TCR | Intervista a Nicola Baldan (Parte 2): “Audi si adatta meglio al mio stile di guida. Il prossimo anno punto a vincere l’europeo”

Autore: Marco Colletta
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Pubblicato il 18 Settembre 2024 - 11:00
Tempo di lettura: 4 minuti
TCR | Intervista a Nicola Baldan (Parte 2): “Audi si adatta meglio al mio stile di guida. Il prossimo anno punto a vincere l’europeo”
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La seconda parte dell’intervista a Nicola Baldan, che ci ha raccontato il suo rapporto con Audi, il suo team e ci ha parlato anche del suo passato già vincente nel TCR Italy

Da Imola – Intervista realizzata domenica 8 settembre al termine di Gara 2

Dopo la prima parte dell’intervista a Nicola Baldan, pilota Audi per Aikoa Racing, il veneto ci ha parlato del suo weekend a Imola e in generale della propria stagione nel TCR Italy. In questa seconda parte Baldan ha fatto invece un salto indietro nel tempo spaziando tra la sua esperienza in Audi e il titolo vinto nel 2017. Non ha mancato però di darci un piccolo spunto anche verso il futuro e un 2025 in cui punterà a vincere non solo in Italia.

Sei passato ad Audi da un paio di stagioni. Anche nel TCR Europe hai conquistato tanti podi e la prima vittoria a Zolder. Pensi che la RS 3 LMS sia una vettura che si adatta meglio al tuo stile di guida?

“Sì, assolutamente. Soprattutto ho una squadra che mi ascolta e che viene incontro alle mie esigenze, quindi è un mix perfetto che mi fa rendere al 100%. Per questo motivo spero di guidare un Audi anche il prossimo anno. Ci stiamo lavorando e allo stesso tempo aspettiamo aggiornamenti alla vettura, anche perché iniziamo a soffrire la concorrenza che negli ultimi due anni ha messo in pista i nuovi modelli”.

Una volta transitato sotto la bandiera a scacchi di Zolder, dove hai ottenuto il tuo primo successo europeo, cosa è passato per la tua mente?

“Sono passate tante cose. Corro da vent’anni o poco più e quando vinci delle gare importanti, come quella di oggi [domenica 8 settembre, ndr] che metto tra quelle, ti fa pensare a tutto ciò che ti ha portato a quel traguardo. Oggi è difficile guidare da professionista senza esserlo, perché sappiamo bene che in queste categorie si contano sulle dita di una mano quelli che lo fanno di mestiere. Ho la fortuna di avere un ottimo supporto, ma prima di sedersi in macchina c’è tanto tanto lavoro dietro, che a volte inizia anche l’anno prima. Sto finendo questa stagione, ma sto già lavorando alla prossima”.

Il prossimo anno ti piacerebbe competere per vincere anche il TCR Europe?

“Sì, era l’obiettivo anche di quest’anno, ma purtroppo la concomitanza di questo weekend [mentre il TCR Italy era impegnato a Imola, il TCR Europe correva a Brno, ndr] ci ha tagliato le gambe. In più il weekend di Salisburgo, dove io stavo male, e di fatto è come se l’avessi saltata e quindi questo ci ha messo fuori dai giochi. Conto di puntare al titolo e spero che il campionato europeo, dal punto di vista organizzativo, torni ad avere l’importanza che merita”.

Sei uno dei piloti di punta sia del TCR Italy che del TCR Europe. Se dovessi guardare alle differenze tra i due, quali sono le principali e in quale ti diverti di più a lottare?

“Sono due campionati differenti. Nell’europeo a mio avviso il livello non è molto più alto rispetto a quello italiano. Nel TCR Europe ci sono dieci piloti e sono tutti e dieci capaci di vincere una gara. Nel TCR Italy il livello tende a scendere un pochino perché siamo solo 5/6 piloti ad essere davvero forti.

Nell’europeo le piste sono diverse e quindi non è come l’italiano, i cui tracciati li conosco bene, e quello fa la differenza. In ogni circuito c’è il pilota di quella nazione che ovviamente riesce a dare qualcosa in più. Alla fine a mio avviso la differenza non è tantissima: nel TCR Europe hai piloti d’esperienza e molto forti, qui sono tutti giovani e con tanta grinta”.

Sette anni fa hai vinto il tuo unico titolo nel TCR Italy. Avresti mai pensato, ai tempi, di poter essere ancora in lotta dopo così tanto tempo? Se ripensi a quella stagione qual è il tuo ricordo migliore?

“Quella stagione è ancora del tutto limpida nella mia mente perché è stata davvero bella e complicata sotto alcuni punti di vista. Guidavo una SEAT León totalmente privata e ci scontravamo contro quella ufficiale, quindi è stato bello vincere tra l’altro il primo TCR Italy [campionato fondato nel 2017, prima si trattava di una classe legata ad altre serie italiane, ndr].

Avremmo avuto un’altra occasione l’anno dopo, ma purtroppo a Imola ho avuto un brutto incidente che mi ha messo fuori due anni, nei quali ho pensato anche di fermarmi. Poi sono ripartito con Hyundai nel 2021 in cui ce la siamo giocata. Ho perso il campionato all’ultima gara, l’anno dopo ho iniziato la mia esperienza nell’europeo e ora sono qui a giocarmela di nuovo”.

Nicola Baldan (SEAT, Pit Lane Competizioni) a Monza dopo aver vinto il titolo italiano. – Copyright: ACI Sport

Immagine di copertina: TCR Europe

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