TCR | Intervista a Marcello Lotti: “Stiamo lavorando per aumentare il numero di marchi a tempo pieno nel World Tour”

Autore: Marco Colletta
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Pubblicato il 5 Febbraio 2025 - 11:00
Tempo di lettura: 7 minuti
TCR | Intervista a Marcello Lotti: “Stiamo lavorando per aumentare il numero di marchi a tempo pieno nel World Tour”
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Il resoconto della stagione 2024, le aspettative e gli obiettivi per il 2025 del TCR dal punto di vista del presidente di WSC

Il 2024 è stato il secondo anno del TCR World Tour, in cui il massimo campionato turismo al mondo è tornato al fianco della FIA, dopo una sola stagione di distanza dovuto alla fine della storia del WTCR. Con il presidente di WSC Group, Marcello Lotti, abbiamo fatto il punto a chiusura della scorsa annata.

L’ideatore del concetto TCR, nella nuova intervista rilasciata a P300.it, ha parlato anche di quelle che saranno le aspettative del 2025 del campionato mondiale, ma anche degli obiettivi che WSC si è posta per quest’anno, tra le trattative per la nascita di altri nuovi campionati e la rinascita di serie molto importanti, ma che purtroppo al momento sono in stand-by.

Non mancano inoltre piccole anticipazioni sulla finale del TCR World Ranking, che si terrà finalmente nella parte finale del 2025, dopo il rinvio dello scorso anno per evitare la concomitanza con i FIA Motorsport Games.

Come è andato il secondo anno del TCR World Tour, nonché il primo al fianco della FIA? Quali sono le aspettative e gli obiettivi per il 2025?

La collaborazione con la FIA è andata bene, abbiamo un rapporto da tanti anni e siamo riusciti comunque a mantenere il concetto che avevamo in mente alla creazione del TCR World Tour, cioè di sensibilizzare campionati, team e piloti locali. Abbiamo sempre avuto un buon numero di vetture e le gare sono sempre state molto interessanti, quindi ci riteniamo abbastanza soddisfatti.

Per il 2025 abbiamo cercato di mantenere la nostra strategia attuata nel 2024. Lo scorso anno purtroppo abbiamo dovuto togliere l’Australia dal calendario per motivi logistici, a causa dei problemi sorti in Medio Oriente. Con le lunghe tempistiche di trasferimento dovevamo scegliere se cancellare Cina o Australia e abbiamo optato per quest’ultima in seguito a una decisione di tutti gli stakeholder.

Per noi però il TCR Australia è molto importante, quindi quest’anno l’abbiamo voluto fortemente, dando oltretutto un forte messaggio perché lo porteremo con noi a Macao. Sono soddisfatto del calendario che abbiamo, in cui sono state aumentate le tappe in Europa dopo che ci è giunta questa richiesta.

Siamo inoltre molto contenti di andare in Corea del Sud e un ringraziamento va a Hyundai, che ha fatto e sta facendo tanto per realizzare questo round. Loro ogni anno organizzano lo Hyundai N Festival, insieme ad aziende a loro collegate, e noi sfrutteremo uno di questi due eventi per portare il TCR davanti al loro pubblico”.

Una domanda ricorrente. Vedremo nuovi costruttori nel TCR World Tour quest’anno?

Per quanto riguarda la partecipazione full-season, stiamo lavorando per aumentare il numero di marchi rappresentati e siamo su una buona strada. Attualmente ci sono delle discussioni, ma abbiamo ricevuto risposte positive.

Questo è un momento delicato perché tutti i tasselli si andranno a comporre a febbraio, dato che nei primi giorni di marzo i container partiranno verso il Messico, dove si correrà a inizio maggio”.

Le prime ipotesi di calendario parlavano di tre gare in America, tre in Europa e tre in Asia. Il nuovo calendario ha visto un predominanza di questi ultimi due continenti. Che tipo di scelta è stata attuata nell’addio al Sud America e alla sola gara in Messico?

In Sud America abbiamo fatto delle belle gare, ma ci sono tanti aspetti dietro a queste decisioni. Per tutti gli eventi c’è anche una componente finanziaria che ha influenzato molto le scelte, non tanto dalla parte nostra quanto da quella dell’organizzatore locale che aveva qualche difficoltà in merito.

Abbiamo deciso dunque di prenderci un anno di pausa per vedere come si evolverà la situazione generale e verso ottobre capire se ci sarà l’opportunità di tornare con una o due gare del TCR South America, che comunque è nelle volontà di tutti”.

Nel 2025 dovrebbe svolgersi la prima finale del TCR World Ranking. Tra quanto potremmo saperne di più su data e circuito?

Abbiamo già definito tutti i dettagli sportivi, con la finale che sarà riservata ai piloti “Customer”, mentre andremo ad identificare i piloti “Pro” che invece non potranno partecipare. Questi potrebbero al massimo presenziare in un’eventuale gara endurance, se ci sarà, che vedrebbe impegnati un pro e un customer o due customer.

