TCR | Dieci anni dall’inizio della rivoluzione delle corse turismo [Parte 1]

Autore: Marco Colletta
MarcoColletta marcocolletta
Pubblicato il 7 Marzo 2025 - 11:00
Tempo di lettura: 25 minuti
TCR | Dieci anni dall’inizio della rivoluzione delle corse turismo [Parte 1]
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Un viaggio attraverso la storia del TCR che ha cambiato la concezione di gare turismo. Nel primo episodio la nascita e l’ascesa del TCR International Series e i primi campionati nazionali e regionali

Questo mese il TCR compie dieci anni dalla prima gara disputata nel lontano 2015 a Sepang, in occasione del weekend Gran Premio della Malesia di F1 nella cui cornice ha esordito il TCR International Series.

Da allora, in cui il TC3 (come era stato inizialmente denominato all’annuncio della nascita di questa classe, ndr) si era posto come primo gradino della scalata delle vetture turismo verso le ben più competitive e importanti TC1 – che competevano nel WTCC – le vetture TCR si sono imposte anno dopo anno, diventando il punto di riferimento di questo genere di auto in tutto il mondo.

Nel mese di marzo ripercorreremo la storia del TCR dagli albori fino ai giorni nostri, in una lunga camminata dalla novità dei tempi a come ha rivoluzionato il mondo delle corse turismo dei giorni nostri. Cinque saranno gli speciali che verranno pubblicati da oggi, con un racconto su tre parti che analizzerà le dieci stagioni sin qui disputate, quindi uno dedicato a numeri e statistiche che hanno segnato questo percorso.

Per chiudere, un’intervista al padre del TCR Marcello Lotti, che verrà pubblicata in occasione del 10° anniversario della prima gara disputata il 28 marzo 2015, in cui si ripercorrerà il passato di questo mondo, ma si darà anche un occhio al futuro prossimo della categoria.


2014

Prima di giungere a quel fine settimana malese del 2015 facciamo qualche altro passo indietro. Per l’esattezza al 3 luglio 2014 quando è stata presentata la nascita del TC3 International Series in vista della stagione 2015.

L’obiettivo del tempo è stato quello di istituire nuovamente una piramide nelle competizioni turismo, che potesse permettere a team e piloti di competere con vetture dalle grandi prestazioni, ma con costi di sviluppo e gestione contenuti, soprattutto per le squadre private.

L’idea è nata prendendo spunto dalla filosofia adottata nelle competizioni GT, ispirandosi per la creazione di un Balance of Performance che permettesse a vetture di differenti marchi di competere a pari livello; un particolare da non sottovalutare dato che in quell’esatto momento storico il ben più importante WTCC era all’inizio del dominio di Citroën che lasciava solo le briciole a Honda e Lada, segnando profondamente la storia del Mondiale Turismo.

La volontà di Marcello Lotti era quella soddisfare la grande richiesta di vetture turismo competitive e allo stesso tempo dai costi contenuti in particolar modo nei vari campionati nazionali. La vettura da cui tutto è nato è stata la SEAT León Cup Racer, utilizzata nelle varie serie locali e regionali della SEAT Eurocup. L’obiettivo? Spingere altri marchi a intraprendere la stessa via; costruttori come Alfa Romeo, Ford, Honda, Mercedes, Opel e Volkswagen.

L’iniziativa ha trovato un rapido riscontro in giro per il mondo, con diversi campionati che sono stati annunciati quando ancora la categoria si chiamava ancora TC3: ne sono di esempio il TC3 Portuguese Series e il TC3 Asia Series. Anche diversi team di rilievo nel mondo delle corse turismo hanno subito mostrato interesse come il Team Engstler, WestCoast Racing e Coloni, portando in pista sin da subito una varietà di vetture differenti da SEAT a Honda, passando per Ford e Volkswagen.

Non solo squadre, ma anche piloti di grande importanza nelle corse turismo hanno subito aderito alla novità. Per citarne alcuni: Gianni Morbidelli, Andy Priaulx, Franz Engstler, Jordi Gené e Pepe Oriola.

