TCR | Dieci anni dall’inizio della rivoluzione delle corse turismo [Parte 3]

Autore: Marco Colletta
MarcoColletta marcocolletta
Pubblicato il 14 Marzo 2025 - 12:30
Tempo di lettura: 19 minuti
TCR | Dieci anni dall’inizio della rivoluzione delle corse turismo [Parte 3]
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L’ultima parte del viaggio storico nel mondo delle TCR Series arriva al passato recente, con la nascita del TCR World Tour

Siamo giunti alla fase finale di questa lunga camminata di dieci anni nella storia delle TCR Series, nate nel 2014 e all’esordio nel 2015. Dopo aver ripercorso il periodo che ha visto il debutto sul panorama mondiale del TCR International Series e la nascita dei primi campionati e aver attraversato il lustro in cui il WTCR si è posto sulla punta della piramide, ora è il momento di affrontare gli ultimi ventisei mesi di storia.

Siamo giunti al 2023, anno in cui ha fatto il proprio debutto il terzo campionato del mondo della storia del TCR, il TCR World Tour che ha avuto come peculiarità quello di riportare team, piloti e costruttori all’apice dell’importanza, ma che soprattutto ha condotto anche serie nazionali e regionali a ritagliarsi il proprio momento di visibilità internazionale correndo insieme ai protagonisti del mondiale.

Da qui partono dunque gli ultimi passi del nostro viaggio che ci accompagneranno dal 2023 fino a queste prime settimane del 2025.


2023

Per iniziare al meglio il nuovo corso della vetta della piramide TCR, dati anche i problemi alle gomme avuti la stagione precedente, una delle prime iniziative prese è stata quella di organizzare un test riservato alle nuove coperture in uso dal 2023: le Kumho. Un modo sia per verificare la validità del prodotto, ma anche per permettere ai futuri protagonisti (non solo mondiali, ma anche delle serie regionali e nazionali) di conoscere al meglio un marchio fino a quel momento poco sfruttato nelle competizioni TCR.

In attesa del via della prima stagione del TCR World Tour, diversi costruttori hanno portato avanti lo sviluppo di nuove vetture, con Geely Group che ha lanciato la migliorata Lynk & Co 03 FL, mentre Garry Rogers Motorsport ha ottenuto i diritti da Peugeot per la creazione della nuova 308 P51 TCR. Al contempo, JAS Motorsport ha invece lanciato la terza generazione della Civic TCR, la FL5.

Tra marzo e aprile due nuovi campionati hanno ottenuto la concessione di utilizzo dei veicoli TCR e hanno di conseguenza fatto il proprio debutto. Il primo è stato il British Endurance Championship, che a Silverstone ha visto l’affermazione di Askley Woodman e Martin Byford. Il secondo a prendere il via è stato il TC France, serie promossa da SRO, che dopo otto anni ha portato una classe TCR oltralpe. Quattro gare sono andate in scena a Nogaro, con un dominio totale da parte di Stéphane Ventaja.

A fine mese è scattata anche una nuova stagione del TCR Italy che, oltre a vedere l’approdo del campione TCR Europe in carica Franco Girolami, per la prima volta ha portato la divisione della classe sequenziale da quella DSG. Ad avere l’onore di ottenere il primo trionfo assoluto del TCR Italy DSG come categoria a sé stante è stata Carlotta Fedeli.

Solo nell’ultimo weekend di gara di aprile il TCR World Tour ha fatto il proprio esordio, giungendo a Portimão al fianco del TCR Europe.

Ad ottenere la prima pole position del nuovo campionato è stato Norbert Michelisz che ha preceduto il compagno di squadra Mikel Azcona e quindi Rob Huff. Il settimo posto è andato al primo dei piloti locali (anche se di esperienza mondiale), Tom Coronel, che subito hanno sottolineato l’importanza del TCR World Tour, il quale permette di mettere sotto i riflettori anche i rappresentanti delle serie ospitanti.

