TCR | Brad Harris imprendibile a Phillip Island. Buon la prima per León VZ a Interlagos e Lynk & Co a Brands Hatch

TCR
Tempo di lettura: 24 minuti
di Marco Colletta @MarcoColletta
16 Aprile 2024 - 17:30
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Due vittorie e un secondo posto (poi tolto) a Phillip Island per Brad Harris che domina nel TCR Australia. Al via TCR South America, con la vittoria di Reis-Foresti alla prima della Cupra León VZ, e del TCR UK con il successo al debutto sia di Viktor Andersson che di Lynk & Co.

Nove gare TCR corse tra quattro serie, di cui tre all’esordio stagionale: questo è stato il fine settimana appena concluso nel mondo dei campionati turismo. Solo nel TCR Australia abbiamo assistito a un vero e proprio dominio, mentre in generale, tra Australia, Europa e Sud America sono stati otto i vincitori differenti su nove corse disputate.

TCR AUSTRALIA – RESOCONTO PHILLIP ISLAND, ROUND 3

Il weekend di Phillip Island del TCR Australia ha sorriso ad Honda fin da subito, infatti a conquistare la pole position in 1:35.216 (nuovo giro record in qualifica, ndr) è stato il campione 2022 Tony D’Alberto – reduce dal ricorso respinto per i fatti di Symmons Plains -, che si è subito riscattato rifilando più di quattro decimi al compagno di squadra Brad Harris e mezzo secondo al campione in carica Josh Buchan. Dylan O’Keeffe, nonostante i sei decimi subiti, con il suo quarto posto è l’ultimo dei piloti che non hanno subito almeno un secondo di gap in qualifica.

GARA 1

Una mini Gara 1 di poco meno di 14 minuti, contro i 30 previsti, ha visto un ottimo spunto di D’Alberto seguito dai medesimi tre alle sue spalle in griglia di partenza. A non partire bene è stato Cameron che dalla nona piazza è finito in fondo al gruppo.

Il primo colpo di scena si è verificato alla curva Honda, dove le vetture che ne danno il nome – le due Civic FL5 – di Brad Harris e del compagno di squadra D’Alberto sono entrate in contatto, con quest’ultimo che è finito fuori pista e in ultima posizione. Ad approfittarne sono stati Buchan, che ha ereditato la vetta della classifica, e Soutar che è salito in seconda posizione.

Nelle fasi centrali, la corsa ha visto vari avvicendamenti a centro gruppo, ma le sfide più corpose si sono concentrate sul finale di gara. A quattro minuti dal termine, Bargwanna ha provato a passare Richards all’ultima curva, rimanendo però in sesta piazza. Il pilota Peugeot non si è dato per vinto e ci ha riprovato alla curva MG, tornando nuovamente alle spalle del portacolori Cupra. L’azione definitiva di Bargwanna è stata alla curva finale che a tre minuti dal termine gli ha regalato la quinta piazza.

Ma non è finita qui dato che Richards ha sferrato nuovamente l’attacco all’esterno della Doohan, chiudendo il sorpasso alla Southern Loop e tornando così in quinta posizione. Bargwanna è però riuscito a riprendersi la piazza, nuovamente all’ultima curva, lasciando Richards alle sue spalle.

Dietro di loro, nel giro finale, Casha si è preso la settima posizione su Oliphant con un sorpasso alla Siberia, mentre Brad Harris ha conquistato il secondo posto di Soutar alla staccata della MG, a poche centinaia di metri dal traguardo.

La corsa si è conclusa con il primo successo stagionale di Josh Buchan, seguito da Brad Harris che è poi stato penalizzato di 10 secondi per il contatto con D’Alberto al primo giro. A ereditare la seconda posizione è quindi Soutar, seguito da O’Keeffe.

  1. Josh Buchan (Hyundai, HMO Customer Racing)
  2. Zac Soutar (Audi, Tufflift Racing)
  3. Dylan O’Keeffe (Lynk & Co, Ashley Seward Motorsport)

Quarta posizione per Ben Bargwanna, seguito da Clay Richards, Ryan Casha, Tom Oliphant, Aaron Cameron e Brad Harris, scivolato così in nona posizione dopo la penalità. A chiudere la Top10 e conquistare la pole per Gara 2 è stato il fratello Will Harris. Con il ritiro al primo giro, D’Alberto chiude una striscia di gare iniziate (non si conta quindi Gara 3 di Symmons Plains) al traguardo consecutivamente di 22 corse. L’ultimo ritiro è stato nuovamente in Gara 1 a Phillip Island la passata stagione.