Prima della fine dell’anno, altri campionati hanno annunciato il proprio interesse per il 2015, dopo il passaggio da TC3 a TCR. Tra questi ACI Sport, che ha incluso la classe TCR Italy nel Campionato Italiano Turismo Endurance, il TCR USA con una classe nello USTCC (mai disputato) e il TCR BeNeLux con un campionato a se stante dal 2016.

La SEAT León Cup Racer da cui ha preso il via il percorso delle TCR Series nel 2014. Qui in azione a Spa-Francorchamps durante la stagione 2014 della SEAT León Supercup.

2015

Nei primi mesi del 2015 si sono susseguiti i classici test invernali in preparazione della prima stagione, tra i quali anche quello dedicato al Balance of Performance, per definire fin da subito una parità di prestazioni tra i vari costruttori.

In attesa del lancio ufficiale del TCR International Series, la prima vettura TCR ad aver corso effettivamente una gara è stata una SEAT León che ha partecipato il 16 marzo alla Terlaemen’s Cup di Zolder facente parte del Belgian Racing Car Championship.

Una decina di giorni più tardi è invece arrivato il grande momento, quello dell’esordio ufficiale del primo campionato TCR al mondo. Sul prestigioso palcoscenico del Gran Premio della Malesia di F1 a Sepang, il 28 marzo 2015 si è disputata la prima storica gara del TCR International Series – davanti agli occhi dell’allora patron della F1 Bernie Ecclestone -, che ha visto Kevin Gleason sulla Honda Civic del WestCoast Racing scattare dalla pole position precedendo le due SEAT León del Target Competition di Andrea Belicchi e Stefano Comini.

È stato proprio quest’ultimo a conquistare il successo della prima corsa, dopo una gara di nove giri che ha dato spettacolo ad ogni curva. Lo svizzero, dopo aver preso il comando della corsa alla fine del primo giro, ha condotto in scioltezza fino alla bandiera a scacchi, tagliando per primo il traguardo davanti a Pepe Oriola e a Sergey Afanasyev.

Il giorno seguente è andata in scena Gara 2 che, per merito della griglia invertita, ha visto Jordi Gené partire davanti a tutti. La sua battaglia verso il successo finale è stata più ardua rispetto a quella di Comini ma, resistendo agli attacchi di Ferenc Ficza prima e di Pepe Oriola e Gianni Morbidelli poi, lo spagnolo è andato dritto sotto la bandiera a scacchi a conquistare il suo primo successo davanti al connazionale compagno di squadra.

Al termine del primo evento, che ha visto in pista 17 vetture, Comini è uscito da leader del campionato con 40 punti e un vantaggio di quattro lunghezze su Pepe Oriola e di nove su Jordi Gené. Nella classifica dei team, Craft-Bamboo Lukoil si è trovata al comando con 76 punti e un gap di dodici su Target Competition.

Il TCR International Series ha continuato la propria avventura due settimane più tardi a Shanghai, sempre come contorno del Gran Premio della Cina di F1 (vittorie di Morbidelli e Belicchi), prima volare in Europa per l’evento di Valencia (trionfi di Oriola e Comini) a inizio maggio e, una settimana dopo, a Portimão (Thiim e Nykjaer).

Nella pausa tra il quarto e il quinto appuntamento internazionale ha preso il via anche la prima serie nazionale targata TCR. Il TCR Russia, classe inserita nel più grande Russian Circuit Racing Series, ha fatto il proprio debutto al NRing con la doppia vittoria di Aleksey Dudukalo sulla SEAT del Lukoil Racing Team.

Il TCR International Series è quindi approdato a Monza il 24 maggio dove è giunta anche la prima doppietta internazionale di Gianni Morbidelli sulla Honda del WestCoast.

