Suzuka 1997: la domenica perfetta della Ferrari

di Andrea Ettori
AndreaEttori
Pubblicato il 6 Ottobre 2017 - 13:42
Tempo di lettura: 5 minuti
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Suzuka 1997: la domenica perfetta della Ferrari

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Sono passati esattamente 20 anni dal GP del Giappone corso a Suzuka nel 1997. Una gara che avrebbe dovuto sancire il mondiale “anticipato” di Jacques Villeneuve con la Williams e invece vide la vittoria della Ferrari di Michael Schumacher e la squalifica del pilota canadese, che rimandarono tutto al successivo atto finale di Jerez.

La situazione nella generale vedeva Villeneuve davanti a Schumacher di 9 punti e quindi con la possibilità di chiudere i giochi per il campionato del mondo con un 6° posto finale. La Ferrari quindi aveva il dovere di provarci in ogni modo con entrambi i piloti e sperare nell’errore della squadra inglese e soprattutto di Jacques.

Ore 9:27 di sabato 11 ottobre 1997: Jos Verstappen, a causa di un piccolo problema ad un sensore della sua Tyrrell, è costretto a fermarsi sul rettilineo di partenza. In quel momento Schumacher, Barrichello, Frentzen, Herbert, Katayama e Villeneuve ignorano le bandiere gialle prendendosi una reprimenda da parte dei commissari. Il problema, serio, è che la Williams numero 3 del canadese viene squalificata dal GP.

Motivo? Villeneuve paga una condanna, protrattasi sino alla quinta gara del ’98, per la terza “ammonizione” nel corso del campionato: in precedenza infatti non aveva rispettato dei regimi di bandiere gialle a Buenos Aires e ad Imola. Nonostante le critiche arrivate al proprio pilota anche da parte di Patrick Head, la Williams decide di presentare subito appello, che tra lo stupore e le polemiche del paddock viene accolto ad una condizione.

Villeneuve infatti può prendere parte alla gara ma sub judice, che in parole povere significa che la FIA ha il potere di annullare (così come farà qualche giorno dopo) l’eventuale risultato di gara del pilota. Un errore imperdonabile che Jacques trasforma in rabbia agonistica, andandosi a prendere una splendida pole position davanti alle Ferrari di Schumacher e Irvine. La 310B, in questo week-end, sembra essere tornata quella che in estate aveva permesso a Schumy di ottenere 3 vittorie ed un 2° posto.

Oltretutto la Rossa può anche contare su un Irvine particolarmente ispirato, grazie anche alla sua conoscenza del circuito di Suzuka che lo aveva già visto protagonista nelle serie minori giapponesi. Il suo rendimento si rivela preziosissimo in gara. Al via del GP, Schumacher scatta leggermente meglio del suo rivale in campionato ma senza insistere troppo nel cercare il sorpasso alla prima curva, a causa anche dello zigzagare continuo di Villeneuve.

Al 2° giro un Irvine scatenato irrompe sulla scena superando in un solo colpo all’esterno della “esse” Hakkinen e lo stesso Schumacher. Non contento, all’ultima chicane sempre all’esterno sopravanza con una facilità disarmante anche Jacques Villeneuve portandosi in testa alla gara. Con il canadese partito molto carico di carburante a fare da tappo al gruppo, Irvine inizia una serie di giri veloci clamorosi che gli permettono di accumulare dopo 11 giri oltre 12” di vantaggio sugli avversari.

Dal 16° al 20° giro i big entrano ai box per il cambio gomme e qui la gara inizia a delinearsi. Irvine anticipa tutti, seguito il giro dopo da Schumacher. Villeneuve, nel tentativo di accumulare il vantaggio massimo possibile sugli inseguitori, commette qualche errore che gli costa la posizione prima su Irvine (passato in testa) e poi sullo stesso Schumacher. La manovra intimidatoria di Jacques nei confronti di Michael al rientro in pista è pericolosissima, con il pilota della Williams che taglia la strada al ferrarista, il quale però alla staccata della prima curva passa davanti con uno splendido sorpasso.

Dal muretto box della Ferrari, Ross Brawn comunica a Irvine di rallentare, con l’irlandese che lascia passare il caposquadra per poi mettersi davanti a Villeneuve facendo il gioco di Schumacher. La Williams decide quindi di anticipare il pit richiamando ai box Villeneuve, ma il bocchettone della benzina rimane bloccato per diversi secondi facendo perdere parecchio tempo al canadese. Al 32° e 33° giro, Irvine e Schumacher effettuano il loro secondo pit-stop con il campione tedesco che rientra davanti al compagno di squadra ma dietro a Frentzen.

Al 37° giro il pilota della Williams effettua il suo pit stop rientrando davanti ad Irvine, che a causa del “rallentamento” per favorire Schumacher nei confronti di Villeneuve ha perso secondi preziosi in pista. La gara si conclude di fatto dopo un breve duello tra la Williams numero 4 e la Ferrari numero 6.

Michael Schumacher va quindi a vincere una gara gestita in maniera perfetta da parte della Ferrari, con un Irvine davvero competitivo “costretto” al 3° posto dietro a Frentzen. Villeneuve taglia il traguardo al 5° posto ma qualche giorno dopo viene definitivamente squalificato e perde i punti del GP. Un mondiale, quello di 20 anni fa, vinto dal canadese ma che probabilmente che avrebbe meritato di andare a Schumacher nonostante il controverso episodio di Jerez.

La 310B era una vettura buona ma assolutamente non a livello della FW19 spinta dal motore Renault. Schumy in quella stagione riuscì spesso a fare la differenza in una delle massime espressioni di guida che abbiamo visto nella sua carriera.

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