La prima gara del nuovo mondiale si è svolta senza particolari avvicendamenti soprattutto tra le posizioni di vertice, con i primi tre della qualifica a conquistare anche i tre gradini del podio. Michelisz è quindi diventato il primo vincitore assoluto del TCR World Tour, precedendo Azcona e Huff.

Gara 2 è stata ben più movimentata, con un incidente che ne ha caratterizzato le fasi iniziali a centro gruppo e diverse Safety Car a rompere il ritmo della corsa. Anche in questo caso, però, la classifica finale della gara ha quasi rispecchiato le posizioni al via, con Lynk & Co capace di conquistare la doppietta firmata da Urrutia e Björk davanti all’Audi di Vervisch, che ha negato anche il primo podio nel TCR World Tour a Tom Coronel, cioè a un pilota del TCR Europe.

Al termine del primo round la classifica si è mostrata subito compatta, con Michelisz al comando con 57 punti e un vantaggio di appena due lunghezze su Azcona. Vervisch, invece, si è insidiato al terzo posto anche se con nove punti di ritardo.

Il TCR World Tour è tornato quindi in azione un mese più tardi nella suggestiva cornice di Spa-Francorchamps, con la massima serie TCR tornata nelle Fiandre dopo sei anni e soprattutto con il mondiale turismo che ha varcato nuovamente i cancelli del circuito dopo nove stagioni.

Dopo il successo in Gara 1 di Ehrlacher, nella seconda corsa è arrivata anche la prima affermazione da parte di un pilota del campionato ospitate. John Filippi (TCR Europe) è infatti riuscito a regolare Michelisz e Coronel (TCR Europe).

Il terzo round della stagione si è disputato in Italia, a Vallelunga (Michelisz e Huff), dove solo una selezione dei piloti del TCR Italy è giunta per lottare con i piloti del mondiale, in quanto la serie nazionale non avrebbe potuto competere con quella principale a causa delle differenza di fornitura di pneumatici (World Tour: Kumho – Italy: Hankook).

Anche l’ultima tappa europea del TCR World Tour si è disputata congiuntamente al TCR Europe, questa volta all’Hungaroring (Ehrlacher e Björk). Le loro strade si sono quindi divise, con il mondiale volato in Sud America per la prima volta dal 2017, dove a El Pinar (Urrutia e Ma) si è disputata la prima delle due gare insieme al TCR South America e oltretutto la prima per un campionato del mondo turismo in Uruguay.

Una settimana dopo si è svolta anche la seconda, questa volta in Argentina, a San Luis dove a susseguire il successo di Azcona c’è stato quello di Girolami, con la prima vittoria di Honda arrivata con il supporto del team locale Squadra Martino.

La particolarità di quella stagione per il costruttore giapponese è stata proprio quella di far preparare la vettura dell’argentino a team presenti nel campionato ospitante (Europa: ALM Motorsport; Sud America: Squadra Martino; Australia: Wall Racing; Macao: MacPro).

Prima dell’approdo del campionato mondiale in Sud America, una nuova serie – proprio in questa parte del mondo – ha preso il suo inizio. Al fianco del TCR South America è scattato il nuovo TCR Brasil all’autodromo di Rivera in Uruguay. Qui a imporsi sono stati il leader del campionato regionale Ignacio Montenegro e il pilota locale Rafael Suzuki.

Nella lunga pausa di trasferimento del TCR World Tour dal Sud America all’Australia, nel TCR Russia Dmitry Bragin è andato a conquistare il suo sesto titolo nazionale, eguagliando così il numero di vittorie di campionato assolute nel TCR, raggiunto due anni prima da Luca Engstler.

Sempre in questo lasso di tempo, a Le Castellet è andato in scena l’ultimo round della classe TCR nel TC France, che ha consegnato il titolo a Stéphane Ventaja, mentre pochi giorni più tardi a Donington Jonathan Beeson e George Heler sono diventati i primi e unici campioni TCR del British Endurance Championship.