Una settimana più tardi, sempre in terra brianzola ha preso il via anche la classe TCR Italy che, a differenza della serie internazionale e quella russa, ha visto una sola vettura iscritta (come per parte della stagione del CITE, ndr), quella di Valentina Albanese che si è aggiudicata entrambi i successi con la SEAT del team italiano ufficiale, vincendo oltretutto anche la gara nella classifica assoluta del Campionato Italiano Turismo Endurance.

Nello stesso weekend il TCR International Series è passato al Salzburgring (Gleason e Nykjaer). Al giro di boa un totale di 8 piloti ha vinto le prime dodici gare, a sottolineare la validità del format che ha permesso a piloti, team e costruttori diversi di poter competere sempre per il successo.

E mentre la serie internazionale ha proseguito il proprio cammino a Sochi (Gené e Comini), Red Bull Ring (Comini e Rosell), la serie italiana ha continuato a vedere il dominio dell’Albanese, con la tappa di Magione che ha visto le prime due doppiette rosa della storia del TCR firmate dalla stessa pilota SEAT e da Carlotta Fedeli.

E se all’inizio di settembre in Russia è stato proclamato il primo storico campione delle serie TCR con il successo di Aleksey Dudukalo, con un weekend di anticipo, a Sepang ha preso il via la stagione del TCR Asia International Series, con i successi del macaense Rodolfo Ávila e del francese Philippe Descombes, e a Portimão quella del TCR Portugal con la doppia affermazione di Francisco Mora.

Dopo la pausa estiva, il TCR International Series ha ripreso la propria attività a metà settembre con la tappa di Marina Bay che per la terza volta ha incrociato i destini della neonata serie con quello della F1 al Gran Premio di Singapore. Sotto i riflettori del Sud-Est Asiatico, Gleason e Gené si sono divisi gli onori.

Nei mesi di passaggio dall’estate all’autunno, intanto che le varie serie in attività proseguivano il proprio corso, dalla Germania è arrivato l’interesse per il TCR in vista del 2016 con la nascita del nuovo TCR Germany e l’introduzione di una classe dedicata alla 24 Ore del Nürburgring.

Inoltre è stato annunciato anche l’inizio del TCR Trophy Europe e della classe TCR nella 24H Series di Creventic, oltre che a quella nel CER spagnolo.

Ad ottobre, altri due titoli sono stati assegnati: quello portoghese andato a Francisco Mora e quello italiano a Valentina Albanese che al Mugello ha ottenuto il dodicesimo successo consecutivo al sabato, chiudendo i giochi definitivamente e lasciando l’ultimo trionfo stagionale a Jordi Gené.

Al termine dello stesso mese un’altra prima storica, quella che ha visto correre sullo stesso tracciato due categorie differenti: TCR International Series (Oriola e Comini) TCR Asia, entrambe in pista a Buriram in Thailandia.

Dopo il penultimo round i Oriola e Comini sono giunti alla sfida finale con l’elvetico in testa a quota 299 punti e un vantaggio di sole due lunghezze sullo spagnolo. A decidere il primo campione del TCR International Series sarebbe stata la storica Guia Race di Macao del 22 novembre.

A un mese dalla tappa thailandese, le due serie sono tornate in pista sulle tortuose stradine della Regione Amministrativa Speciale, con Rob Huff a frapporsi nei giochi conquistando la pole position per Gara 1. Come da copione, l’inglese ha portato a casa anche il suo ottavo successo a Macao, mentre Comini ha chiuso al terzo posto precedendo Oriola e guadagnando tre punti in ottica titolo.

Poche ore più tardi, nella caotica seconda gara che ha visto un maxi incidente al via causato da Huff e Gené, Comini ha preso il comando della corsa dopo la ripartenza, resistendo agli attacchi di Oriola nelle prime curve. L’iberico ha più volte provato a sbarazzarsi del rivale, ma lo svizzero è sempre riuscito a difendersi bene. La lotta per il titolo si è però conclusa con due giri di anticipo a causa di un problema al radiatore della SEAT dello spagnolo che lo ha costretto al ritiro.

