Neubauer: giocare di psicologia

MotorsportStoria
Tempo di lettura: 3 minuti
di Francesco Ferrandino
19 Dicembre 2016 - 10:45
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17 luglio 1937. Circuito del Nurburgring, prove del Gran Premio di Germania.

Bernd Rosemeyer a bordo della sua Auto Union a 16 cilindri completa un giro in 9’46″2, un crono che ammutolisce tutta la pit-lane. Per fare un confronto, in quel momento il secondo miglior tempo è della Mercedes di Caracciola, con 10’05”. Rosemeyer arriva ai box trionfante e si dirige verso il corpulento d.s. della Mercedes, Alfred Neubauer, da molti soprannominato “Don Alfredo”, e si vanta del suo fantascientifico tempo, che ha smantellato il precedente record migliorandolo di ben 10″ (che tra l’altro apparteneva sempre a Rosemeyer).

“Ehilà, Don Alfredo, avete visto il cronometro? Scommetto duemila marchi che nessuno dei vostri piloti scenderà sotto ai 9’50″”. Neubauer, fulmineamente, decide di giocare di psicologia: “Accetto la sfida”. E poi, rivolgendosi a uno dei suoi piloti: “Ehi, Hermann, salite in macchina, voglio un giro veloce”.

La Mercedes di Hermann Lang esce dai box e si avventura sui 22 km del Nurburgring. Un giro di lancio, e poi via all’attacco.
Quando il rombo della vettura di Stoccarda preannuncia l’arrivo di Lang sul rettilineo dei box, Neubauer schiaccia il pulsante del cronometro qualche attimo prima che la vettura abbia effettivamente superato la linea del traguardo, fermando il crono sul tempo fittizio di 9’49”, e lo mostra a Bernd. Rosemeyer è sbigottito: non può crederci. Corre affannosamente verso la postazione dei cronometristi ufficiali, e finalmente comprende che in realtà il tempo di Lang è 9’52″2. Sollevato, torna da Neubauer a rivendicare la sua vittoria.

Don Alfredo ricordò nelle sue memorie: “Avevo perso la scommessa, ma erano stati duemila marchi ben spesi. Sapevo bene quanto può essere importante far innervosire il tuo avversario”. Trentaquattro anni dopo, nel 1971, alla festa organizzata dalla Mercedes per l’80° compleanno di Neubauer, il dottor Ferry Porsche, figlio del famoso Ferdinand Porsche che aveva progettato l’Auto Union con cui Bernd Rosemeyer aveva fatto quel tempo incredibile, come regalo donò al grande “Don Alfredo” il cronometro col quale il padre aveva preso i tempi di Bernd quel giorno. Montato su una base di marmo scuro, il cronometro era fermo per sempre sul quel fantastico 9’46″2.

Il record di Rosemeyer venne superato solo nel 1939, quando Lang segnò 9’43″1. Ma Rosemeyer non potè vederlo, perchè era già volato via da un anno e mezzo, in una fredda giornata di gennaio del 1938.

(Nella foto, Bernd Rosemeyer sale scherzosamente sulla vettura degli cugini-rivali della Mercedes. Gli è accanto Alfred Neubauer. Siamo a San Sebastian, Gran Premio di Spagna 1935).

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