A fine ottobre, a Barcellona, si è invece conclusa l’annata del TCR Europe che ha visto Tom Coronel conquistare il primo e unico titolo nelle competizioni turismo nella sua ultraventennale carriera su questa tipologia di vetture. La settimana seguente, invece, Franco Girolami ha bissato il titolo europeo del 2022, diventando campione del TCR Italy.

Novembre è stato più importante che mai perché dopo una pausa di oltre due mesi, il TCR World Tour è tornato in attività con la doppia trasferta congiunta con il TCR Australia dove, per rispettare anche il calendario locale, ha disputato tre gare per weekend anziché due.

Il primo evento è stato quello di Eastern Creek, dove ancora di più è stata sottolineata l’importanza del portare sotto i riflettori anche i piloti del campionati locali. Infatti, sin dalle qualifiche sono stati loro a dominare con la pole position conquistata da Ben Bargwanna e due delle tre gare finite nelle mani di Will Brown. Il campione australiano del 2019 per un soffio ha mancato l’all-in, giungendo terzo in Gara 3 alle spalle di Rob Huff e Frédéric Vervisch.

La settimana seguente sono cambiati i protagonisti, ma non il concetto. Nonostante i tre successi del World Tour siano andati a Urrutia, Michelisz ed Ehrlacher, sul podio sono saliti anche Tony D’Alberto (terzo in Gara 1) e Aaron Cameron (secondo in Gara 2).

Al termine della doppia trasferta australiana è sembrato come se la stagione dovesse ancora cominciare. Ehrlacher è uscito da Bathurst al comando della classifica con 384 punti e a pari merito con Huff, ma in vantaggio per numero di successi. Al terzo posto Michelisz con una sola lunghezza di ritardo dalla coppia franco-britannica.

Senza nemmeno riprendere il fiato, per il terzo weekend successivo il TCR World Tour è sceso in pista, questa volta a Macao – insieme al TCR Asia Challenge – dove per la prima volta dal 2018 il titolo si è deciso sulle tortuose stradine del circuito cittadino. Qui a partire in vantaggio è stato Michelisz che, grazie alla pole position, ha preso la testa della classifica con sei punti di margine su Ehrlacher (terzo) e dieci su Huff (quinto).

La prima gara ha lanciato Michelisz verso il successo finale, grazie a un trionfo sudato nella lotta con Girolami, mentre alle sue spalle Huff è stato costretto a battagliare per il terzo posto con Azcona (duello poi vinto) e Ehrlacher impegnato a una rimonta forzata dopo aver sprecato la partenza in prima fila ed essere scivolato decimo.

L’ultima corsa della stagione ha portato Vervisch a conquistare quello che al momento è l’ultimo successo di Audi nel campionato mondiale, davanti a Urrutia ed Ehrlacher. Il terzo posto del francese non è bastato per conquistare il terzo titolo, perché a Michelisz è servita l’ottava posizione per conquistare il suo secondo in carriera a quattro anni da quello vinto nel WTCR.

L’ungherese ha solamente dovuto gestire la posizione e il proprio vantaggio, che gli hanno permesso di chiudere primo in classifica con soli dodici punti di gap su Ehrlacher e ventinove su Huff.

La stagione 2023 del TCR si è conclusa poche settimane più tardi con lo svolgimento dell’ultimo round del TCR South America e TCR Brasil. Ignacio Montenegro ha portato a casa il trionfo finale nella serie regionale, ma per un solo punto ha mancato il doppio alloro, con il successo nel primo campionato brasiliano andato al pilota locale Galid Osman.

L’ultima gara vera e propria del TCR in quell’anno è stata quella dimostrativa a Città del Messico, sul palcoscenico della Endurance 24 che ha dato anche l’ufficializzazione della nascita del TCR México a partire dalla stagione successiva.

Non solo Messico, ma anche un terzo campionato europeo regionale è stato annunciato. Il TCR European Endurance è stato presentato in vista del 2024, diventando così l’unica serie endurance a sé stante ad essere disputata nel panorama TCR.

