Dopo la schiacciante vittoria di Eli Tomac una settimana fa a St.Louis è toccato a Marvin Musquin dominare la gara corsa a Indianapolis. L’ufficiale KTM ha preceduto sul traguardo di 29.434 secondi un clamoroso Dean Wilson, al primo podio in carriera nella 450, e il “solito” Justin Brayton tornato sul podio con la sua Honda non ufficiale.
Il distacco inflitto agli avversari da Musquin è il secondo più alto nella storia del Supercross. Il record, nemmeno a dirlo, appartiene alla leggenda Ricky Carmichael che nel 2006 a Daytona vinse con oltre 33 secondi di vantaggio.
Una gara, quella di Indianapolis, che ha vissuto delle cadute di Jason Anderson e di Eli Tomac, oltre al già citato dominio di Musquin. Il leader del campionato dopo essere rimasto coinvolto in una leggera caduta nell’imbuto della prima curva è riuscito a recuperare, non senza altri piccoli errori, sino al 4° posto finale limitando i danni in termini di punti persi nei confronti di Musquin. La sensazione è che a 5 gare dal termine Anderson stia cominciando a sentire un po’ la “stanchezza” dovuta all’importante posizione in classifica, nonostante il cospicuo vantaggio.
Per quanto riguarda Tomac, la sua gara è stata l’ennesima grande occasione persa in questa stagione. Partito alle spalle di Musquin, il pilota della Kawasaki è andato a terra rimando seduto per qualche secondo dopo la caduta su un jersey che delimitava il tracciato. Il 15° posto finale, e gli 8 punti portati a casa, sono la chiusura definitiva della sua già complicata rincorsa ad Anderson in campionato.
Buona prova di Tickle, 5° al traguardo nonostante una caduta dovuta ad un sorpasso con “block pass” particolarmente duro di Dean Wilson. Nella top 10 anche l’inossidabile Chad Reed, 9° sotto la bandiera a scacchi, al suo miglior risultato stagionale.
In classifica Anderson ora ha 35 punti di vantaggio su un Musquin scatenato e 55 su Brayton. Tomac in quarta posizione è staccato di 76 lunghezze. Prossimo appuntamento con il Supercross il 7 aprile a Seattle.
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