Taglio ai team radio: e adesso, cosa succederà?

F1Regolamento
Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
12 Settembre 2014 - 15:18
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Vi proponiamo un’interessante analisi fatta da Autosport, per quanto riguarda la svolta nelle comunicazioni via radio tra piloti e box.

Ieri è stata ratificata la decisione di vietare i team radio – non del tutto, ma quei team radio che aiutano troppo il pilota nella conduzione di gara, facendolo sembrare una marionetta in mano agli ingegneri che siedono al muretto. L’obiettivo di questa decisione è di rimettere al centro di tutto il pilota, che dovrà cavarsela più da solo nell’interpretare la gara. Solo, ma con la possibilità di interpretare qualche dato nei display LCD del volante, ma non tutti i team (per esempio Red Bull, Williams, Lotus) hanno dei display adeguatamente grandi per poter leggere i dati.

Uno degli espedienti che si potrebbe utilizzare è un linguaggio in codice, che veniva già utilizzato in passato. Eric Boullier non ne ha escluso l’utilizzo: “Certo, si potrebbe dire il cielo è blu, ci chiederanno che cosa vorrà dire, ma sì, ci sarà di sicuro qualche codice”.

Quello che sembra chiaro è che questa decisione colpirà i piloti più dipendenti dalle indicazioni degli ingegneri, ma si esclude uno stravolgimento delle posizioni e delle gerarchie in pista. Alcuni piloti, però, non avevano mai gradito tutto questo flusso di informazioni costanti (come per esempio Raikkonen ndR): sempre Eric Boullier afferma “Alcuni piloti hanno reagito bene a tutte queste comunicazioni, altri non vogliono sentire niente mentre guidano. I nostri due sono neutrali”.

Secondo Boullier, questo cambiamento è più per aiutare l’immagine della F1: “Se facendo sentire molto di più le comunicazioni via radio avessimo dato l’impressione che le monoposto siano più facili da guidare, o che i piloti non siano delle superstar, dovremmo seriamente ripensare a quanto fatto. Non è vero: la F1 è sempre F1, si corre sempre a 300 km/h, che è pur sempre veloce”.

“C’è ancora bisogno di guidare le monoposto al limite. Si può rendere la monoposto più dura da guidare, o più dura fisicamente. Dobbiamo cambiare il tipo di messaggio da mandare”. Che è quello che accadrà – letteralmente – a partire da Singapore.

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