Una delle altre novità che ha iniziato a prendere piede a fine 2023 è stata quella dell’introduzione della classificazione Gen1 – tutte le vetture omologate prima del 2018 -, così da permettere ai campionati di istituire una classe ad essa dedicata e consentire a team e piloti di competere per obiettivi più importanti, anche con auto più datate, che altrimenti sarebbero rimaste all’interno dei garage a motori spenti.

Norbert Michelisz (Hyundai, BRC Squadra Corse) è tornato al successo mondiale dopo cinque anni, diventando anche il primo pilota a vincere in due differenti campionati del mondo TCR.

2024

Le novità a livello di vetture sono arrivate anche nei primi mesi del 2024, con il lancio della nuova Cupra León VZ, la terza generazione di vettura TCR del marchio spagnolo, e il facelift della Hyundai Elantra N, aggiornando un veicolo che ormai aveva tre stagioni alle proprie spalle.

Nuovi arrivi, o meglio ritorni, anche parlando di campionati in quanto è stato istituito nuovamente il TCR Asia – fermo nel 2023 – con un doppio campionato: sprint ed endurance, con quest’ultimo durato una sola gara, disputata in occasione della 12 Ore di Sepang.

Con l’addio della classe TCR nella 24H Series, la stagione è iniziata in America con il Michelin Pilot Challenge e quindi in Australia. In Europa è scattata invece con due eventi della Winter Series del TCR Spain, che hanno consegnato subito il primo titolo – seppur invernale – dell’anno a Ignacio Montenegro, alla sua prima apparizione nel Vecchio Continente.

A marzo ha preso il via il nuovo TCR México con la 800 km di Monterrey che ha portato il trionfo di Andrés Orea Jr e Jerónimo Guzmán, mentre una settimana più tardi anche il TCR Asia Endurance ha disputato la sua unica gara, con il successo di Wu Yi Fan, Kevin Xiao, Liu Zi Chen, Qiu Yi Heng e Jamie Lai.

Solo ad aprile è invece iniziata la stagione sprint del campionato messicano. In questo caso a dividersi le vittorie di Città del Messico sono stati i fratelli Julio e Rodrigo Rejón.

La seconda annata del TCR World Tour, da quest’anno affiancato anche dalla titolazione FIA, è partita alla fine dello stesso mese a Vallelunga, in un grande festival di TCR con la Coppa Italia Turismo e il TCR Europe. Quest’anno, però, a fare compagnia ai piloti del mondiale sono stati i rappresentanti della serie promossa da PNK Motorsport.

Come l’anno precedente, il primo a mettere le mani sulla pole position è stato il campione in carica Michelisz, che ha preceduto la Lynk & Co di Ehrlacher e la Honda di Guerrieri – tornato nel mondiale turismo dopo un anno in quello endurance. L’ungherese è poi riuscito a tramutare la partenza al palo in una vittoria, chiudendo ancora una volta davanti al bicampione WTCR, con l’argentino a completare il podio.

La gara pioggia riversatasi nella notte ha reso insidiose le condizioni del tracciato, tanto da permettere a Ehrlacher di avere uno scatto migliore. Michelisz ha avuto bisogno di due giri prima di tornare al comando della gara e mantenerlo fino al termine della corsa.

In Gara 2, grazie alla griglia invertita, Girolami ha ottenuto il suo primo successo con Hyundai in una gara influenzata dalla presenza della Safety Car. Inoltre, tra i protagonisti in negativo c’è stato Ehrlacher, con il primo dei tanti problemi tecnici che avrebbero poi influenzato il resto della sua stagione. A chiudere alle spalle dell’argentino ci sono stati Urrutia con la Lynk & Co e Marco Butti, all’esordio nel TCR World Tour, il quale ha riportato l’Italia nel mondiale per la prima volta dal ritiro di Gabriele Tarquini.

Dopo il primo round, Michelisz ha ripreso da dove aveva concluso qualche mese prima, al comando della classifica con 61 punti e un vantaggio di quindici lunghezze su Azcona e di diciannove su Butti.