Dobbiamo firmare il contratto per definire il circuito su cui si svolgerà, ma l’annuncio ci sarà a breve, entro qualche settimana. Possiamo dire che quest’anno la finale ci sarà e che quindi si alternerà con i FIA Motorsport Games, per evitare di avere due eventi mondiali della Federazione nello stesso anno”.

Passando ai campionati nazionali e regionali, lo scorso anno abbiamo visto il debutto del TCR México e quest’anno vedremo quello del TCR Panama. Il Centro America è il vostro principale obiettivo di espansione in questo momento?

Devo essere sincero. Noi ci concentriamo su ogni zona perché vogliamo che ogni serie possa crescere ed essere in buona forma, dato che ci teniamo e vogliamo che sia così. Semplicemente abbiamo avuto molte richieste, forse spinte dalla crescita del TCR South America che ha quindi avuto influenza anche sul Centro America. Come ultima abbiamo avuto la richiesta dal TCR Panama e a breve ne verrà annunciata un’altra.

Al momento ci stiamo concentrando molto sul Giappone, con il TCR Japan che ha chiuso al termine dello scorso anno per vari motivi. Abbiamo però rafforzato la comunicazione con il Super Taikyu, così che i team giapponesi possano essere wildcard nella serie endurance in questo che sarà un anno sabbatico. Stiamo lavorando affinché ci sia un promoter che insieme a noi [WSC, ndr] possa rilanciare il campionato a cui teniamo tanto e che possa farlo tornare come negli anni prima del Covid”.

Abbiamo visto una rivoluzione nel calendario del TCR Europe rispetto al 2024 e il ritorno al fianco del GT Open. È in corso una fase di rinnovamento del campionato, per riportarlo ai successi di un tempo? Che tipo di strategia state attuando?

Sì, sono state fatte tante riunioni in merito. Abbiamo parlato con Paulo Ferreira [ex promoter del TCR Europe, ndr], che ha fatto tanto per la serie, con cui è stato deciso di fare un passo indietro da parte di tutti per rilanciare il campionato grazie a nuovi stimoli. Pensiamo e siamo fiduciosi che questo sia l’anno buono; abbiamo una previsione di una ventina di macchine.

Il nuovo promoter che sarà annunciato a breve darà tutto il supporto per procedere a rilanciare la serie. Ci sono tante idee alcune delle quali sono state già applicate e ci auguriamo che riprenda la posizione che merita, cioè parallela o appena sotto a quella del World Tour”.

Il TCR Italy si potrebbe considerare il campionato più competitivo dopo il Mondiale. Visto lo scontro generazionale del 2024 tra campioni storici e nuove leve, è contento che sia proprio il nostro campionato a fare da esempio del concetto TCR da esportare anche in altri paesi?

Devo dire di sì perché ho passato più di dieci anni della mia vita a fare il team manager nel Superturismo italiano con BMW Italia, quindi ho trascorso tanto tempo sui campi di gara e posso dire che, quando il campionato è organizzato bene, c’è sempre stata un’ottima risposta.

Ritengo che ACI ha fatto e stia facendo un ottimo lavoro e quindi sono veramente orgoglioso di essere italiano. Il TCR Italy merita di stare al centro dell’attenzione e di essere un esempio per tanti altri campionati TCR in giro per il mondo, affinché crescano allo stesso livello”.

Un grande paese come la Germania da tre anni si ritrova senza un punto di riferimento nelle competizioni turismo. Si sta ancora lavorando per riportare in vita il TCR Germany? Se sì, che tipo di lavoro si sta effettuando?

Dietro le quinte stiamo parlando con differenti promoter esterni al mondo TCR, ma anche con quelli già presenti nell’ambiente. Noi come WSC siamo pronti a fare i primi due anni al loro fianco per rilanciare il TCR Germany, perché riteniamo che la Germania abbia una tradizione delle corse turismo che meriti una serie TCR con un numero dignitoso di macchine e con una promozione che ora in Germania – specialmente oggi che il DTM è un turismo per modo di dire essendo GT puro – manca, quindi ci stiamo impegnando con promoter e ADAC.

Stiamo facendo molte riunioni per capire quali siano le strategie migliori e quando ripartire. Cerchiamo di vedere se sarà possibile fare una gara singola al termine di questa stagione, per presentare quello che sarà – se ci sarà – il 2026 del TCR Germany”.

La nascita della classe Gen1 sta dando l’opportunità a diversi campionati di abbassare i costi di iscrizione. Team e piloti stanno dando un riscontro positivo in merito, oppure dobbiamo ancora aspettare per trarre le prime conclusioni?

Noi abbiamo già avuto riscontri positivi dai promoter, ma abbiamo visto anche la risposta dei team che hanno ridato vita a macchine che prima o stavano nei garage o facevano solo qualche gara Club. Questo ha generato e genera interesse a riportare le vetture in griglia, potendo salire su un podio completamente dedicato a questo genere di vetture. Ritengo quindi che l’attenzione sia già stata evidenziata e che continuerà ancora ad aumentare”.

Immagine di copertina: TCR World Tour

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