Supercross / National | Intervista a Max Anstie

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
6 Novembre 2021 - 11:34

Due chiacchiere con il veloce pilota britannico, prossimo al passaggio da Suzuki a KTM


Dopo avere dato grande spettacolo nel campionato mondiale per diversi anni, con una guida molto redditizia soprattutto sui terreni morbidi ma spesso anche fallosa, nel 2020 Max Anstie ha deciso di tornare a correre negli Stati Uniti e quindi nel Supercross e nel National.

Il 28enne britannico era già stato protagonista dei campionati americani all’inizio dello scorso decennio per quattro stagioni, tra il 2009 e il 2013, correndo peraltro con quattro moto differenti. Il suo ritorno è stato piuttosto complicato, con un infortunio ad una caviglia che gli ha impedito da subito di prendere parte al Supercross l’anno scorso. Tornato nell’outdoor, Anstie ha colto buoni risultati in sella alla Suzuki del team HEP Motorsport replicandosi anche nel 2021.

I migliori piazzamenti del figlio d’arte in questa stagione sono arrivati proprio negli ultimi due round del National, Pala #2 e Hangtown, con due sesti posti assoluti. La stagione outdoor si è conclusa all’11° posto, mentre il suo ritorno nel Supercross dopo otto anni lo ha visto terminare 21° dopo avere saltato metà campionato per un altro infortunio, questa volta alla schiena.

Questi risultati alquanto positivi hanno convinto il team Rocky Mountain a mettere Anstie su una delle sue KTM per il 2022, al fianco del confermato Joey Savatgy e di Shane McElrath. Un trio che dovrà davvero essere tenuto d’occhio in ogni gara dei due campionati.

P300.it ha avuto il piacere di intervistare Max Anstie, ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Max, puoi farci un breve riassunto della tua stagione?
“Il ritorno nel Supercross è stato una grande esperienza, sono migliorato gara dopo gara e ho imparato tantissimo! Il National è andato bene dall’inizio e ho concluso con due buoni risultati a fine campionato. Per me era tutto abbastanza nuovo negli Stati Uniti, quindi sono felice dei progressi fatti”.

Dove pensi di dover ancora migliorare e quali sono stati i tuoi punti di forza quest’anno?
“L’anno prossimo mi allenerò presso l’83 Compound in Florida e quindi avrò modo di stare al fianco di gente come Cooper Webb, i fratelli Lawrence ma anche il mio compagno di squadra McElrath. Penso che rimanendo a stretto contatto con questa gente potrò innalzare il mio livello, soprattutto nel Supercross”.

Che livello di competitività ha raggiunto la tua Suzuki e quanto supporto avete effettivamente ricevuto dal Giappone?
“Abbiamo fatto progressi durante tutto l’anno e alcune gare sono state davvero buone! Purtroppo HEP Motorsports non ha mai ricevuto grande supporto dalla Casa ufficiale”.

Cosa pensi della qualità del Supercross e del National?
“La qualità dei piloti è davvero alta in entrambi i campionati. Il Supercross rappresenta il sogno ed è davvero fantastico, ma anche le piste outdoor americane sono molto belle! Mi sto divertendo tanto in entrambe le discipline e penso che il livello sia ottimo”.

Abbiamo visto come a vincere nel National siano stati Dylan Ferrandis e Jett Lawrence, due piloti non statunitensi. Credi che l’Europa abbia effettivamente superato gli Stati Uniti come livello dei piloti?
“Il livello dei piloti americani è molto alto soprattutto nel Supercross. In questa specialità sono davvero i migliori al mondo e per l’80% dell’anno si allenano per il Supercross. Tanti piloti sono davvero eccezionali, contribuiscono a rendere grandi le gare. I piloti della MXGP sono i migliori al mondo in ciò che fanno, così come gli americani per l’indoor!”.

Immagini: Suzuki Racing

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