Supercross | Tomac batte Anderson nella triple crown di Arlington

Supercross
Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
27 Febbraio 2022 - 05:38
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Il pilota Yamaha non vince nessuna delle tre finali ma ha comunque ragione dell’avversario, che ne conquista due ma paga l’errore della prima; McAdoo padrone in 250cc tra mille colpi di scena


Serata di grandi emozioni, quella del Supercross ad Arlington. La triple crown dell’AT&T Stadium ha premiato un Eli Tomac in versione ragioniere, vincitore in nessuna delle tre finali ma autore del punteggio più basso che è valso di conseguenza quello più alto in termini di classifica di campionato. Con un terzo e due secondi posti, il pilota Yamaha si è confermato l’autentico specialista di questo discusso format.

In un main event #3 giocato sui nervi, Tomac si è accontentato di lasciar vincere un Jason Anderson sempre più in forma titolata. L’alfiere Kawasaki si è imposto sia nella seconda che nella terza finale ma l’errore della prima, con una caduta nel tentativo di superare Malcolm Stewart, è costato carissimo. Secondo posto assoluto per il campione 2018, che lascia tre punti sul piatto ma assolutamente nulla in termini di condizione e di morale.

Podio con primo successo “parziale” della stagione per Cooper Webb, su una KTM parsa generalmente meno in difficoltà nonostante la pista texana proponesse ben due arcigne sezioni di whoops, rese peraltro abbastanza scivolose dal solito terreno tipico delle gare della East Coast. Webb si è imposto nella prima gara, poi ha concluso quarto nella seconda e di nuovo quarto nella terza dopo una partenza pessima.

Ennesima occasione sprecata per Chase Sexton, ripresosi pienamente dal terribile schianto di Minneapolis ma incapace di realizzare un risultato in linea con le prestazioni messe in campo ancora una volta ad Arlington. Battuto da Tomac nel duello di gara-1, il pilota Honda ha fatto da spettatore al duello per il successo di gara-2 per poi concludere quinto nella finale decisiva a seguito di una caduta. I 12 punti sono valsi la quarta posizione assoluta.

Un terzo posto parziale nell’ultimo main event non è stato sufficiente nemmeno per Stewart, quinto di serata dopo essere stato colpito da Anderson nella prima gara. Anche nella seconda frazione non è andata meglio, per il pilota Husqvarna: sesto a seguito dello spegnimento del motore in mezzo ad una curva.

La top ten di serata è stata completata da Justin Barcia, positivo in gara-1 con il secondo posto ma di nuovo “cecchino” in gara-3 ai danni di Dylan Ferrandis, dallo stesso francese di casa Yamaha, dalle moto satellite di Justin Brayton e Shane McElrath e dalla seconda Husqvarna factory di Dean Wilson.

Ennesima serata da incubo per Ken Roczen, finito a terra sia nella prima che nella terza finale e addirittura doppiato in entrambe le occasioni; nell’unica finale senza scossoni, il tedesco ha comunque concluso nono e nell’assoluta si è classificato 13°. Alle sue spalle Marvin Musquin, caduto insieme a Roczen al via del terzo main event dopo avere patito anche un sospetto problema meccanico nel primo.

Con il successo di Arlington, Tomac si è riportato a +6 nel duello per il titolo con Anderson. Forbice sempre più aperta sul terzo posto, con Stewart ormai distante 28 lunghezze dal pilota del Colorado. Battaglia serrata anche per il gradino più basso del podio “virtuale” con Stewart, Webb, Barcia e Sexton chiusi in appena sette punti.

I colpi di scena (e non solo di scena) non sono mancati nemmeno in 250cc. Tre piloti sono arrivati all’ultima corsa a pari merito e a spuntarla per il successo assoluto è stato, di fatto, l’unico sopravvissuto. Quando si tratta di avere una vita in più degli avversari, Cameron McAdoo è sempre in prima linea e anche stavolta il pilota Kawasaki ha fatto centro: dopo un secondo e un terzo posto, McAdoo ha trionfato nella sfida finale portandosi a casa la seconda vittoria in carriera.

Jett Lawrence ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare e ha concluso la serata con una nota molto negativa. Caduto in partenza sia nella prima che nella terza finale, l’australiano si è lanciato in due rimonte furiose: quella di gara-1 è valsa il quarto posto, quella di gara-2 ha portato ad un nuovo duello con Austin Forkner conclusosi in dramma. Superata la Kawasaki #33, Lawrence ha eseguito un “cross jump” sul salto d’arrivo non avvedendosi che Forkner fosse ancora molto vicino alla sua Honda, il risultato è stato catastrofico con entrambi i piloti a terra e il pilota Kawasaki costretto al ritiro con la sospetta frattura di una clavicola; Lawrence è invece ripartito, terminando decimo.

Il successo nel secondo main event ha parzialmente salvato il bilancio del trionfatore di Minneapolis, salito sul terzo gradino del podio ma visibilmente dispiaciuto per l’accaduto. La piazza d’onore assoluta è andata a Jeremy Martin, caduto sia in gara-1 per evitare Lawrence sia in gara-3, questa volta in solitario: l’esperto pilota Yamaha ha concluso nono, secondo e terzo di manche.

Forkner, vincitore della prima finale e quarto nella seconda dopo essere stato battuto dallo stesso compagno di squadra McAdoo, è precipitato al settimo posto con il 19° di gara-3 ma ora questo sembrerebbe essere il problema minore. La prospettiva dell’ennesimo infortunio, peraltro nemmeno causato da un suo errore, potrebbe essere devastante per il pilota del Missouri.

Pari merito tra McAdoo e Lawrence nella classifica generale della 250cc East, con i due piloti che condivideranno la tabella rossa settimana prossima. Martin è terzo a -5 dalla coppia al comando, davanti a Forkner.

Tra sette giorni sarà il turno di una delle gare più iconiche del calendario, quella del Daytona International Speedway dove Tomac è recordman di vittorie.

Classifica 450cc:

Campionato 450cc:

Classifica 250cc East:

Campionato 250cc East:

Immagini: Yamaha Media Site, Kawasaki Racing Twitter

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