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TCR Europe | Intervista a Rubén Fernández: “Il 2025 è stato un successo di tutti. Ho ascoltato team e piloti per prendere decisioni e migliorare il campionato”

Autore: Marco Colletta
MarcoColletta marcocolletta
Pubblicato il 6 Ottobre 2025 - 11:30
Tempo di lettura: 6 minuti
TCR Europe | Intervista a Rubén Fernández: “Il 2025 è stato un successo di tutti. Ho ascoltato team e piloti per prendere decisioni e migliorare il campionato”
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In occasione del round conclusivo, P300 ha intervistato Rubén Fernández, il nuovo promoter del TCR Europe

Da Barcellona – Il TCR Europe ha chiuso il proprio sipario sul 2025 da poco più di una settimana, ma prima di mandare in archivio del tutto questa annata di rivoluzione, P300.it ha avuto l’occasione di intervistare chi ha gestito in prima persona questo anno vincente, di rinascita, dopo un periodo buio affrontato nelle ultime stagioni: il nuovo promoter Rubén Fernández.

Lo spagnolo classe 1978 ha esordito nelle TCR Series nel 2021 come pilota (subito al successo a Vallelunga in Coppa Italia Turismo), partecipando poi alle stagioni 2022 del TCR Europe e del TCR Italy, nell’ultima delle quali ha anche colto un trionfo a Imola. Continuata la sua esperienza al volante fino all’inizio del 2025 – passando anche dal TCR Spain -, a inizio 2024 si è presentato in una seconda veste, quella di proprietario di un team.

La passata stagione infatti Rubén Fernández si è insidiato nei ranghi di partenza del TCR World Tour come uomo di riferimento di GOAT Racing, squadra cardine per quanto riguarda la Honda Civic nel Mondiale Turismo, chiudendo l’annata ammirando i tre piloti rappresentanti i suoi colori sui tre gradini del podio di Gara 2 a Macao.

L’avventura di Fernández si è espansa ancora di più all’inizio del 2025 quando ha preso le redini anche del secondo campionato TCR più importante al mondo, il TCR Europe, gravato dalle difficoltà delle ultime stagioni che l’hanno portato a vedere poche auto in pista. Con il suo arrivo, la rivoluzione messa in atto nel 2025, ascoltando i protagonisti in pista, ha aiutato la serie europea a ritrovare la luce ritornando a un picco che non si vedeva da anni.

Nell’intervista di resoconto sul 2025, abbiamo chiesto a Rubén Fernández qual è stato il suo percorso per arrivare al ruolo attualmente ricoperto, partendo da pilota, e anche il viaggio affrontato per giungere fino alla full-grid di Barcellona, teatro del finale di stagione più combattuto della storia del TCR Europe. Per non farsi sfuggire nulla, abbiamo cercato anche di strappare qualche novità in arrivo nel prossimo futuro.

Possiamo definirti un uomo del TCR a tutto tondo. Sei partito come pilota, ti vediamo come proprietario di un team nel TCR World Tour e ora sei anche promoter del TCR Europe. Quando hai iniziato questa avventura, hai mai pensato di poter arrivare a questo traguardo?

“No. Ho iniziato quattro, cinque anni fa come pilota con i miei fratelli nel TCR Spain e nel TCR Italy, poi siamo arrivati nel TCR Europe. Non volevo però essere qui solo come pilota e quindi ho lanciato anche il mio team [GOAT Racing, ndr]. Dopodiché parlando con tanta gente nel paddock, ma anche con Marcello (Lotti) e Nunzia (Corvino) di WSC abbiamo discusso in merito proprio al TCR Europe, pensando alle mancanze avute l’anno passato, con così poche macchine”.

“Quasi non so perché e come sia successo, ma sono stato coinvolto nel TCR Europe all’inizio dell’anno, date le conoscenze con team e piloti. Inizialmente non sapevo come gestire il tutto, ma penso di aver imparato velocemente, sapevo però quali fossero i bisogni e le richieste del paddock e questa è stata la nostra guida”.

Una volta diventato promoter, qual è stato il primo obiettivo che ti sei posto per portare a un miglioramento del campionato?

“Avendo anche il punto di vista da pilota, ho parlato con chiunque nel paddock: dai piloti ai team manager a chiunque fosse coinvolto in un weekend di gara. Ho chiesto loro come si potesse migliorare questo campionato e ascoltando appunto le parole di ognuno, queste sono state la base per prendere le decisioni e cambiare ogni cosa per fare sempre meglio. Ci siamo riusciti e siamo quindi soddisfatti di ciò”.

Ascoltati team e piloti per migliorare la serie, qual è stato il passo successivo?

