Supercross | Chase Sexton doma il fango di San Francisco, Jett Lawrence affonda

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 14 Gennaio 2024 - 10:07
Tempo di lettura: 5 minuti
Supercross | Chase Sexton doma il fango di San Francisco, Jett Lawrence affonda

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Primo successo targato KTM per il campione in carica, mentre il dominatore di Anaheim è lontano; Smith vince dopo quasi sei anni in 250cc

Il Supercross AMA è tornato all’Oracle Park di San Francisco dopo 14 anni e l’accoglienza è stata, in una parola, fangosa. La tanta pioggia caduta sia venerdì che sabato ha condizionato il secondo round del campionato 2024 trasformando l’evento in una lotta per la sopravvivenza. Gli eroi della serata, alla fine, sono risultati essere Chase Sexton e Jordon Smith.

Prima vittoria, al secondo tentativo, per il campione in carica della 450cc in sella alla KTM. Il segreto del successo si ritrova soprattutto in una delle partenze più clamorose nell’intera storia di questo sport, con uno stacco frizione perfettamente contemporaneo all’abbassamento del cancelletto. Sexton si è portato subito al comando e nessuno è mai riuscito ad impensierirlo, a parte qualche doppiato in difficoltà lungo il percorso.

Sembra già lontana la difficile nottata di Anaheim #1 per Eli Tomac, secondo. In sordina in qualifica e nella batteria, il due volte campione ha corso un main event molto solido e d’esperienza, raccogliendo il suo 213° podio all-times che significa -3 da Ricky Carmichael al comando di questa speciale classifica.

Terzo posto in rimonta per Ken Roczen, autore dell’holeshot ma rimasto incagliato nella morsa del fango pochissimi metri più avanti. Ritrovatosi in una situazione similare a quella di sabato scorso, il tedesco non ha accettato un altro risultato al di sotto delle aspettative e si è dato da fare risalendo dai margini della top ten fino alla premiazione finale. Risultato collettivo formidabile per il team Suzuki PMG, con un grandioso Shane McElrath quarto alle spalle del compagno di squadra.

Ennesima occasione persa per Aaron Plessinger, sempre veloce in queste condizioni ma mai capace di completare l’opera. La giornata di San Francisco si è aperta con la sua prima pole position da professionista (in ogni categoria e campionato) e con una heat sfiorata, ma nella finalissima il “Cowboy” non è andato oltre un quinto posto. Sesto Dylan Ferrandis, settimo un Jorge Prado clamoroso vincitore della sua batteria.

Chi è colato a picco nella palude di questa seconda battaglia stagionale è senza dubbio Jett Lawrence, generalmente mai troppo a suo agio in queste condizioni. Caduto a più riprese nel corso della finale, il dominatore dell’Angel Stadium ha portato a casa un nono posto: ripensando al dominio totale di una settimana fa, i punti persi a San Francisco renderanno le prossime gare molto più interessanti nell’ottica di un recupero su Sexton in classifica generale. Jett ha preceduto il fratello Hunter e gli altri due delusi di serata, Cooper Webb e Jason Anderson, con quest’ultimo penalizzato da una caduta al via.

Sexton si riappropria immediatamente della tabella rossa con 45 punti contro i 38 di Lawrence e i 35 dell’accoppiata Tomac-Plessinger. Scende al sesto posto Anderson a quota 32, pari merito con Roczen, mentre dopo due serate di occasioni sfumate Webb è solo ottavo con 27 punti.

Di certo non è stata più facile la corsa della 250cc West, vinta da Jordon Smith in maniera del tutto similare a Sexton. Il pilota del team ufficiale Yamaha Star Racing non vinceva dal marzo 2018 a Daytona, un lasso di tempo enorme costituito da tanti incidenti e problemi fisici. La cadetteria ovest di quest’anno sembra essere la più grande occasione di rivincita per quei piloti che non hanno mai potuto cogliere opportunità in passato e Smith vuole sicuramente collocarsi in cima a questa lista.

Il pilota del North Carolina ha costruito un vantaggio che gli ha permesso di restare al comando delle operazioni in una fase finale piuttosto convulsa in mezzo ai doppiati. Levi Kitchen ha tagliato il traguardo con meno di un secondo di ritardo ma ormai era decisamente troppo tardi: ad allontanare “The Chef” dal primo successo in Kawasaki, ancora una volta, una partenza infelice che lo ha relegato nelle retrovie nelle prime battute.

Singolare duello in casa Yamaha ClubMX Racing per il gradino più basso del podio. L’esperto Phillip Nicoletti ha accarezzato l’idea di conquistare la sua prima top 3 indoor alle porte dei 35 anni fino all’ultimo giro, quando il compagno di squadra Garrett Marchbanks lo ha sfilato approfittando di una piccola incertezza. Anche per il #26 la premiazione finale mancava da tanto tempo, quasi tre anni per la precisione.

Tanti i piloti in corsa per il podio ma traditi sul più bello. Carson Mumford è finito a terra nella zona del traguardo, Anthony Bourdon ha perso l’equilibrio in una sezione di dossi coinvolgendo anche lo sfortunato RJ Hampshire e Maximus Vohland ha patito il cedimento della frizione. I vincitori delle heat, Jo Shimoda e Ryder DiFrancesco, erano già fuori gara nel corso del secondo giro.

A quasi sette anni dall’unico precedente, Smith è di nuovo in testa ad una classifica di campionato con 47 punti contro i 42 di Kitchen e i 38 di Hampshire, decisamente meno in vista dopo il miglior tempo segnato nell’unica sessione di qualifiche. Uno dei favoriti per il titolo, Shimoda, ha solo 18 punti ed è addirittura 13°.

Per il terzo atto stagionale, sabato prossimo, il Circus del Supercross resterà in California spostandosi però allo Snapdragon Stadium di San Diego.

Classifica 450cc:

Campionato piloti 450cc:

Classifica 250cc West:

Campionato piloti 250cc West:

Immagini: KTM Media Center, RacerX

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