Con la sesta affermazione stagionale ottenuta davanti al compagno di squadra Belicchi, Stefano Comini è stato incoronato primo storico campione del TCR International Series, mentre nelle ore precedenti Michael Choi aveva ottenuto il titolo nel TCR Asia.

Stefano Comini (SEAT, Target Competition) dopo aver vinto il primo titolo nel TCR International Series.

2016

In attesa dell’avvio della nuova stagione del TCR International Series, a metà gennaio si è svolta la prima gara del TCR 24H Series a Dubai che ha visto il successo dell’equipaggio britannico formato da Nabil, Ramzi e Sami Moutran e Phil Quaife, campioni in carica della serie nella vecchia classe turismo. Sempre in Asia è stato raggiunto anche l’accordo per lanciare quello stesso anno il primo campionato nazionale della regione, il TCR Thailand.

Negli stessi mesi invernali, in Europa ha continuato ad andare avanti la lunga stagione invernale di test per vari costruttori pronti a fare il proprio ingresso nel mondo TCR. Particolare è stato l’impegno da parte di Romeo Ferraris nello sviluppo dell’Alfa Romeo Giulietta, di Opel Motorsport in quello della Opel Astra e di Top Run con la Subaru WRX.

Il primo weekend di aprile, a Sakhir in Bahrain, il TCR International Series ha dato il via alla sua seconda stagione, ancora una volta a supporto della F1 nello scenario del Gran Premio del Bahrain. Il campionato è iniziato con la pole position di Afanasyev a cui si sono succedute due vittorie da parte dello sconfitto del 2015, Pepe Oriola che sin da subito ha voluto rivalersi del cocente weekend di Macao di qualche mese prima.

Il crescente interesse per la categoria ha portato in pista 19 vetture per il round inaugurale, con nove team in pista a rappresentare sette differenti modelli appartenenti a sei diverse case costruttrici (Alfa Romeo, Honda, Opel, SEAT e Volkswagen).

Intanto nel Vecchio Continente si è disputata anche la prima gara del TCR come classe del Campeonato de España de Resistencia sul tracciato di Barcellona. Qui a trionfare sono stati Jaime Font e Faust Salom con la SEAT del Baporo Motorsport. Due settimane più tardi è stato invece il turno dell’esordio del TCR Gemany a Oschersleben che ha visto il dominio dell’inglese Josh Files con la SEAT del Target Competition.

A fine aprile, intanto, il TCR International Series si è spostato in Europa con le tappe di Estoril (Morbidelli e Nash) e Spa-Francorchamps (Pellinen e Vernay). Contemporaneamente alla tappa belga, in Italia ha preso il via il primo vero e proprio TCR Italy, ora non più facente parte del Campionato Italiano Turismo Endurance ma rappresentante una serie a sé stante. A dare il la alla stagione ci ha pensato Roberto Colciago che ha subito infilato una doppietta sulla pista di Adria.

Il weekend successivo, quello del 14-15 maggio, in concomitanza con l’avvio della seconda stagione del TCR Russia, è nato anche il nuovo TCR Trophy Europe. Il trofeo europeo ai suoi albori altro non era che una coppa assegnata prendendo i punteggi totali dei weekend in calendario delle varie serie europee (Russia, Italia, BeNeLux, Germany e Portugal).

Il primo vincitore della serie è stato il campione in carica del TCR Russia, Aleksey Dudukalo che con una vittoria e un secondo posto è stato il russo che ha racimolato più punti nell’intero weekend di Smolensk Ring.

La settimana seguente due nuove serie hanno fatto il proprio debutto: il TCR Thailand a Buriam, con la doppietta dell’olandese Carlo van Dam, e il TCR BeNeLux, con il successo di Stéphane Lémeret e Tiago Monteiro nella Qualifying Race e quelli dello stesso portoghese, Guillaume Mondron e Renaud Kuppens nelle quattro gare del giorno seguente.