GARA 2

La pole di Gara 2 è stata quindi appannaggio di Will Harris, con il fratello Brad a scattare al suo fianco. Dietro di loro, Cameron e Oliphant hanno occupato la seconda fila.

Allo spegnimento dei semafori, partenza fulminea di Brad Harris che ha bruciato tutti con un tempo di reazione talmente impressionante da essergli costato momentaneamente una penalità di 5 secondi per jump start.

Il pilota della Honda Civic FL5 è salito quindi al comando della corsa, mentre dietro di lui Cameron e il fratello hanno lottato per la seconda piazza, con il primo che è stato stretto verso l’erba dal secondo.

Pochi attimi più tardi, un campione australiano è stato nuovamente protagonista del primo colpo di scena della corsa. Nirwan ha perso il posteriore della sua Audi andando a centrare la Hyundai di Buchan che ha così danneggiato la sospensione posteriore destra della sua vettura. Il campione ha proseguito, finendo poi in testacoda pochi metri più tardi, ritrovandosi costretto al ritiro.

Nemmeno il tempo di respirare che anche Will Harris si tocca con Cameron tra Hayshed e Lukey Heights e finendo di traverso di ritrova prima nell’erba e poi in fondo alla classifica. Cameron sale quindi secondo davanti a Richards e Casha.

Al secondo giro Cox ha provato a prendere la posizione di Bargwanna, ma il secondo è riuscito a conservare la sesta piazza, mentre il primo ha perso tempo.

A circa metà gara, dopo alcuni minuti relativamente tranquilli, si accende la sfida per il terzo posto tra Richards e Casha, con il secondo che sorpassa il primo alla MG, dopo aver percorso tutta la pista affiancati a partire dalla curva Siberia. Negli stessi attimi, D’Alberto si è invece portato al nono posto passando O’Keeffe.

Il campione 2022 non si è però fermato, superando – pochi minuti dopo – anche Soutar per l’ottavo posto, anche se poi ha dovuto cedere nuovamente il passo sul rettilineo principale. Un minuto più tardi è stato più fortunato Bargwanna, che alla MG ha superato Oliphant dandogli anche una leggera sportellata che ha mandato il pilota Hyundai fuori pista.

La gara si è conclusa con quattro minuti di anticipo dopo la chiamata in causa della Safety Car a causa della foratura dello pneumatico anteriore sinistro della Lynk & Co di O’Keeffe che ha portato il pilota in testacoda con conseguente insabbiamento all’ultima curva, con conseguente ritiro mentre era in nona posizione.

Brad Harris ha conquistato così la sua seconda vittoria, che a causa della penalità gli era stata tolta a vantaggio di Cameron. Dopo il ricorso vinto da parte della squadra, Harris è tornato in possesso del suo successo, con il pilota Peugeot che è tornato in seconda posizione davanti al compagno di squadra Casha.

  1. Brad Harris (Honda, Exclusive Switchboards)
  2. Aaron Cameron (Peugeot, Garry Rogers Motorsport)
  3. Ryan Casha (Peugeot, Garry Rogers Motorsport)

Clay Richards ha ottenuto il quarto posto, seguito da Bargwanna, Cox, Soutar, D’Alberto – rimontato dall’ultima posizione -, Will Harris e Oliphant che nell’ultimo giro disputato è finito addirittura in decima posizione. Anche in questo caso, il ritiro di Buchan ha portato all’interruzione di una striscia di gare concluse anche più lunga di quella di D’Alberto. Il pilota Hyundai non terminava anzitempo una corsa da 43 gare e l’ultimo ko fu, anche per lui, Gara 1 di Phillip Island, ma del 2022.

GARA 3

Con la somma dei punti conquistati nel weekend, la pole di Gara 3 è andata a Brad Harris che ha preceduto Clay Richards in prima fila. Dietro di loro Zac Soutar, che è però scattato dalla pit lane a causa di riparazioni dell’ultimo minuto, e Ben Bargwanna.

