Lo strapotere prestazionale di “Dangerboy” nella classe 250cc AMA è indubitabile, ma rischia di non bastare più
Bisogna essere onesti: nella finalissima del SuperMotocross disputatasi sabato a Las Vegas, Haiden Deegan ha rimediato una figuraccia che va ben oltre il fatto di avere semplicemente perso un campionato. La disfatta andata in scena in quello che nella visione della struttura dei campionati motocross AMA è l’evento cardine della stagione ha radici profonde e rischia di provocare un effetto boomerang potenzialmente molto negativo.
Le doti di “Dangerboy” sono state decantate in ogni modo. Già alla presentazione del team Yamaha 2023 gli dedicammo un paragrafo per segnalare il prossimo arrivo di un pilota destinato a scrivere qualche pagina di storia del motocross americano, tant’è che poco meno di un anno più tardi avrebbe avuto subito modo di sollevare al cielo di Los Angeles il primo trofeo di vincitore del SuperMotocross classe 250cc. Niente male per un pilota che quel 2023 lo iniziò ancora tra le fila dei “Futures”.

Negli anni, però, l’immenso talento del pilota californiano è stato coadiuvato da una testa fin troppo calda. Screzi (spesso e volentieri futili) con gli avversari e con i fans, parole al vetriolo sui social, provocazioni più o meno celate: non certo l’atteggiamento di chi vuole farsi un nome solo per i risultati in pista, che tuttavia alla fine dei giochi sono ciò che contano. Se nel 2025 non sono mancati i successi, con il primo titolo Supercross e un dominio totale nel National, quanto accaduto sabato deve fare riflettere soprattutto chi è stato vittima di sé stesso.
Il 2025 è iniziato con il botto. Nelle ore immediatamente precedenti l’apertura del Supercross ad Anaheim, Deegan ha affrontato con spiccata ironia la vicenda inerente i problemi di salute accusati da Levi Kitchen, suo ex compagno di squadra e talvolta pure partner in allenamento, come a voler accusare il pilota Kawasaki di temere un confronto che, invece, lui stesso aveva voluto esprimendo il desiderio di seguire Deegan in qualsiasi Costa avesse deciso di affrontare, proprio per sfidarlo uno contro uno. Il virus che ha colpito “The Chef” ne ha poi influenzato il rendimento anche nella East Coast, fino all’infortunio di Daytona.
Il primo avversario di Deegan per la corona West Coast è divenuto così Julien Beaumer e i due sono venuti a stretto contatto già nella heat di Anaheim #2, con il pilota Yamaha che ha atterrato quello KTM accusandolo dopo il main event di “avere parlato troppo”. Il 24 marzo Deegan è stato posto in stato di arresto per guida pericolosa e cinque giorni dopo, a Seattle, si è presentato in pista utilizzando due divise da gara a tema carcerato; dopo un nuovo scontro con Beaumer in finale, i due sono venuti alle mani con Deegan che ha invitato l’avversario a non tenere certi comportamenti: nell’occhio del ciclone la pubblicazione di una storia Instagram in cui “Juju” avrebbe reso noto l’indirizzo di residenza di Deegan, postando la foto di un documento in realtà reso pubblico dalle stesse forze dell’ordine e dunque facilmente reperibile in rete.

La flessione di Beaumer, dovuta ad un incidente a Glendale in cui ha riportato un infortunio ad una spalla, ha coinciso con il decollo di un’altra futura stella, quella di Cole Davies, compagno di squadra di Deegan. Dopo le vittorie di Seattle e Philadelphia, Davies si è pericolosamente avvicinato alla leadership di “Dangerboy” è ciò che è accaduto a Denver è ben noto: se l’incidente nelle ultime fasi del main event può tranquillamente essere descritto come un episodio di gara caratteristico del Supercross, l’abbattimento del neozelandese nel primo giro delle qualifiche poteva essere evitato, specie in considerazione del fatto che rappresentino la stessa squadra. Oltremodo fuori dalle righe le parole rivolte al pubblico dell’Empower Field dopo la finale.
Al termine di un National obiettivamente dominato e durante il quale ha dimostrato di essere più che pronto, dal punto di vista prestazionale, al salto in 450cc che diventerà realtà nell’estate 2026, ecco arrivare i playoff. Presentatosi da vincitore della regular season e altresì dominatore a Concord, la triade di appuntamenti finali ha iniziato a calare nel baratro a Saint Louis, quando un’entrata piuttosto sconsiderata di Kitchen in gara-2 lo ha relegato al sesto posto assoluto. A Las Vegas era necessario vincere con Jo Shimoda terzo o peggio e prima del via, a seguito di qualifiche insolitamente molto sofferte, Deegan ha avvicinato il giapponese rivolgendogli una frase che il pilota Honda ha descritto all’incirca come: “Non hai idea di cosa sta per succedere”. La risposta di Shimoda? “Non capisco l’inglese”. Un colpo da kappaò che è stato solo il preludio di due manche tragiche per Deegan, caduto in gara-1 e protagonista dell’infausto attacco nei confronti del pilota Honda a tre minuti dal termine di gara-2.
La storia dei campionati AMA è colma di potenziali fuoriclasse rovinati da una mentalità non all’altezza. Per quanto a Deegan non manchi un talento smisurato, ad attenderlo in 450cc ci saranno personalità ben più esperte e smaliziate rispetto ai suoi coetanei della 250cc e in questo contesto la musica dovrà essere differente. A partire da quel Jett Lawrence con cui si è scambiato già diverse frecciate nel corso degli ultimi anni: un confronto atteso dal pubblico di tutto il mondo per il difficile rapporto tra i due ancora prima che per lo spettacolo che potranno offrire sulle piste di tutta America. E considerando il livello raggiunto dall’australiano, per Deegan non si preannuncia una sfida facile.
Chissà che la batosta rimediata a Las Vegas, la prima bruciante sconfitta di una carriera che finora ha conosciuto pochissimi veri passi falsi, non possa servire da lezione. Anzi, si direbbe che tutto questo sia addirittura necessario all’interno del percorso di crescita (ancora lungo) del 19enne californiano. La costante necessità di trovare un nemico più o meno reale da attaccare e sconfiggere, quasi a voler superare uno stato di noia dovuto all’enorme strapotere mostrato nel “parco giochi” della classe cadetta, dovrà essere un lontano ricordo quando si tratterà di affrontare i grandi. Perché l’effetto boomerang, giunto a questo livello con questo palmarès, non è un’opzione contemplabile.
Immagini: supermotocross.com, supercrosslive.com
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