Tra fine maggio e inizio giugno, mentre il TCR International Series ha proseguito la propria stagione europea con le trasferte di Imola (Comini e Grachev) e del Salzburgring (Grachev e Vernay), la 24 Ore del Nürburgring ha decretato i suoi primi vincitori di classe TCR: oltre all’internazionale Jordi Gené, sul gradino più alto del podio sono saliti Georg Niederberger, Jürgen Wohlfahrt e Andreas Gülden.

A metà giugno il TCR Italy è tornato in pista a Misano per il proprio secondo evento del 2016 con il terzo successo consecutivo di Colciago e il primo di Alberto Viberti. La tappa valevole anche per il TCR Trophy Europe ha però visto il trionfo complessivo della coppia formata da Samuele Piccin e Romy Dall’Antonia in quanto il campione italiano turismo 2006 ha utilizzato una Honda omologata solo a livello nazionale.

Il crescente impegno del TCR in giro per il mondo ha portato ad avere gare ogni weekend per i mesi di giugno e luglio, tra cui il round del TCR International Series a Sochi (Comini e Grachev), al fianco della tappa del TCR Russia, e quella del TCR Trophy Europe (Michelisz e Lémeret) che in quest’occasione ha visitato il TCR BeNeLux a Zandvoort.

Per la serie europea, l’evento successivo è stato quello di inizio agosto al Nürburgring, con Files uscito vincitore grazie al maggior numero di punti accumulati nell’evento del TCR Germany. Il TCR International Series è invece tornato in azione alla fine dello stesso mese a Buriram (Oriola e Nash).

Qui si è svolta la prima gara del TCR in cui due categorie (TCR International e TCR Thailand) hanno condiviso la pista negli stessi istanti, con Kantadhee Kusiri – sesto e nono nelle due gare internazionali – ad aggiudicarsi entrambi i successi della serie nazionale.

E mentre sono stati tratti i primi verdetti dell’anno con Dmitry Bragin campione russo e Roberto Colciago vincitore italiano, il TCR International Series è volato a Singapore per l’ennesima tappa al fianco della F1 (Vernay e Grachev).

Con l’inizio di ottobre nel TCR Asia è stato incoronato il campione con il successo di Andy Yan durante la tappa di Sepang congiunta con quella del TCR International Series (Colciago e Gleason), mentre in Germania il trionfo è andato nelle mani di Josh Files. All’Hockenheimring, invece, Pierre Yves-Corthals è stato decretato primo campione europeo del TCR.

A susseguirsi anche i primi allori assegnati nelle classi TCR delle varie categorie endurance con Jamie Font e Faust Salom sul tetto del CER spagnolo, Nabil,Ramzi, Sami Moutran e Phil Quaife su quello della 24H Series e Ivo e Rik Breukers nel TCES.

Con la fine dei vari campionati, a novembre la grande attenzione si è concentrata ancora una volta sull’evento di Macao. A differenza della stagione precedente il favorito all’ultima gara è stato James Nash giunto con 262 punti e un vantaggio di diciassette lunghezze sul campione in carica Stefano Comini.

La qualifica disputata sotto la pioggia ha favorito le Volkswagen del Leopard Racing, con Vernay a conquistare la pole davanti al compagno di squadra Comini. Non è andata altrettanto bene al leader del campionato Nash, che ha chiuso settimo, perdendo subito quattro punti importantissimi in qualifica.

Il giorno successivo sono andate in scena le due gare, con la prima che ha visto bandiere rosse e Safety Car a farla da padrone. Ad emergerne vincitore è stato Comini, con Nash costretto al ritiro al quarto giro dopo essere finito contro le barriere e aver danneggiato la sospensione posteriore sinistra. Con soli cinque giri disputati, è stato assegnato metà punteggio, con l’elvetico che si è così portato a solo mezzo punto di distanza dal proprio rivale.

Anche la seconda gara è stata un tripudio di interruzioni e incidenti, che ha portato al completamento di soli sette giri e all’assegnazione di metà punteggio. Nash è riuscito a prendere il via, ma dovendo scattare dal fondo dello schieramento, la rimonta è stata dura. L’inglese ha tagliato il traguardo all’ottavo posto, cogliendo due punti, ma meglio di lui ha fatto Comini che con la quarta posizione ha superato il britannico di appena 3.5 lunghezze confermandosi campione del TCR International Series per il secondo anno consecutivo.

