità perché eravamo veloci e la macchina era rapida.
Quando l’ingegnere mi ha detto che avevo ottenuto la pole perché nessuno si stava migliorando, ho pensato che fosse ok, ma allo stesso tempo che era frustrante pensare di aver avuto un problema e di dover correre dopo poche ore. Il team ha fatto un lavoro fantastico riparando la macchina in tempo per la gara”.

Sei di gran lunga il miglior rookie di questa stagione e allo stesso tempo stai lottando per il campionato. Con 35 punti di ritardo e 95 ancora da poter conquistare, pensi sia possibile riuscire a ottenere il successo finale o può essere quasi impossibile ridurre il gap?
“Vorrei dire che sia impossibile, ma tutto può essere possibile a questo punto. Anche Monza sarà un tracciato nuovo per me e dovrò impararlo molto velocemente perché so che Baldan e Volt hanno già corso lì. Non vedo l’ora di correrci.
Essere il miglior rookie sicuramente era il mio obiettivo per quest’anno, mentre essere in lotta per il titolo assoluto è stata una sorpresa. Penso comunque di potermela giocare e ottenere un ottimo risultato nella classifica generale”.
Quanto è importante per te avere come compagno di squadra un pilota con tanta esperienza come Sandro Pelatti? Parlate molto dopo le sessioni?
“È davvero molto importante lavorare con lui perché ha tanta esperienza su tutti i circuiti italiani. Quando devo imparare un nuovo tracciato è fondamentale confrontarmi con lui e le sue conoscenze così da poter confrontare i dati, guardare i suoi onboard e capire come migliorare. Se non avessi un compagno di squadra come lui sarebbe più difficile riuscire a raggiungere il grado di competitività che ho mostrato.
In generale è un piacere lavorare con lui, anche perché ha una grande personalità e quindi è anche divertente essere al suo fianco”.
Per la prima volta corri qui a Valencia con il TCR Europe. Stai già pensando se partecipare all’europeo per il prossimo anno o preferisci continuare nel campionato italiano e accumulare esperienza?
“Penso che quasi sicuramente continuerò nel TCR Italy, mentre questo weekend siamo qui per capire il livello di competizione del TCR Europe e di conseguenza valutare se varrà la pena correrci il prossimo anno, guardando anche i risultati che otterremo. Penso che comunque sia una buona idea partecipare al campionato europeo perché ci permette di competere su tracciati ancora più importanti in giro per l’Europa e contro piloti ancora più forti”.
Immagine di copertina: ACI Sport
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