“Il primo passo è stato quello di stabilizzarci anche come organizzazione, come farlo all’interno del paddock, di unirci anche a livello di eventi con grandi campionati come ad esempio GT Open e Creventic. Abbiamo stretto dunque queste partnership importanti e dopodiché abbiamo puntato a sviluppare il calendario su circuiti da Formula 1, perché tutti volevano correre lì e non su circuiti di minore importanza”.

Ora che ci siamo stabilizzati a livello organizzativo, il prossimo passo per il 2026 sarà quello di continuare a crescere a livello mediatico, ma anche di team e piloti”.

Guardando alla risposta ricevuta quest’anno, con tanti team e piloti soddisfatti della rinascita della serie, ti senti a tua volta soddisfatto o pensi di aver potuto fare qualcosa in più?

“Siamo davvero orgogliosi di ciò che abbiamo fatto perché l’anno scorso avevamo solo 9/10 macchine in griglia e ora a Barcellona ne abbiamo 27. Voglio ringraziare prima di tutto i team e i piloti per aver creduto in noi, per essere stati pazienti dato che abbiamo dovuto cambiare diverse cose. Onestamente non mi sarei mai aspettato una griglia così grande alla fine della stagione. So però che la gente è soddisfatta del nostro operato, del campionato e noi abbiamo sempre cercato di mantenerlo equo”.

“Io sono davvero contento. Certamente cercheremo di fare ancora di meglio nel 2026, sappiamo cosa su cosa possiamo lavorare per la prossima stagione e lo faremo”.

Il campione 2025 riceverà l’iscrizione gratuita alla stagione 2026 del TCR World Tour, così come il corrispettivo del TCR UK avrà per il TCR Europe l’anno prossimo. Questo può essere considerato l’inizio di una vera e propria scalata per le TCR Series, che possa aiutare i piloti a crescere dalle serie nazionali a quella Mondiale?

“Questo è l’obiettivo che vogliamo raggiungere: con le serie nazionali alla base, il World Tour al vertice e un campionato regionale molto forte che possa far crescere chi corre nei campionati nazionali. Questo è importante per il World Tour, perché possiamo portare nuovi piloti fino a quel punto, e per noi perché le persone ci vedono anche come un punto di riferimento per proseguire nella propria carriera”.

“Il campionato mostra grandi battaglie, con più di 16/17 piloti molto ravvicinati, il che significa che ognuno deve lottare tanto per potersi porre al vertice e quindi per poter crescere come pilota. Stiamo cercando di aiutare le serie nazionali ad avere più piloti che appunto poi possano arrivare nel TCR Europe”.

In merito al prossimo anno, c’è già interesse da parte di nuovi team e piloti di unirsi alla serie? Possiamo aspettarci una griglia completa ad ogni round?

“Questa stagione abbiamo avuto un grande successo, tanti hanno guardato al TCR Europe e per il prossimo anno abbiamo fissato il limite di iscrizioni a 28 auto per round, perché pensiamo che più auto significhino più problemi in pista, più bandiere rosse e safety car. Sono sicuro al 90% che per il 2026 avremo una griglia completa, perché secondo le mie previsioni potremmo avere 34/36 vetture, ma appunto vogliamo limitare a 28. Per noi questo sarebbe un grande traguardo”.

Quest’anno ci sono stati tanti circuiti importanti in calendario, altri ce ne saranno nel 2026. È stato difficile scegliere quali tracciati preferire? Ci sono state richieste anche da altri paesi di poter unirsi e che quindi potremmo vedere in futuro?

“Non è sempre facile stilare un calendario perché il motorsport ora è al suo vertice e quindi chiunque vuole farne parte. I tracciati sono anche pieni di impegni, dunque anche da questo punto di vista è difficile selezionarli per formare un calendario”.

Quello del prossimo anno è ottimo. Partiremo presto perché i team mi hanno chiesto di cominciare prima, altrimenti sarebbero dovuti rimanere fermi per troppi mesi. Stiamo cercando di muoverci verso altri nuovi circuiti per il 2027; Spa sarà uno dei circuiti che rimarrà fisso in calendario, mentre forse potremmo muoverci in UK a Silverstone, o tornare in Germania”.

“Per il 2026 avremo due eventi che potranno essere definiti promozionali tra serie nazionali e il TCR Europe, uno a Spa e l’altro a Barcellona, quindi sarà senza dubbio una stagione interessante quella del prossimo anno”.

Alla fine, possiamo quindi dire che il successo di questa prima stagione del TCR Europe, che ti ha visto come promoter, è generata dalla stretta collaborazione tra tutte le parti presenti nel paddock?

“È un successo di tutti. Mio come promoter, dei team e dei piloti che abbiamo in griglia, di WSC che ha anche fatto molto per questa vittoria. Tutti hanno messo qualcosa di proprio per far sì che il 2025 risultasse vincente e quindi il 2026 penso sarà altrettanto positivo”.

Immagine di copertina: TCR Europe

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