Al via il migliore è stato Richards che si è preso la prima posizione beffando Harris. Alle loro spalle, invece, Casha è stato superato dal compagno Cameron che è così salito al quarto posto. Pochi attimi dopo, un altro sorpasso tra compagni, questa volta con Buchan che si è portato davanti a Oliphant per la sesta posizione, con un’ottima accelerazione dalla curva Honda.

Non è servito molto perché Harris si riprendesse la leadership: al termine del secondo giro, infatti, il pilota della Honda è riuscito a mettere la propria vettura davanti a quella del Carl Cox Motorsport.

La gara del pilota Cupra, da questo momento, è stata tutta in salita, infatti ha iniziato a perdere posizioni una dopo l’altra fino a finire ai margini della Top10. Richards non è stato però l’unico a soffrire quest’ultima corsa; insieme a lui, anche Oliphant non è riuscito a trovare lo stesso passo del compagno Buchan, tanto da essere risucchiato verso il fondo quando l’usura delle gomme ha iniziato a farsi sentire.

Dall’altro lato, se c’erano Richards e Oliphant in difficoltà, abbiamo visto D’Alberto in gran forma che, dopo essere scattato dalla decima piazza, si è pian piano riportato verso posizioni più importanti.

Dopo i problemi che hanno visto sprofondare le Peugeot di Casha e Cox nelle fasi iniziali della corsa, sul finale anche quella di Cameron ha iniziato a dare segni di cedimento. Il #18 ha cominciato a vedere del fumo dall’anteriore destra a causa dello sfregamento dello pneumatico con il parafango. Il problema ha iniziato a presentarsi a nove minuti dal termini, ma senza dare troppo fastidio al pilota del GRM.

All’ultimo minuto, con la gomma ormai a fine vita, Cameron ha commesso un errore che lo ha portato a subire il sorpasso a vantaggio di Buchan che è salito così in terza posizione. Il pilota non è riuscito però a limitare i danni, rallentando e perdendo terreno anche sugli altri avversari, fino al termine della corsa.

Sotto la bandiera a scacchi, Brad Harris ha conquistato il secondo successo a Phillip Island – unendosi a una schiera di altri quattro piloti – e il terzo in carriera, precedendo Bargwanna e Buchan.

  1. Brad Harris (Honda, Exclusive Switchboards)
  2. Ben Bargwanna (Peugeot, Hangcha Racing)
  3. Josh Buchan (Hyundai, HMO Customer Racing)

Ai margini del podio Tony D’Alberto che ha comunque disputato un ottimo weekend condizionato dall’incidente di Gara 1 che non gli ha permesso di ottenere più punti. Quinto è Richards, seguito da Soutar, Oliphant, O’Keeffe, Will Harris e Cameron che alla fine ha chiuso la Top10.

CLASSIFICHE E PROSSIMO APPUNTAMENTO

Il campionato piloti del TCR Australia, anche dopo il terzo appuntamento, vede ancora una classifica abbastanza compatta con cinque piloti racchiusi in appena 35 punti. Ben Bargwanna ritrova la leadership persa a Symmons Plains, mentre Zac Soutar scende al secondo posto.

Nella graduatoria riservata ai costruttori, Peugeot mantiene la prima posizione con lo stesso vantaggio rispetto a Hyundai. Balzo in avanti per Honda che si stacca dall’ultima piazza e si mette in terza posizione, scalzando Lynk & Co.

CLASSIFICA PILOTI

  1. Ben Bargwanna – 300 pts
  2. Zac Soutar – 293 pts (-7)
  3. Josh Buchan – 278 pts (-22)
  4. Clay Richards – 277 pts (-23)
  5. Jordan Cox – 265 pts (-35)

CLASSIFICA COSTRUTTORI

  1. Peugeot – 22 pts
  2. Hyundai – 20 pts (-2)
  3. Honda – 11 pt (-11)
  4. Lynk&Co – 7 pts (-15)
  5. Cupra – 7 pts (-15)
  6. Audi – 5 pts (-17)

Il TCR Australia tornerà in pista tra oltre un mese, nel fine settimana del 25-26 maggio, per il quarto appuntamento che si disputerà sul rientrante circuito di The Bend.

Josh Buchan vince la sua prima gara della stagione – Copyright: HMO Customer Racing

TCR UK – RESOCONTO BRANDS HATCH, ROUND 1

Una qualifica avvincente, quella del primo appuntamento stagionale del TCR UK a Brands Hatch. La pole position è andata a Callum Newsham che con la sua Hyundai i30 ha fermato il cronometro sul tempo di 47.907, precedendo di appena 29 millesimi l’esordiente Viktor Anderson. Oltre il muro dei 48″ c’è il campione in carica Carl Boardley che si è messo alle spalle l’Audi di Joe Marshall.

GARA 1

La prima delle tre gare ha visto un ottimo spunto da parte di Andersson che si è subito portato al comando, mentre Newsham non ha sfruttato al meglio la propria pole, entrando anche in contatto con Boardley nei primi metri, ma riuscendo comunque a mantenere la seconda posizione. Ottima partenza di Shepherd che dall’ottavo posto è salito al quinto, mentre non è stata altrettanto eccellente quella di Hutchison che dal quinto è finito in settima piazza.

Proprio Hutchison è stato protagonista di un contatto con Sargeant al secondo giro, con quest’ultimo costretto a un’escursione sulla ghiaia di curva 1. Il pilota di Area Motorsport non si è però dato per vinto, riguadagnando subito una posizione su Kerry, salendo in nona. Un altro errore lo ha però portato nuovamente fuori pista e, questa volta, in fondo al gruppo.

Davanti, mentre Sargeant era impegnato nella propria rimonta, il compagno di squadra Shepherd ha conquistato il quarto posto superando Marshall sulla linea del traguardo. Un giro più tardi si è invece accesa la sfida per la vittoria. Dopo un’ottima prima parte da parte di Andersson che aveva messo un certo gap tra sé e Newsham, quest’ultimo si è rifatto sotto provando più volte l’attacco.

Uno di questi non è andato a buon fine, tanto da aprire lo spiraglio a Boardley per prendersi la seconda posizione in una lotta durata tre curve. Otto minuti più tardi, anche il campione in carica ha provato ad insidiare la prima piazza, ma a sua volta – non essendo andato a buon fine – ha rischiato di essere infilato da Newsham che, provando a passare con un incrocio, ha commesso un errore che lo ha portato a essere sopravanzato da Shepherd.

All’ultimo giro, anche i doppiaggi provano a levare la vittoria ad Andersson che si ritrova a perdere tempo, tanto da far riavvicinare Boardley, mentre dietro di quest’ultimo Shepherd prova a guadagnare una posizione.

Sul traguardo, Viktor Andersson ha conquistato il successo nel TCR UK al suo esordio in categoria, nonché la prima vittoria assoluta nelle corse TCR. Dietro di lui il campione in carica Carl Boardley e Adam Shepherd a chiudere il podio.

  1. Viktor Andersson (Lynk & Co, Pro Alloys Racing)
  2. Carl Boardley (Cupra, CBM with Hart GP)
  3. Adam Shepherd (Cupra, Area Motorsport)

Alla fine della corsa, il poleman Newsham ha chiuso al quarto posto precedendo Marshall, Powell, Lewis (vincitore del Diamond Trophy), Sargeant, Beech e Kerry che chiude la Top10.

GARA 2

Dato l’effetto della griglia invertita, a partire dalla pole è il pilota Diamond Rick Kerry, affiancato da William Beech, con Luke Sargeant e Darron Lewis alle loro spalle.

Sventolata la bandiera verde, il poleman non ha un ottimo spunto, mentre chi è stato autore di una partenza razzo è Shepherd che dall’ottavo posto si è portato al comando della gara alla prima curva. Kerry, rimasto comunque in seconda posizione, è stato poi spinto fuori pista da Newsham, perdendo diverse posizioni.

Nelle fasi iniziali della gara i due protagonisti principali sono stati Newsham, che dopo essere salito al terzo posto, ha insidiato anche Sargeant rubandogli la seconda piazza, e Marshall che da centro gruppo si è issato fino al terzo posto, sempre a discapito del pilota di Area Motorsport.