Nel corso della stagione è intanto aumentato l’interesse in giro per il mondo per il concetto TCR, con la nascita di nuove classi e campionati in vista del 2017. Tra questi il TCR Scandinavia, il TCR Baltic Trophy con vetture nella 1006 km di Palanga e nel BaTCC, il TCR China e il TCR Middle East.

Non è mancato nemmeno il lavoro da parte dei costruttori per portare nuovi modelli nelle serie di tutto il mondo. FRD ha infatti fatto esordire la Ford Focus TCR a Singapore, mentre è continuato il lavoro di STARD e di Peugeot Sport per far correre rispettivamente la Kia Cee’d TCR e la Peugeot 308 TCR, ma anche quello di LADA per portare al debutto la Vesta TCR.

Stefano Comini (Volkswagen, Leopard Racing) riconfermato campione TCR International Series un anno dopo il primo titolo.

2017

Al termine di un brevissimo stacco invernale durato un mese e mezzo, a metà gennaio l’attività del TCR è ricominciata subito a Dubai con l’esordio del TCR Middle East, con le vittorie di Luca Engstler e Brandon Gdovic, e il via della seconda stagione del TCR 24H Series.

A dire la verità, la stagione 2016 vera e propria si è conclusa a febbraio, con l’ultimo round del TCR Thailand di Bang Saen che ha consegnato il titolo a van Dam. Il perché di questo ritardo sulla tabella di marcia è da imputare alla scomparsa del sovrano locale, che ha portato allo slittamento del finale di stagione per onorare i Funerali di Stato.

Nel mese di marzo, intanto Josh Files è stato incoronato campione mediorientale, conquistando così il suo secondo titolo e diventando il primo pilota a ottenere l’iride in due serie TCR differenti (Germany e Middle East, per l’appunto).

Tra gli esordi di due nuove classi endurance – VLN al Nürburgring, con il successo di Gülden e Leuchter, e Super Taikyu, con la vittoria di Ishikawa, Katoh e Kurosawa – ha preso il via anche la terza stagione del TCR International Series.

Un’annata che avrebbe poi dato la svolta definitiva, a fine stagione, alla storia e il futuro delle vetture TCR in tutto il mondo. Il campionato è iniziato con l’inedita tappa di Rustavi in Georgia, dove a rendere gli onori di casa non poteva che essere il pilota locale Davit Kajaia – già detentore della pole position -, che ha conquistato il primo successo dell’anno. Nella gara del giorno seguente, Pepe Oriola ha invece confermato la propria capacità di partire subito al massimo all’inizio di ogni stagione.

Come detto, il 2017 sarebbe stata un’annata storica per il futuro del TCR e a darne già qualche assaggio ci hanno pensato due ex compagni di squadra in Honda nel WTCC. Da un lato, il Campione del Mondo 2009 Gabriele Tarquini che, dopo una stagione in Lada Sport, ha lasciato la squadra russa per concentrarsi sullo sviluppo della prima vettura turismo di casa Hyundai: la i30 N TCR. Dall’altro, invece, Norbert Michelisz ha lanciato il proprio team M1RA con l’obiettivo di far crescere giovani piloti ungheresi nelle categorie turismo, piazzando sin da subito la squadra sotto i riflettori internazionali.

Il primo terzo della stagione è proseguito con l’International Series che ha svolto un nuovo round al fianco della F1, sempre a Sakhir (Colciago e Borković). Alla fine del mese è partito anche il nuovo TCR Ibérico che al suo interno conteneva la classe TCR Portugal e la neonata classe TCR Spain. Inoltre è scattato anche il primo evento di classe TCR nel Baltic Touring Car Championship, che ha visto la vittoria di un’altra donna, la lituana Ernesta Globytė.

