Supercross | Ritorni e debutti: a Houston, le prime risposte agli interrogativi della 250cc East

Supercross
Tempo di lettura: 7 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
5 Febbraio 2023 - 15:15
Home  »  Supercross

Tanti nomi alle spalle del dominatore Hunter Lawrence: se la corsa al titolo è solitaria, alle spalle dell’australiano i nomi di alto profilo non mancano

Nonostante l’infermeria della 250cc East Coast del Supercross abbia dovuto ospitare nomi di grande peso ancora prima del debutto stagionale, la gara di Houston della quarto di litro era attorniata da un’aura di grande attesa per sfatare diversi punti di domanda riguardanti l’identikit di un possibile avversario di Hunter Lawrence, favorito d’obbligo della serie.

Ebbene, la serata del NRG Stadium ha detto che con tutta probabilità l’australiano del team Honda non avrà un vero contendente in grado di impedirgli di ascendere al primo titolo AMA della sua carriera, ma allo stesso tempo la entry list della Costa Est appare decisamente ricca di nomi in grado di rendere più spettacolare del previsto un campionato che sulla carta parrebbe piuttosto monotono.

Si tratta di piloti dal background più che mai variegato e soprattutto con livelli di esperienza molto differenti, perché a nomi già conosciuti si sono alternati con forza altri concorrenti alle prime armi se non addirittura al debutto assoluto nel campionato americano indoor. Il primo round ha offerto una serie di promossi e bocciati che ora andremo ad analizzare nel dettaglio, soffermandoci in particolare sui rookies e sui piloti al ritorno da infortuni o da esperienze diverse dalla categoria in questione.

Haiden Deegan | Ad illuminare la serata di Houston, al di là del netto e meritevolissimo vincitore, ci ha pensato il giovane debuttante di casa Yamaha. Sotto gli occhi della sua famiglia (erano presenti sia il padre Brian che la sorella Hailie), “Dangerboy” ha messo sul tavolo una serie di prerogative formidabili per un pilota ancora alle prime armi a livello competitivo: uno stile di guida spettacolare ed esaltante, un talento cristallino e con margini di crescita e, soprattutto, una personalità straripante. Top ten nelle qualifiche, condotta responsabile nella heat e un main event preciso e pulito, condito da un sorpasso di pregevole fattura nei confronti di un due volte campione del mondo come Tom Vialle. Un quarto posto che prelude ad un podio che potrebbe arrivare già a stretto giro di posta.

Tom Vialle | Il nome è sufficiente e non servono ulteriori spiegazioni. La grande sfida del pilota francese è partita dal Texas con una prestazione maiuscola. Il fatto che tra qualifiche e batteria non abbia attirato troppe attenzioni non deve sorprendere, poiché già nel mondiale outdoor il giro secco non è mai stato una sua caratteristica peculiare. Quando i cancelletti che contano si abbassano, però, è difficile mettere il muso della propria moto davanti alla KTM #128 e gli americani hanno già avuto modo di capire perché Vialle può essere definito senza particolare tema di smentita come il miglior partente al mondo in questa disciplina.

Il Supercross però è materia complicata e l’avignonese ha ben intuito come, negli stadi, la pratica non sia mai archiviata fino alla bandiera a scacchi: una caduta ad un minuto e 20 secondi dallo scadere gli ha tolto un terzo posto, ma anche in questo caso la sensazione è che l’appuntamento con il podio sia solo rimandato e nemmeno per troppo tempo. Le qualità e la determinazione del figlio d’arte potrebbero rappresentare un autentico uragano pronto ad abbattersi sui campionati AMA.

Max Anstie | La più grande sorpresa di Houston è sicuramente il 29enne britannico, al ritorno nella 250cc americana dopo un decennio. Il team Fire Power Racing di Yarrive Konsky ha rinnovato la fiducia ad Anstie dopo le ottime prestazioni del mondiale SX2 (due vittorie e quattro podi nelle sei gare disputate) e quello ammirato in Texas è un pilota finalmente più maturo e meno pasticcione rispetto alla sua versione MXGP. Il materiale a sua disposizione non è ovviamente di prim’ordine, non disponendo di una moto ufficiale, ma il pilota del Winchester è abituato a lottare contro i mulini a vento e dopo il primo podio statunitense conquistato poche ore fa (un secondo posto) le soddisfazioni potrebbero non finire qui…

Jordon Smith | Se il nuovo acquisto di casa Yamaha appare solo al quarto posto di questa lista è perché le sue doti sono già ben note e hanno semplicemente bisogno di una certa costanza dal punto di vista della salute per riemergere. Si parla in ogni caso di un vice-campione della 250cc indoor (anno 2018, Costa Est), che da quel risultato ha subito un autentico processo di distruzione fisica inanellando infortuni in serie, tant’è che il suo ultimo podio prima di questo terzo posto risaliva a fine febbraio 2019. Dopo cinque top ten nel 2022 in sella alla moto ora affidata ad Anstie, Smith ha avuto una nuova occasione in sella ad un cavallo factory e in maniera progressiva, evitando ulteriori guai, tornerà a garantire performance di rilievo.