Aprile è stato il mese dell’esordio anche per il TCR European Endurance, di scena in Ungheria al Balaton Park, in una gara che ha visto una griglia congiunta tra una serie di durata e una sprint (TCR Eastern Europe). Ad avere la meglio è stata l’Audi del Team AMS con Eric Brigliadori e Turgut Konukoğlu.

La stagione del TCR World Tour è quindi proseguita in Africa, a Marrakech (Ehrlacher e Ma), prima di volare negli Stati Uniti, dove il mondiale turismo ha fatto il suo ritorno per la prima volta dal 2013. Qui, in supporto alla classe TCR dell’IMSA Michelin Pilot Challenge, hanno vinto Björk ed Ehrlacher, mentre nella griglia abbiamo visto le prime due donne iscritte al campionato: Megan Tomlinson e Riley Pegram.

Dopo un mese e mezzo di pausa, il campionato del mondo ha virato verso il Sud America, per l’esattezza a Interlagos (Guerrieri e Michelisz), con la serie mondiale tornata in Brasile per la prima volta dal 2012. Quindi è stato il turno di El Pinar dove Lynk & Co ha dominato con le vittorie di Ehrlacher e Björk, ma in Gara 2 un fantastico Pedro Cardoso (leader del TCR South America) ha comandato oltre metà corsa, chiudendo al secondo posto nella classifica assoluta del TCR World Tour.

Purtroppo l’instabilità mediorientale ha costretto – per motivi logistici – alla cancellazione dei round australiani del mondiale, quindi il campionato ha affrontato una pausa di due mesi prima della tappa successiva in Cina.

Nel mentre, a settembre si è disputata l’ultima tappa della serie sprint del TCR México (diventata ultima in seguito alla cancellazione del quinto e sesto round), che però ha visto la consegna del titolo a Julio e Rodrigo Rejón solo tre mesi più tardi.

A metà ottobre il TCR World Tour è quindi arrivato a Zhuzhou, in Cina, in un weekend che ha visto per protagonista la pioggia. Qui la prima gara è stata portata a casa da Azcona, mentre la seconda dall’idolo locale Ma Qing Hua, che per la prima volta in carriera ha trionfato nella gara di casa nel mondiale.

Sulla stessa pista in cui il campionato del mondo ha partecipato al fianco del TCR China, si è assegnato anche il primo titolo del TCR China Challenge (riservato ai piloti indipendenti), andato nelle mani di Richard Li sulla Lynk & Co.

In Italia, in una piovosa Monza, alla fine dello stesso mese Nicolas Taylor è entrato nella storia diventando il primo rookie (su vetture turismo, ndr) a trionfare nel campionato TCR italiano, facendolo oltretutto da terzo in classifica prima del round brianzolo e conquistando il titolo a pari punti con il secondo classificato e grazie al maggior numero di secondi posti ottenuti.

Poco più distante, a Valencia, si sono svolti i terzi FIA Motorsport Games che, dopo una serrata battaglia tra le Honda di Ignacio Montenegro e Marco Butti, ha visto l’argentino conquistare la medaglia d’oro per merito anche della squalifica del pilota italiano.

Ancora una volta il Gran Premio di Macao ha fatto da palcoscenico per la finale del mondiale. Questa volta il TCR World Tour è sceso in pista al fianco del TCR China e del TCR Asia, entrambi con i propri protagonisti ancora in lotta per il titolo.

Nella serie principale questa volta il campione in carica Michelisz è arrivato da favorito con 274 punti e un vantaggio di dieci lunghezze su Guerrieri e di diciannove su Björk, rivitalizzato per la prima volta dalla conquista del titolo WTCC 2017.

Lo svedese è riuscito a conquistare anche il successo in Gara 1, in una gara non facile in quanto costantemente sotto la pressione delle Hyundai di Azcona prima e Michelisz poi. Nonostante ciò, il pilota della Lynk & Co è riuscito a colmare gran parte del gap in classifica, portandosi a sole cinque lunghezze dall’ungherese, mentre i sogni di gloria di Guerrieri si sono infranti in un’incidente alla Lisboa, da lui causato al primo giro.

