In una 450 che ha visto in settimana il forfait di Ken Roczen, che vi abbiamo spiegato qui, la finale di Detroit ha letteralmente stravolto la stagione 2022 del Supercross. Una serata drammatica nel vero senso della parola, a causa delle tante cadute che hanno messo KO diversi big del campionato.
La 42esima vittoria di Eli Tomac rischia di diventare decisiva in un campionato che ha vissuto un sabato sera indimenticabile. Già dal via si era capito che la serata sarebbe stata particolare, con l’holeshot conquistato dalla Suzuki di Justin Bogle capace di restare leader per due giri prima di essere risucchiato dal gruppo. Da quel momento l’intensità della gara è aumentata con tutti i big in lotta tra di loro e Malcolm Stewart, poleman per la terza volta in stagione, autore di una grande rimonta dopo una partenza difficile.
Nel frattempo Jason Anderson ha preso la testa della gara dopo essersi sbarazzato delle due KTM ufficiali e della Gas Gas di Justin Barcia. Tutte le moto del gruppo austriaco, in difficoltà nei tratti tecnici del tracciato di Detroit, hanno permesso a Tomac di passare con facilità e di mettere nel mirino il suo avversario principale per il titolo. Dopo aver preso Anderson, Tomac è passato in testa ma il pilota della Kawasaki è rimasto incollato al numero 3 della Yamaha per diversi giri.
Intanto dietro di loro si è scatenato il finimondo. Chase Sexton, autore fino a quel momento di una gara attendista, nel tentativo di passare Cooper Webb è ricaduto sulla spalla sinistra del campione in carica dopo aver perso il controllo della sua CRF, causando un terribile incidente per entrambi. Sexton ha alzato subito bandiera bianca mentre Webb, con la mano sinistra fuori uso, ha tentato di chiudere la gara percorrendo due giri di pista lentissimi prima di fermarsi definitivamente ai box.
Nello stesso giro della caduta di Webb e Sexton è arrivato l’altro colpo di scena. Anderson è volato a sua volta a terra sbattendo la spalla sinistra mentre si trovava in scia a Tomac. Il campione 2018, frastornato, è risalito in sella per poi cadere una seconda volta dopo pochi secondi, ritirandosi. La gara ha preso una piega drammatica con le immagini di Anderson dolorante mentre attraversa la pista aiutato da un commissario.
Qualche secondo dopo anche Dylan Ferrandis, che si trovava in zona top 5, è caduto salutando la compagnia anche lui dolorante, mentre Marvin Musquin ha buttato via la possibilità di giocarsi il podio finendo al suolo duramente ma per fortuna senza conseguenze. Alle spalle di Tomac si sono quindi classificati un maestoso Stewart, al terzo podio stagionale, e Barcia, di ritorno dopo diverse gare di assenza tra i primi tre.
Musquin ha chiuso quarto davanti a Justin Brayton, Vince Friese, Shane McElrath e alle due Suzuki di Bogle e Brandon Hartranft, che hanno preceduto Cade Clason. Dal quinto al decimo posto, tutti questi piloti hanno approfittato dei tanti ritiri dei big arrivati nel corso del main event. In classifica Eli Tomac ha “messo la quinta” portando il suo vantaggio sulla coppia Anderson-Stewart a 42 punti. Barcia ha scavalcato Webb al quarto posto mentre Sexton è precipitato ancora dietro. Una serata che difficilmente dimenticheremo.
Tutto semplice nella 250 East Coast per il dominatore del campionato, Jett Lawrence. L’australiano, al sesto successo nel Supercross, ha dominato il main event dalle prime curve rintuzzando un flebile tentativo di attacco di Pierce Brown, arrivato a metà gara grazie ai doppiaggi particolarmente difficili da operare sul layout compatto del tracciato di Detroit.
Per Lawrence il terzo successo su quattro gare disputate e un vantaggio su Cameron McAdoo salito a otto punti. Il pilota del team Pro Circuit ha chiuso in seconda posizione dopo una partenza non felice e un inseguimento su Brown, terzo sotto la bandiera a scacchi, culminato con il sorpasso poco dopo la metà della finale. Per entrambi una buona prova che però ha confermato il gap di distanzia con il leader del campionato.
Quarto posto per RJ Hampshire che avuto la meglio del compagno Stilez Robertson, reduce dal podio di Daytona, soltanto dopo l’errore di quest’ultimo, arrivato all’ultimo giro di gara. Per il pilota dell’Husqvarna numero 50 un ottavo posto che non rende merito ad una prova più che interessante. Top 5 conquistata da Jordon Smith davanti a Mitchell Oldenburg, Phil Nicoletti, Enzo Lopes e Joshua Varize a chiudere la top 10. Esordio sfortunato con la Yamaha del team Star Racing per Kyle Chisholm, caduto durante la gara e 12° sotto la bandiera a scacchi.
Il Supercross torna sabato prossimo con l’appuntamento di Indianapolis nella casa dei Colts.
Classifica 450
Campionato 450
Classifica 250 East
Campionato 250 East
Immagini: Star Racing Yamaha Twitter, Supercross Twitter
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