Queste continue battaglie dalla seconda posizione in giù, hanno permesso a Shepherd di fuggire, tanto da accumulare 4 secondi di vantaggio dopo soli cinque minuti di gara.

Anche Andersson ha provato a sua volta a compiere una rimonta da centro gruppo, riuscendo prima a prendersi il sesto posto di Powell, rifilandogli qualche sportellata, poi il quinto di Boardley – anche qui senza fare a meno di contatti -, e infine il quarto di Andersson.

Sono stati tanti i piloti che in questa corsa hanno subito penalità per violazione dei track limits; tra questi ci sono stati anche Carl Boardley – che non ha però perso posizioni a fine gara.

Dopo 20 minuti, Adam Shepherd è transitato per primo sotto il traguardo, conquistando la sua terza vittoria in categoria, la prima lontana da Donington Park. Al secondo posto Callum Newsham, al terzo Joe Marshall che ritrova un podio che mancava da Silverstone.

  1. Adam Shepherd (Cupra, Area Motorsport)
  2. Callum Newsham (Hyundai, JH Racing)
  3. Joe Marshall (Audi, Rob Boston Racing)

Ottimo quarto posto per Andersson, in rimonta dalla quinta fila, quinto Boardley, quindi Hutchison, Sargeant, Powell, Lewis (che ha perso una posizione per violazione dei track limits) e Beech a terminare i piloti in Top10.

GARA 3

Nella gara conclusiva del weekend TCR UK, a definire la griglia ci pensano i secondi migliori tempi della qualifica e, in questo caso, a partire dalla pole è stato nuovamente Callum Newsham che ha preceduto ancora una volta Viktor Andersson, con Boardley e Marshall a seguire in seconda fila.

Partenza regolare, con Newsham che è riuscito a conservare la leadership, mentre Boardley si è preso la seconda posizione a svantaggio di Andersson. A centro gruppo, Powell è rimasto fermo in griglia finendo così sul fondo. Anche in questo caso, Shepherd si è reso protagonista di una scatto mostruoso che lo ha portato dall’ultimo posto fino al sesto.

Dopo appena un giro, la Safety Car ha fatto la sua prima apparizione del weekend a causa del fuori pista, con contatto a muro, di Jeff Alden. Alla fine della neutralizzazione, durata appena cinque minuti, le prime posizioni sono rimaste invariate, con Shepherd che ha provato ad attaccare Hutchison, il quale lo ha accompagnato sull’erba del rettilineo opposto ai box.

Il pilota di Area Motorsport non si è dato per vinto e ha passato il rivale al giro successivo. Intanto Marshall ha provato l’attacco su Andersson per il secondo posto, senza però concludere il sorpasso.

Come in Gara 2 con Shepherd, anche in Gara 3, Newsham è stato avvantaggiato dalle battaglie dietro di lui per creare un solco che, dopo tre giri dalla ripartenza, era quasi a tre secondi.

Qualche minuto più tardi, il secondo posto di Andersson è stato messo ancora una volta sotto attacco, questa volta da Boardley, che è però riuscito a conquistarlo. Dietro di loro, Shepherd ha invece provato a conquistare la quarta posizione di Marshall, ma il pilota Audi lo ha spinto fuori, aiutando Hutchison a guadagnare il quinto posto.

Il pilota di Hyundai è riuscito a conservare questa posizione fino all’ultimo giro, quando Shepherd è stato capace di riprendersela. Sul traguardo, Marshall è riuscito a prendere l’ultimo gradino del podio ai danni di Boardley, che intanto era stato scavalcato di nuovo da Andersson, ma a causa dei 5 secondi di penalità inflitti per violazione dei track limits, ha permesso al campione in carica di tornare in Top3.

Al termine di Gara 3, la bandiera a scacchi ha decretato la prima vittoria in carriera di Callum Newsham, seguito da Viktor Andersson che è stato squalificato perché la sua vettura non rispettava l’altezza regolamentare. Questa penalità porta Boardley in seconda posizione e Shepherd in terza. La classifica è comunque subjudice in quanto Pro Alloys Racing ha già deciso di fare ricorso.