Mentre il TCR International Series ha iniziato il proprio cammino europeo a Spa (Comini, Vernay), è iniziato il terzo anno del TCR Italy con il doppio successo di Eric Scalvini e il primo del TCR Scandinava con una doppietta di un nome storico del turismo locale e mondiale, Robert Dahlgren.

La serie internazionale ha continuato il suo viaggio in Italia (Colciago e Comini), per poi proseguire in Austria (Borković e Colciago) e quindi in Ungheria, con la doppietta del giovane talento locale – in forza a M1RA – Attila Tassi.

A luglio si è poi disputato anche il primo TCR Baltic Trophy, il trofeo dedicato alla classe turismo nella 1006 km di Palanga che ha visto il trionfo tutto lituano di Ernesta Globytė, Dainius Matijošaitis, Nerijus Malaševicius e Eugenijus Misiūra.

Un’altra lunga pausa di due mesi ha riportato in pista il TCR International Series (Michelisz e Panis) ancora una volta in Asia, con l’evento di Buriram, nuovamente al fianco del TCR Thailand. Qualche settimana prima nella classe TCR del BaTCC Ernesta Globytė è diventata la seconda donna a conquistare un titolo in queste competizioni.

Nello stesso fine settimana Francisco Mora è schizzato in testa alla classifica dei campioni più vincenti del TCR facendo suo sia il TCR Portugal che il TCR Spain al termine dell’evento di Braga. Un paio di settimane dopo, Robert Dahlgren si è invece laureato primo campione del TCR Scandinavia, al termine della stagione disputato sullo storico tracciato svedese di Mantorp. Sette giorni più tardi, Josh Files, conquistando il secondo titolo nel TCR Germany, è diventato il primo pilota a ottenere la vittoria assoluta in due campionati (non classi, notare la differenza) nella stessa stagione.

Quello del 7-8 ottobre può essere invece considerato il primo vero e proprio TCR Festival della storia , con tre categorie a scendere in pista (International, Asia e China) sulla pista di Zhejiang in Cina. La serie internazionale ha visto la prima vittoria della nuova Hyundai i30 N TCR (vettura non ancora omologata da WSC, ndr) grazie a Gabriele Tarquini, seguita da quella di Rob Huff; quella asiatica ha invece consegnato il titolo a Kusiri, nonché il primo per l’Audi RS 3 LMS TCR.

Nel mese di ottobre, oltre a quello asiatico, sono stati assegnati diversi titoli endurance, tra cui il primo nel Super Taikyu conquistato dagli stessi vincitori della prima gara: Keishi Ishikawa, Hiroki Kato e Takuya Kurosawa. La settimana seguente si sono conclusi i giochi anche nel TCR Italy con il successo finale di Nicola Baldan sotto la nebbia di Monza. In Portogallo invece è stato assegnato il primo titolo del TCR Ibérico, andato in questo caso al rivale di Mora, Francisco Abreu.

L’ultimo weekend di gara di ottobre ha invece visto l’evento one-off di Adria che ha decretato anche il campione stagionale del TCR Trophy Europe. Nonostante i successi di Josh Files e di Gabriele Tarquini, il titolo è andato ad Aurélien Comte, che ha così portato per la prima volta al successo la Peugeot 308 Racing Cup.

Ancora una volta novembre è stato il mese fondamentale di tutto il teatro stagionale del TCR, con la finale dell’International Series che, a differenza dei due anni precedenti, si è disputata a Dubai – anche se inizialmente sarebbe dovuto essere a Yas Marina in supporto del GP di Abu Dhabi di F1 – e non a Macao. A cambiare non è stato solo il tracciato, ma anche i protagonisti. In testa alla classifica c’era Jean-Karl Vernay con 207 punti e un vantaggio di ventuno su Attila Tassi.

Il bicampione in carica Stefano Comini, dopo il passaggio ad Audi, non ha più avuto lo stesso rendimento, conquistando solo due successi e altri cinque terzi posti. L’elvetico è comunque arrivato matematicamente in lotta per il titolo, ma già dopo le qualifiche è stato estromesso dalla contesa finale.

