Parlare di Lance Stroll soprattutto a chi lo considera un raccomandato figlio di papà che si ritrova in F1 solo per uno sfizio è sempre complicato. Il ragazzo del 1998, che una settimana sì e l’altra pure gira per i circuiti di mezzo mondo con un “team test” praticamente privato della Williams, ha una tremenda voglia di imparare e costruire la sua carriera.
Prima del GP di Singapore, come avevamo scritto e documentato, Stroll ha girato a Suzuka per “preparare” le trasferte asiatiche nel migliore dei modi. Il risultato ottenuto in gara ha indubbiamente messo in chiaro due cose.
La prima è che il suo adattamento alla F1 dopo un fisiologico avvio complicato (perché Stroll non ha il talento naturale degli Hamilton oppure dei Verstappen) sta continuando in maniera progressiva e soprattutto positiva. Il suo “costruirsi” chilometro dopo chilometro e sessione dopo sessione è evidente, segno di una grande volontà di crescita. Se dovessi paragonarlo ad un personaggio sportivo lo assocerei a Cristiano Ronaldo. CR7, che attualmente è il miglior giocatore del mondo, non è nato con il talento di un Messi per fare un esempio, ma ha saputo crescere con l’allenamento e il duro lavoro. Stroll, a cui auguro le stesse fortune del portoghese, aiutato anche dalle possibilità del padre (ma non è una colpa, anzi fa benissimo a sfruttarle) sta provando con il tempo a diventare uno dei migliori.
La seconda è l’abilità sul bagnato, già messa in luce durante le qualifiche di Monza, e confermata con l’ottavo posto di Singapore. Con una Williams inguidabile e senza carico aerodinamico, il canadese ha guidato benissimo rimontando diverse posizioni e “respingendo” gli attacchi (soprattutto nel finale) di piloti ben più esperti di lui.
Il tempo e le gare ci diranno che pilota diventerà in futuro Lance Stroll, intanto le sue prestazioni di questa stagione stanno chiudendo la bocca a tanti suoi detrattori.
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