Nella seconda corsa il bagnato ha fortemente influenzato l’esito della gara. Con una corsa che ha visto i piloti del TCR China partire in prima fila grazie alla griglia invertita, alla bandiera a scacchi è stato tripudio della Honda del GOAT Racing, che ha riportato al successo Dušan Borković in una serie mondiale (TCR International Series nel 2017 al Salzburgring) per la prima volta dopo sette anni, seguito dai compagni di squadra Guerrieri e Butti.

A Michelisz è invece bastato un quinto posto, con Björk solo ottavo, per riconfermarsi campione del TCR World Tour per il secondo anno consecutivo per soli undici punti.

Intanto in Australia ha fatto il proprio debutto la nuova Peugeot 308 P51 TCR realizzata da GRM, la quale è riuscita a conquistare subito due successi grazie a Jordan Cox tra Eastern Creek e Bathurst.

Nelle ultime settimane dell’anno è stata conclusa anche la prima stagione del TCR European Endurance, con il titolo assegnato a Eric Brigliadori (questa volta al suo primo titolo dopo la rimozione di quello nel TCR Italy nel 2020) e a Turgut Konukoğlu.

In Giappone è terminata la storia del TCR Japan, il quale – con la scadenza del contratto con il promoter – non ha visto un nuovo accordo in vista del 2025. In Sud America, Pedro Cardoso – dopo aver conquistato il titolo nel TCR Brasil – si è concesso il bis con quello nel TCR South America, diventando il primo pilota a ottenere la doppietta nei campionati di Vicar.

A metà dicembre è stata disputata l’ultima gara del TCR México Endurance, che tra i protagonisti ha visto anche Mikel Azcona, in supporto dei leader del campionato dell’Orea Ross Racing. A tre ore dal termine, un incidente di Tedd Sloan ha però compromesso le chance iridate di Hyundai, consegnando anche il titolo di durata alla Cupra del ProRally, questa volta con Julio e Gerardo Rejón Jr.

Norbert Michelisz (Hyundai, BRC Squadra Corse) ha conquistato il secondo titolo consecutivo nel TCR World Tour, diventando tre volte campione del mondo.

2025

Siamo quindi giunti agli sgoccioli di questa camminata nella storia del TCR con le prime settimane del 2025. Anche quest’anno non sono mancate le novità, con la nascita di un secondo campionato in Centro America, il TCR Panama, che ha già disputato il suo primo evento a febbraio. A Sajalices Emilio Valverde è stato il protagonista indiscusso, avendo portato in cascina sia la pole position che entrambe le vittorie.

Storia degli ultimi giorni è l’annuncio del percorso di rinascita del TCR Germany, che quest’anno – dopo due stagioni in cui è stato tutto rimandato all’anno successivo per mancanza di iscritti – verrà riproposto come trofeo in determinate gare del TCR World Tour (che inoltre riporterà il mondiale in Messico dopo sedici anni), il TCR Europe – da quest’anno sotto nuovo promoter – e il TCR Eastern Europe.


Giunge così al termine il lungo racconto dei primi dieci anni delle TCR Series, che in una decade hanno ormai rivoluzionato il concetto di corse turismo in ogni angolo del mondo. Partendo da gradino più basso della piramide è arrivato a porsi in punta, ridando vita anche a campionati nazionali, regionali e internazionali che negli anni avevano perso di importanza o semplicemente non erano più in grado di autosostenersi.

Il percorso storico sulle TCR Series non si conclude qui, in quanto venerdì prossimo uscirà uno speciale dedicato ai numeri che hanno caratterizzato questi dieci anni di attività, e terminerà una settimana più tardi – in occasione dei 10 anni dalla prima gara del TCR International Series – con un’intervista esclusiva a Marcello Lotti.

Immagini: TCR World Tour

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