Uno sguardo al mondo del TCR visto dal punto di vista del promotore del TCR European Endurance e del TCR South America, Mauricio Slaviero
Da Misano Adriatico – Intervista registrata sabato 9 novembre
Nel corso del weekend di gara conclusivo della prima stagione del TCR European Endurance a Misano, P300 in collaborazione con Parc Fermé ha avuto modo di intervistare il promoter della neonata serie Mauricio Slaviero.
Un riassunto e un giudizio del primo anno del campionato endurance europeo, promosso da Riza International, dall’importante punto di vista di chi è al vertice della serie stessa, con un occhio anche al 2025.
Essendo a capo anche del TCR South America e TCR Brasil, Slaviero ci ha parlato anche dell’importanza che ha raggiunto il TCR oltreoceano, oltre a darci un assaggio dei progetti futuri di una delle serie più in crescita degli ultimi anni.
Siamo arrivati all’ultimo evento della prima stagione del TCR European Endurance. Quali sono le tue opinioni su questo campionato e come è andata secondo te?
“Questo è il primo anno del campionato con un concetto differente rispetto a quello tradizionale del TCR. È l’unico campionato endurance che possiamo definire tale, perché gli altri sono classi TCR all’interno di altri campionati. La stagione è andata molto bene, ci sono stati aspetti positivi e momenti difficili, ma è normale così. Secondo me il prossimo anno andrà sicuramente meglio.
Tutti i piloti che hanno corso sono rimasti soddisfatti. Gli è piaciuto il format, il numero di chilometri che possono correre durante il weekend e il costo che è molto più basso di una gara sprint, visto che corri con un altro pilota e quindi paghi la metà del budget tradizionale che serve per schierare una macchina”.
Avremo dunque una seconda stagione nel 2025. Quali sono gli obiettivi che vi siete posti per il prossimo anno, sia in termini di calendario che in termini di presenze in griglia di partenza?
“Sicuramente il nostro obiettivo è di accrescere i numeri della griglia. Stiamo già parlando con diversi team che hanno confermato la propria partecipazione. Devo però aspettare dicembre e l’inizio del nuovo anno per i primi annunci.
Non ci saranno team solamente italiani, ma anche di altri paesi europei come Germania, Croazia e Spagna a confermare che l’interesse è grande. Quest’anno abbiamo avuto quattro gare, ma l’anno prossimo saranno cinque. Abbiamo quindi una crescita anche a livello di calendario”.
Con il concetto di endurance potete anche proporre gare nelle ore più buie, sotto le luci dei riflettori. È un concetto che ha funzionato? Lo riproporrete anche il prossimo anno?
“Ha funzionato molto bene la gara che abbiamo fatto a Misano lo scorso giugno e anche in quella di questo weekend avremo una gara praticamente di “notte”, con la corsa che inizia alle 17:30 quando sarà molto buio. Il prossimo anno cercheremo sicuramente di riproporre anche questo format”.
Sei anche promotore del TCR South America e abbiamo visto che di anno in anno sta accrescendo il suo valore. Nelle ultime due stagioni è stato anche uno dei pochi campionati che ha avuto l’onore di correre con il TCR World Tour. Qual è la tua opinione su questa serie?
“Il campionato va molto bene, è molto giovane in quella regione, ma è già molto competitivo. Ci sono tante serie importanti da quelle parti come la Stock Car da quarant’anni, il TC2000 in Argentina da una trentina di anni e quindi la concorrenza è abbastanza agguerrita. Il format TCR però funziona e quindi il successo è assicurato.
Tutti i piloti sono molto soddisfatti, il campionato è in crescita, ci sono tanti nomi importanti e tanti altri ne arriveranno, ma non posso ancora dire nulla. Almeno uno è confermato, deve solo essere annunciato ufficialmente”.
Abbiamo visto diversi piloti ex-Formula 1 come Norberto Fontana, Nelsinho Piquet, ma anche dal TC2000 come Leonel Pernía e Matías Rossi. È una soddisfazione vedere, in quanto promoter, questi piloti così importanti unirsi al campionato?
“Sicuramente è molto soddisfacente avere piloti di questo livello nel TCR e vederli molto felici sia del format che delle vetture che utilizziamo”.
Per quanto riguarda il futuro della categoria, ci sono delle novità pianificate o avete intenzione di rimanere sulla stessa struttura di calendario, con gare endurance e sprint, e sullo stesso numero di vetture?
“Il numero di weekend sarà lo stesso, rimarranno dieci. Per la gara endurance stiamo ancora valutando, ma è probabile che ci sarà ancora. Per quanto riguarda la quantità di auto speriamo di averne più di venti”.
Dopo il dominio di questa stagione della Peugeot con PMO Racing, c’è intenzione di portare la nuova 308 P51 realizzata in Australia da GRM nel campionato? State puntando a far arrivare altri costruttori?
“Probabilmente sì, ma non per l’anno prossimo. Stiamo lavorando tanto affinché ci siano due o tre Lynk & Co che sono già in Sud America, ma che hanno fatto solo qualche gara quest’anno, e anche con Hyundai che tornerebbe così a correre nella regione”.
Immagine di copertina: TCR European Endurance
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