A partire in pole è stato Gordon Shedden, con il suo compagno di squadra e leader del campionato Vernay al suo fianco. Con altri quattro punti guadagnati, ormai il titolo è stato a un passo dall’essere conquistato. Nonostante una lotta durata più di mezza gara tra i due sfidanti, per conquistare il terzo posto, il francese ha avuto la meglio ottenendo podio e il titolo nel TCR International Series con una gara di anticipo. A vincere quella corsa è stato Pepe Oriola, mentre l’ultima della stagione è andata all’ex campione Comini che per un solo punto ha mancato il secondo posto in classifica.

Con la chiusura della stagione internazionale, l’azione dentro e fuori la pista non si è conclusa subito. A Guandong, il 30 dicembre è stato assegnato il primo titolo del TCR China, andato al già campione asiatico dell’anno prima Andy Yan. Ma il succo della storia doveva ancora avvenire…

Se nel corso della stagione era stato annunciato l’avvio del TCR UK nel 2018, in una terra fortemente capitalizzata dallo storico BTCC, al termine della stessa sono stati lanciati i nuovi TCR Korea, TCR Las Américas (non disputato), mentre è stato istituito il TCR Europe come serie vera e propria.

Non sono poi mancati i test di vari costruttori, con JAS Motorsport che ha lavorato per portare in pista la nuova Honda FK7, Vukovic Motorsport che è stata impegnata nella realizzazione della Renault Mégane RS e ovviamente Hyundai Motorsport per lanciare al debutto ufficiale nel 2018 la i30 N.

Jean-Karl Vernay (Volkswagen, Leopard Racing) ha interrotto il dominio di Comini ed è stato l’ultimo campione del TCR International Series.

LA CADUTA DEL WTCC E LA NASCITA DEL WTCR

Come detto in apertura, ai tempi della nascita del TCR (ai tempi TC3), il WTCC stava attraversando una rivoluzione che l’avrebbe segnata per sempre: l’introduzione delle più potenti e costose TC1 e l’arrivo di Citroën. Dopo tre anni dominati, il costruttore francese ha lasciato ufficialmente la categoria, rimanendo solo con due team privati.

Purtroppo il dominio francese e il crescente costo di realizzazione delle vetture ha portato a un drastico crollo d’interesse verso il Mondiale Turismo, con il 2017 che ha visto solo Honda e Volvo impegnate ufficialmente e con Citroën e Lada presenti con team indipendenti e qualche ormai datatissima Chevrolet, dopo l’abbandono anche da parte di BMW.

Il divario quindi tra squadre ufficiali e indipendenti era cresciuto al punto di non ritorno, tanto che ormai solo pochissime vetture potevano seriamente contendersi vittorie e titoli. Il presagio di tutto ciò si era verificato già al termine del 2016 e infatti dopo praticamente un anno è giunta la fine di quella che è stata la vecchia era delle corse turismo nata da varie fusioni del Superturismo Italiano, Superturismo Europeo, vetture Super Production e Super 2000.

Il 6 dicembre 2017 la FIA ha approvato la nascita del FIA World Touring Car Cup (WTCR), creato dalla fusione del FIA WTCC, FIA ETCC e TCR International Series. A organizzare la nuova serie, non più considerabile “Mondiale Turismo FIA” in quanto è stato vietato l’impegno ufficiale da parte dei costruttori in pista, sono stati da un lato Eurosport Events – storico promoter del WTCC – e dall’altro WSC.

La Coppa del Mondo Turismo è quindi nata dal crollo del WTCC e dalla continua ascesa del TCR che nei primi tre anni di vita ha preso sempre più piede a livello nazionale, regionale e mondiale.


Qui si conclude la prima parte di questo racconto che proseguirà, come detto in apertura, martedì 11 marzo con la seconda fase che abbraccerà gli anni dal 2018 al 2022, cioè quella in cui il FIA WTCR si è posto a capo della piramide.

Immagini: TCR Hub e TCR International Series

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