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TCR | Intervista a Ignacio Montenegro: “In Sud America puoi prenderti più rischi, qui devi essere più tranquillo”

di Marco Colletta
MarcoColletta marcocolletta
Pubblicato il 14 Giugno 2024 - 15:00
Tempo di lettura: 5 minuti
TCR | Intervista a Ignacio Montenegro: “In Sud America puoi prenderti più rischi, qui devi essere più tranquillo”

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P300.it ha intervistato Ignacio Montenegro, nuovo pilota argentino di ALM Motorsport, campione 2023 del TCR South America e 2024 del TCR Spain Winter Series.

Dal Salzburgring – Intervista realizzata sabato 1° giugno dopo le qualifiche del TCR Europe

Ignacio Montenegro è un giovane pilota argentino, approdato quest’anno in Europa da campione in carica del TCR South America. Lo scorso anno ha mancato per un solo punto anche il titolo nel TCR Brasil a favore di Galid Osman, ma già quest’inverno si è dato da fare conquistando il campionato invernale del TCR Spain.

Impegnato nella tradizionale serie spagnola, in cui ha già trionfato nel primo round stagionale, partecipa al TCR Europe per la prima volta, guidando la Honda Civic dell’ALM Motorsport con cui ha già conquistato due podi e due partenze dalla prima fila.

Hai già vinto nel TCR Spain Winter Series e questa è la tua prima stagione in Europa. Quali sono le differenze tra il TCR South America e le serie europee?

Ci sono enormi differenze tra le due serie, specialmente nelle gare. In Sud America puoi essere più aggressivo rispetto all’Europa, puoi dare sportellate anche molto pesanti e non essere penalizzato.

Qui devi essere molto più calmo, tutti i piloti inoltre hanno lo stesso passo quindi è molto più difficile compiere dei sorpassi. Le occasioni migliori le puoi avere in partenza, o anche se ci sono delle ripartenze. Se ti qualifichi dietro è più difficile riuscire a risalire.

Il TCR South America ha più scontri duri rispetto al TCR Europe che invece è più strategico. Quale di questi due tipi di corse preferisci?

Come detto, il TCR South America è un po’ più aggressivo e per questo lo preferisco. Sembra che siano gare in cui ci sono tanti incidenti, ma in realtà accadono solo perché ti puoi prendere un po’ più rischi. Comunque non disprezzo le corse europee, anche se il mio cuore è ancora in Sud America.

TCR South America 2023 - Rosario - Ignacio Montenegro (Squadra Martino)
Ignacio Montenegro in una delle sue vittorie della passata stagione – Copyright: TCR South America

Qual è l’importanza di JAS Motorsport nella tua crescita come pilota?

JAS e Honda sono anche la mia famiglia. Ora vivo da solo in Italia, quindi sia quando sono felice che quando sono triste loro mi aiutano tanto. Poi, insieme a me si è trasferito anche il mio ingegnere che avevo in Argentina, perciò sono davvero felice.

Mi hanno dato l’opportunità di mostrare il mio potenziale qui. Puntano molto sui giovani piloti dando loro molte chance, permettendogli di crescere e migliorarsi. Inoltre sono impegnati anche con piloti più esperti come Esteban (Guerrieri, ndr) che sta ottenendo ottimi risultati nel TCR World Tour e che è qui (al Salzburgring, ndr) ad aiutarci.

Quali sono le principali differenze tra la Honda Civic FK8 e la FL5? Perché tu e il tuo team avete deciso di continuare con il modello vecchio la passata stagione?

JAS ha trovato molti aspetti positivi nella nuova vettura rispetto alla vecchia, è una macchina più veloce sui rettilinei anche con alte temperature, infatti con la vecchia Civic era molto rapida con il freddo, ma avevamo problemi appena ci trovavamo in condizioni più estive.

Essendo anche più lunga della precedente ci dà più sicurezza nelle curve più veloci e ha molto più grip all’anteriore.

Lo scorso anno Juan Manuel Casella (compagno di Montenegro in Squadra Martino, ndr) ha guidato la Civic FL5 che è stata di Néstor Girolami nei round del TCR World Tour e nonostante avesse riscontrato tanti miglioramenti, la vettura aveva bisogno di molto lavoro perché diventasse ottima a livello di setup. Anche perché i tracciati in Sud America sono davvero differenti in termini di aderenza rispetto a quelli europei.

Nella gara endurance che ho fatto a inizio anno (a Interlagos nel TCR South America, ndr) abbiamo avuto dei miglioramenti, ma penso che ce ne fossero da fare ancora degli altri e sono sicuro che ci riusciranno per certo.

Abbiamo visto che molti piloti dal TC2000 sono andati a correre nel TCR South America. Pensi che questo sia un segno di crescita per la serie? Pensi che nomi come quelli di Rossi e Pernia possano portare altri piloti di quel calibro a correre nel campionato sudamericano?

Sicuramente la loro presenza aumenterà l’importanza del campionato e aiuterà probabilmente a far arrivare altri piloti simili. Loro sono piloti davvero famosi e importanti in Argentina, che hanno vinto tanto, quindi per il TCR South America è un bene la loro presenza.

Il TC2000 non sta crescendo tanto ultimamente, quindi per questo i piloti stanno puntando ad altre categorie con vetture a trazione anteriore. Il concetto TCR è quello che più si avvicina e quindi è per questo che tanti piloti si stanno spostando lì. Inoltre il TCR South America sta crescendo di importanza perché molte persone iniziano a seguirlo in televisione, rispetto all’inizio.

Anche in Brasile la categoria sta crescendo molto e infatti ultimamente vediamo tanti piloti molto talentuosi. Questo perché la Stock Car è un altro campionato molto costoso, mentre il TCR è molto veloce, puoi ottenere grandi risultati ed è più economico.

Tornando in Europa, qual è il tuo obiettivo per questa stagione?

È davvero difficile dirlo quando sei appena arrivato in Europa dal Sud America, perché ti trovi davanti a un mondo totalmente differente, anche se stiamo comunque facendo un ottimo lavoro. L’obiettivo è di vincere il TCR Spain, mentre nel TCR Europe punto quanto meno ad arrivare tra i primi tre. Ci sono piloti molto forti come Girolami e Comte, ma comunque Honda è una vettura davvero competitiva e il feeling è buono.

Immagine di copertina: TCR Europe

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