Supercross / National | Intervista a Cooper Webb

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
9 Giugno 2021 - 20:15

Il nuovo re del Supercross ha ripercorso insieme a noi il suo campionato trionfale


P300.it ha avuto il piacere di intervistare Cooper Webb, campione 2021 del Supercross e attualmente impegnato nel National, serie in cui occupa il settimo posto in classifica dopo i round di Pala e Thunder Valley.

A Salt Lake City il pilota KTM si è aggiudicato per la seconda volta l’iride del motocross indoor al termine di un campionato trionfale, nel quale è uscito vincitore da un duello fantastico con il suo storico avversario Ken Roczen. Con otto vittorie e 388 punti, Webb è riuscito anche a migliorare i numeri del suo titolo 2019, conquistato grazie a sette successi e 379 punti.

Ecco cosa ci ha raccontato a proposito del suo secondo titolo Supercross, dei suoi obiettivi per il National e del suo prossimo futuro.

Quali sono le tue sensazioni dopo avere vinto questo titolo?
“La sera in cui ho vinto il titolo è stata stupenda e con il passare dei giorni ho avuto modo di realizzare ancora di più. Quest’anno, avendo qualche settimana di pausa in più tra Supercross e National, ho avuto modo di riflettere maggiormente su questo campionato e ho potuto realizzare meglio quanto sia stato grandioso. È una sensazione incredibile, è stata una stagione molto faticosa e sono a dir poco entusiasta per avere vinto un altro titolo”.

Qual è stato il momento chiave del campionato, secondo te?
“Il campionato è iniziato al di sotto delle aspettative, ho vinto alla terza gara ma le prime due non sono andate tanto bene ad essere onesti. Abbiamo svolto molti test con la squadra per ritornare competitivi e per dare una svolta, nonostante il tempo fosse piuttosto limitato viste le tre gare a settimana. Il momento chiave credo sia stato ad Orlando, ho vinto entrambe le finali e in qualche modo ho rovesciato le sorti del campionato. Dopo quelle due gare ho acquisito sempre più forza col passare del tempo. Ad un certo punto mi sono ritrovato piuttosto attardato in classifica, riuscire a vincere quelle due gare è stato importante e mi ha permesso di proseguire il campionato con grande forza. Per quanto riguarda il titolo in sé, credo che i successi più importanti siano stati quelli di Arlington e in particolare il terzo, ottenuto dopo le difficoltà patite in prova. Lì ho capito che avrei potuto reggere il ritmo alla distanza”.

Spiegaci come riesci ad essere sempre così veloce, lucido e “cattivo” nelle ultime fasi dei main event. Quando si parla di piano fisico e mentale, sei indubbiamente il più forte nel Supercross.
“Sì, è sicuramente il mio principale punto di forza. Semplicemente, sono un pilota che non molla mai e che non lascia nulla sul piatto. Non sai mai cosa può accadere nelle ultime fasi di una gara. Io spingo sempre, dall’inizio alla fine, lo facevo già in 250cc e ora anche in 450cc. Quello di non mollare mai e di adattarsi ad ogni cambiamento della pista è uno stato mentale, quando la pista si rovina bisogna essere più creativi, trovare nuove traiettorie, e anche quando il tuo fisico è abbattuto bisogna continuare a spingere. Non c’è sensazione migliore di essere ripagati per il proprio lavoro”.

Che differenze puoi evidenziare tra il titolo vinto nel 2019 e quello del 2021?
“Vincere il titolo è sempre l’obiettivo principale e già vincere sette gare come nel 2019 è tantissimo, soprattutto in questo sport. Quest’anno ho fatto ancora meglio e sono arrivato ad otto. Devo dire che una volta arrivato nuovamente a sette vittorie mi sono posto il traguardo di vincerne una in più. Rispetto al 2019 mi definirei più esperto, ho 25 anni e ho guadagnato molta esperienza. Conosco meglio la mia moto e i miei avversari. Per quanto riguarda la preparazione penso di avere tutto ciò che serve per vincere e di sapere a che livello devo stare per le 17 gare del Supercross. Cerco sempre di migliorare come persona e come pilota, questo è ciò che mi dà motivazione”.

Che tipo di supporto stai ricevendo da KTM? Com’è il tuo rapporto con il team?
“Sto molto bene. In 250cc ho avuto tanto successo ma ho anche avuto molti problemi dovuti agli infortuni. KTM mi ha messo sotto contratto nel periodo più basso della mia carriera, quando già correvo in 450cc, e mi ha dato l’opportunità di tirare fuori il meglio. Sia con la squadra che con la moto mi sento incredibilmente a mio agio e gli ultimi tre anni sono stati eccezionali. Non potrei davvero chiedere nulla di differente dal rapporto che ho con il mio team. Questi tre anni sono volati e spero di averne ancora tanti altri davanti”.

Quali sono i tuoi obiettivi per il National? Il titolo outdoor 450cc è l’unico che ti manca, ormai…
“Credo che la nostra moto sia migliorata molto, quest’anno. Il titolo National 450cc è sicuramente sulla mia lista e sono molto motivato a raggiungerlo. È un campionato molto lungo, corriamo quasi ogni settimana, dopo avere vinto in 250cc ora voglio farlo anche nella top class”.

Quello di correre nel mondiale può essere un altro obiettivo per il tuo futuro?
“Difficile, non ne sono così sicuro. Probabilmente potrei correre qualche Gran Premio, in futuro. Sicuramente un mio obiettivo è quello di disputare ancora il Nazioni, quando si correrà di nuovo. Per quanto mi riguarda, da americano, sono cresciuto osservando piloti come Ricky Carmichael e James Stewart e mi sono sempre posto l’obiettivo di correre qui, nel Supercross e nel National. Nel Supercross, poi, mi diverto davvero tanto. Certamente i piloti del mondiale sono molto talentuosi e il livello della MXGP è altissimo”.

Si ringrazia Federico Benedusi per la collaborazione.

Immagine copertina: KTM

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