  1. Callum Newsham (Hyundai, JH Racing)
  2. Carl Boardley (Cupra, CBM with Hart GP)
  3. Adam Shepherd (Cupra, Area Motorsport)

Hutchison sale quindi al quarto posto, seguito da Marshall, scivolato in quinta dopo la penalità inflitta. Sesto posto per Lewis (di nuovo vincitore del Diamond Trophy), quindi Sargeant, Powell, Beech e Kerry a chiudere le prime dieci posizioni.

CLASSIFICHE E PROSSIMO APPUNTAMENTO

Con la pole, la vittoria, un podio e un giro veloce, Callum Newsham è il primo leader della stagione 2024 del TCR UK. Per quanto riguarda il Diamond Trophy, Darron Lewis è davanti a tutti grazie alle sue tre vittorie, mentre nella Gen 1 Cup è Will Beech a comandare la classifica.

  1. Callum Newsham – 109 pts
  2. Adam Shepherd – 101 pts (-8)
  3. Carl Boardley – 98 pts (-11)
  4. Joe Marshall – 82 pts (-27)
  5. Viktor Andersson – 72 pts (-37)

Il TCR UK tornerà in pista tra un mese, nel weekend del 18-19 maggio, per il secondo round che si disputerà sul tracciato di Snetteron.

Callum Newsham, vincitore di Gara 3 e leader della classifica – Copyright: TCR UK

TCR SOUTH AMERICA e TCR BRASIL – RESOCONTO INTERLAGOS ENDURANCE, ROUND 1

Primo round dell’anno anche per TCR South America e TCR Brasil che hanno fatto il loro debutto stagionale con l’unica gara endurance che si è svolta a Interlagos. Nella giornata di sabato, la pole è andata alla coppia Casella-Montenegro che ha preceduto di poco meno di mezzo decimo la Cupra di Reis-Foresti. Più distanziata la seconda León di Osman-Lapenna, a quasi mezzo secondo, e la seconda Civic di Baptista-Nunes, scattati dalla seconda fila.

GARA – PRIMO STINT

Esposta la bandiera verde, i 100 minuti della gara endurance di Interlagos hanno iniziato a diminuire, con le prime cinque posizioni sulla griglia che sono rimaste invariate. Buona partenza invece per Yannantuoni (#5) salito in settima posizione dalla nona e Vivacqua (#7) subito dietro e partito undicesimo. Non è stato un buon spunto quello di Regadas (#27) che dalla settima piazza è scivolato in nona.

Al secondo giro i primi cambi di posizioni nella zona alta, con Neto (#43) che ha superato Baptista (#3) per il quarto posto. Poco più tardi, Reischl (#37) ha iniziato a perdere posizioni su posizioni, scivolando dal nono all’ultimo posto.

Dopo nemmeno i primi dieci minuti di gara, il primo colpo di scena vede Baptista (#3) rallentare a causa della foratura dell’anteriore sinistra, che porta oltretutto a seminare pezzi della sua Honda lungo la pista. Il brasiliano, al momento dello scoppio, si trovava in quinta posizione.

Poco prima della metà del primo stint, dopo quattordici minuti, Foresti (#77) ha sferrato l’attacco vincente ai danni di Casella (#60) al Beco de Pato, prendendosi la testa della gara.

A metà stint, lotta avvincente per l’ottavo posto che ha visto coinvolti Neugebauer (#88) e Regadas (#27), con il primo che ha superato il secondo sul traguardo, salvo poi tornare dietro grazie a un sorpasso del pilota Lynk & Co all’esterno della S do Senna. Dopo un giro, però, il pilota PMO-Full Time Sports è finito lungo, sempre alla S do Senna, lasciando così la porta aperta a quello di PMO Racing che è così tornato ottavo. Passati nemmeno dieci minuti, lo stesso portacolori di Peugeot è riuscito a ottenere anche il settimo posto portandosi davanti a Vivacqua (#7).

Erroraccio di Casella (#60) che, a sette minuti dalla fine dello stint, sbaglia la frenata in approccio della Descida do Lago, lasciando la porta aperta a Lapenna (#28) alla Pinheirinho e a Neto (#43) alla Beco de Pato, con i due piloti che sono saliti rispettivamente in seconda e terza piazza.

Terminati i primi quaranta minuti, la classifica dei primi dieci era così formata: Foresti (#77), Lapenna (#28), Neto (#43), Casella (#60), Rosso (#16), Yannantuoni (#5), Neugebauer (#88), Vivacqua (#7), Regadas (#27) e Fontana (#47).

GARA – SECONDO STINT

Rientrata la Safety Car ai box, la gara è ripartita con 37 minuti ancora da disputare. Il primo colpo di scena è quello di Casagrande (#34) che è rimasto fermo ai box, scivolando dal dodicesimo posto all’ultimo.

Nel primo giro dopo la ripartenza sono stati diversi gli avvicendamenti, con Cardoso (#43) che ha sopravanzato Osman (#28) per la seconda piazza, Bueno (#88) su Bordas (#5) per la sesta e Leist (#55) su Malhuy (#47) per la decima. L’avanzata di Bueno è continuata anche due giri dopo, con il brasiliano che ha passato anche Marques (#16) per la quinta piazza.

La prima metà del secondo stint ha poi visto principalmente una lotta tra le Lynk & Co del PMO-Full Time Sports e la Toyota di Costa (#7). Suzuki (#27) in un primo momento ha provato a superare la vettura giapponese per l’ottavo posto, ma è stato superato dal compagno di squadra arretrando così al decimo. I due hanno percorso tutto il secondo settore fianco a fianco, con il brasiliano che è poi tornato in possesso della nona piazza.

Dopo qualche minuto, Suzuki ha riprovato l’attacco sul connazionale, ma anche questa volta è dovuto rimanere alle spalle del pilota del Cobra Racing Team. Intanto, pochi attimi più tardi, Leist (#55) è stato infilato da Salas (#37), perdendo così il decimo posto. Il portacolori di Lynk & Co ha provato a ritornare davanti, ma in seguito a un lieve contatto ad avere la meglio è stato comunque il pilota Cupra che è rimasto davanti.

Tre minuti davanti, Leist è finalmente riuscito a ripassare Salas sul traguardo, ma quest’ultimo ha attuato una staccata migliore alla S do Senna, ristabilendosi al decimo posto. Alcuni secondi dopo, il compagno di Leist è riuscito a sbarazzarsi finalmente di Costa (#7) salendo all’ottavo posto.

A un quarto d’ora dal termine, anche nelle posizioni di rilievo si riaccende la sfida con il sorpasso di Osman (#28) ai danni di Montenegro (#60) per il terzo posto.

Quando sul cronometro mancavano solo otto minuti, Leist è riuscito definitivamente a rientrare in possesso della decima posizione, superando Salas che scendo nuovamente in undicesima.

Un minuto più tardi, un problema ha portato Suzuki (#27) a finire contro le barriere della curva Laranjinha. Ciò ha costretto la Safety Car ad entrare in pista con sei minuti al termine, neutralizzando la corsa per due giri d’orologio.

Alla ripartenza, con soli quattro minuti da affrontare, Montenegro (#60) ha passato Osman (#28) sul traguardo. Nel mentre anche Bueno (#88) ha provato l’attacco, ma è stato stretto contro l’avversario da Marques (#16), finendo per innescare una carambola che ha visto coinvolte la Honda di Squadra Martino, la Cupra di W2 ProGP e la Peugeot di PMO Racing.

L’ecatombe alla S do Senna ha portato Marques (#16) a salire al terzo posto, Bordas (#5) al quarto e Costa (#7) al quinto. Montenegro ha provato a rientrare ai box, ma la posteriore sinistra era ormai compromessa. Anche Bueno ha cercato di recuperare la via dei box, con una vettura comunque danneggiata.

Un errore di valutazione da parte di Costa (#7) all’uscita della Junçao ha consentito a Salas (#37) di andarsi a prendere la quinta posizione alla staccata della S do Senna.

L’ultimo colpo di scena della gara è il ritiro di Bordas (#5) a un giro dal termine. Lo spagnolo ha dovuto parcheggiare la sua Toyota sulla Reta Oposta mentre si trovava in quarta posizione, per aver finito la benzia a bordo. Lo stesso problema ha visto coinvolto anche Bessone (#13) che è scivolato sotto il gruppo.

Alla fine dei 100 minuti, la coppia Raphael Reis-Lucas Foresti ha ottenuto il successo, confermando la vittoria ottenuta lo scorso anno da W2 ProGP su questa pista. Per la Cupra León VZ si tratta inoltre del successo all’esordio nella categoria. Alle loro spalle la Peugeot di Neto-Cardoso e la seconda Cupra di Reischl-Salas, con il primo dei due che è anche il vincitore nella Copa Trophy.

  1. Reis-Foresti (Cupra, W2 ProGP)
  2. Cardoso-Neto (Peugeot, PMO Racing)
  3. Reischl-Salas (Cupra W2-ProGP) / Copa Trophy

Fuori dal podio la Toyota di Vivacqua-Costa che ha preceduto l’unica Lynk & Co al traguardo, quella di Fecury-Leist. Prime cinque posizioni tutte verdeoro per un dominio totale del Brasile nella gara di casa.

Seguono la seconda Toyota del Cobra Racing con Fontana-Malhuy, quindi l’unica Toyota del Paladini ad aver finito la gara con Rosso-Marques. Ottavo posto per Neugebauer-Beuno, quindi le altre due Toyota del Paladini (a un giro di distanza) con Yannantuoni-Bordas e Pezzini-Bessone rispettivamente nono e decimo.

Fuori dalla Top10 la terza Cupra del W2 ProGP con Lapenna-Osman e l’altra Lynk & Co di Regadas-Suzuki. Non classificate tutte le quattro Honda della Squadra Martino al via. Tra queste, quella di Casella-Montenegro che è stata squalificata dalla corsa.

CLASSIFICHE E PROSSIMO APPUNTAMENTO

I primi leader della classifica non potevano che essere i vincitori Reis-Foresti che si trovano momentaneamente a pari punti in classifica. Essendo questa tappa valida anche per il TCR Brasil, i due sono anche leader della classifica verdeoro. Per quanto riguarda la Copa Trophy, in entrambe c’è Guilherme Reischl a guidare la graduatoria.

  1. Reis-Foresti – 47 pts
  2. Cardoso-Neto – 38 pts (-9)
  3. Reischl-Salas – 30 pts (-17) / Copa Trophy – 47 pts
  4. Vivacqua-Costa – 27 pts (-20)
  5. Fecury-Leist – 24 pts (-23)

Il TCR South America, per il prossimo appuntamento, resterà in Brasile, ma si sposterà sul tracciato di Cascavel per il primo round sprint della stagione. La data da fissare è quella del 25-26 maggio.

W2 ProGP vince di nuovo a Interlagos. Reis-Foresti sono i primi leader – Copyright: TCR South America

TCR RUSSIA – RISULTATI FORT GROZNY 1, ROUND 1

Questo weekend è partito anche il TCR Russia sul tracciato di Fort Grozny che ospiterà la tappa inaugurale e quella conclusiva della decima stagione del campionato. A conquistare la pole position è stato Ivan Chubarov, a bordo della Lada Vesta del team Rosneft, il quale con il tempo di 1:19.196 ha preceduto di 9 millesimi la Cupra di Mikhail Simonov.

Le gare hanno visto due vincitori differenti: la prima corsa è stata appannaggio proprio di Mikhail Simonov con la Cupra León Competiciòn, mentre la seconda è andata al campione in carica Dmitry Bragin, con la nuova Cupra León VZ.

GARA 1

  1. Mikhail Simonv (Cupra, TAIF Motorsport)
  2. Aleksandr Smolyar (Hyundai, SMP Racing)
  3. Vladimir Atoev (Hyundai, SMP Racing)

GARA 2

  1. Dmitry Bragin (Cupra, TAIF Motorsport)
  2. Pavel Kalmanovich (Audi, AG Team)
  3. Vladimir Atoev (Hyundai, SMP Racing)

Dopo la prima gara, è Mikhail Simonov a comandare la classifica, con tre piloti in soli nove punti. Inizio in salita per il campione in carica Bragin che si trova in terza posizione. Il TCR Russia tornerà in pista tra il 3 e il 5 maggio per il secondo appuntamento di Smolensk.

  1. Mikhail Simonv – 50 pts
  2. Aleksandr Smolyar – 42 pts (-8)
  3. Dmitry Bragin – 41 pts (-9)

Immagine di copertina: JAS Motorsport

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