Chance Hymas | Sulla prestazione pura l’alfiere Honda non avrà brillato come Deegan, anche se un ottavo posto dopo un’eccellente partenza è un risultato di assoluto spessore all’esordio, ma a livello di personalità anche il #832 si è distinto bene nel plotone della 250cc East. Potendo disporre di una delle moto più competitive (non è un caso che la maggior parte dei privati di categoria utilizzi proprio la CRF 250) e di “maestri” come i fratelli Lawrence, il talento del pilota dell’Idaho è destinato a sbocciare e a maturare ulteriormente dando un seguito al titolo Futures vinto nel 2022.

Jeremy Martin | Il caso di “JMart” è analogo a quello di Smith. Il talento del pilota del Minnesota è arcinoto e stavolta pure ben supportato dai numeri (quarto per numero di vittorie all-times nei campionati 250cc, nonché recordman di podi oltre ai due titoli National), ma anche qui si parla di un fisico segnato da tanti acciacchi. Il #6 ha disputato a Houston la sua quarta gara di Supercross nelle ultime tre stagioni e ritrovare il ritmo alle porte dei 30 anni è più difficile che farlo all’età di Deegan o Hymas.

Il 2022 di Martin si è di fatto chiuso a febbraio anche a causa della rottura con Star Racing che naturalmente non ha facilitato il suo recupero; un ambiente familiare come quello di ClubMX Racing lo aiuterà a recuperare la tranquillità e il divertimento in sella, ma naturalmente (e qui la similitudine si avvicina ad Anstie) il mezzo meccanico a disposizione non è paragonabile ad una YZ250F ufficiale anche se si parla di una delle strutture private di riferimento nel panorama americano. Il quarto posto è sfumato solo per un errore a poche curve dalla fine, ma il ritorno alle gare di Martin è da considerarsi assolutamente positivo.

Chris Blose | C’era molta curiosità attorno alla presenza di “Zombie” in sella alla Kawasaki ufficiale del team Pro Circuit lasciata libera dagli infortunati Jo Shimoda e Seth Hammaker. La storia del pilota dell’Arizona, alla sua prima occasione da ufficiale all’età di 35 anni e dopo 203 gettoni da professionista, è senz’altro suggestiva, ma Houston ha raccontato una realtà piuttosto dura. Per quanto Blose si sia trovato bene in sella alla KX250, ricordando a tal proposito le prestazioni nel mondiale SX2 e nel Supercross di Parigi, per le serie AMA l’asticella si alza e il #57 non è ancora apparso all’altezza. Un decimo posto senza arte né parte, per quello che a tutti gli effetti è stato un dietrofront dal ritiro annunciato lo scorso maggio.

Talon Hawkins e Caden Braswell | Rimandati altri due neo-pro come Hawkins e Braswell, arrivati al cancelletto senza i fari puntati addosso come Deegan e Hymas ma comunque attesi a prestazioni migliori rispetto a quanto visto a Houston. Hawkins, in sella alla Husqvarna ufficiale dell’infortunato Jalek Swoll, ha girato la prima curva del main event insieme ai primi della classe ma il ritmo di gara è stato piuttosto incostante e più vicino a quanto ci si potrebbe effettivamente aspettare da un rookie, ponendo su un livello superiore i pari grado di Yamaha e Honda. Il californiano ha incassato un 11° posto e avrà modo di costruire performance più convincenti partendo da questo incoraggiante risultato.

Molto peggio è andata a Braswell, arrivato al professionismo dopo una vicenda particolare. Le vittorie della 250cc Pro Sport e del Nicky Hayden Horizon Award al Loretta Lynn 2022 infatti non sono state ritenuta sufficiente da Gas Gas per promuoverlo all’interno del proprio roster, quindi il pilota della Florida ha cercato sistemazione altrove trovandola nel team Phoenix Racing in sella ad una Honda. La sua serata di debutto è stata a dir poco tragica, con una caduta al primo giro sia nella batteria che nella LCQ e la conseguente bocciatura dal main event. Ci sarà tempo e spazio per risalire la corrente.

Immagini: Twitter Star Racing Yamaha, Supercross, HRC e Kawasaki Racing, KTM Media Center, Jeremy Martin Instagram

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO