A Buis basta l’11° posto per conquistare il secondo titolo SSP300, dedicato a Victor Steeman. Gennai chiude terzo il mondiale 2023.
Nella breve vita della SSP300 Jeffrey Buis è stato uno dei piloti, se non il pilota, capace d’interpretare meglio la categoria leggera delle derivate di serie ed è giusto che sia lui a fregiarsi del record di primo pluricampione della storia di questa serie.
Mentre José Luis Pérez González andava a vincere la Gara 2 del Round Portogallo 2023 per poi farsi penalizzare per una manovra giudicata scorretta, consegnando così il successo (e la doppietta del weekend) a Mirko Gennai, Buis ha saggiamente preferito rimanere fuori dai guai e persino fuori dalla lotta per le prime posizioni, chiudendo con un banale 11° posto ma sufficiente per conquistare il secondo titolo nella SSP300, dopo quello datato 2020. Un traguardo che, rispettosamente, è stato dedicato al mai dimenticato Victor Steeman, perdita che il team di Buis, Kawasaki MTM, sente tantissimo anche ad un anno di distanza.
Doppia delusione per Pérez González, che oltre a non esser riuscito nell’impresa di vincere il mondiale ha anche finito per perdere a tavolino la prima vittoria in carriera, per un cambio di traiettoria giudicato pericoloso (forse in maniera un po’ severa) in uscita dall’ultima curva.
Il #73 del team Accolade Smrz, con un bel gesto, ha comunque dedicato il podio ad un’altra vittima di una categoria che, va detto, ha visto troppe perdite per essere solo al settimo anno: Dean Berta Viñales.
Gennai conquista così la doppietta e, di conseguenza, il terzo posto iridato a spese di Dirk Geiger, giunto terzo. Un bellissimo risultato sia per “Little Man” che per il team BrCorse, che ha visto il ritiro di Marco Gaggi ancor prima del via per colpa di uno spegnimento della sua R3.
LA CRONACA
Mentre Marc García parte dai box come punizione per gli eccessivi comportamenti giudicati scorretti nel corso dell’annata, la partenza viene tardata di qualche secondo per un problema alla moto di Marco Gaggi: la R3 arancio-blu si spegne e l’italiano, insieme a due commissari, è costretto a spingerla all’uscita della pitlane per permettere lo start. Sullo schieramento manca chiaramente Osuna Saez, convalescente dal brutto episodio nell’ultimo giro di Gara 1 e infortunatosi ad otto costole, alla scapola e alla clavicola sinistra.
Allo spegnimento dei semafori Pérez González parte bene dalla pole e Buis fa lo stesso, accodandosi a lui ma venendo sopravanzato da Gennai. L’italiano si mette presto al comando e chiude il primo giro davanti a tutti, ma l’effetto scia lo rispedisce al sesto posto e riconcede la leadership al #73, seguito da Loris Veneman e Galang Hendra Pratama.
Buis, a sua volta, scende al settimo posto alle spalle di Samuel Di Sora e solo dopo qualche giro, sul rettilineo, riuscirà a tornare in terza posizione a fatica. Sempre in uscita da curva 15 Julio García, nel gruppo di testa, si sposta troppo all’interno oltre la riga bianca nella zona delle tabelle del muretto box, finendo per rimediare un long lap penalty per la manovra giudicata pericolosa.
Gennai è tornato in testa in curva 11, ma con Buis a fare il ritmo i piloti alle spalle dei primi due ricompletano il riaggancio, con ora dodici iscritti nello spazio di 2″3 (e Seabright a chiudere questo serpentone). Il lavoro in tandem di Gennai e Pérez, però, è buono e i due finiscono per riguadagnare terreno, non infastidendosi e rendere la lotta per la vittoria una questione a due.
Buis è ancora terzo, ma il suo ritmo si abbassa ed il compagno Veneman, per qualche giro, lo copre dagli attacchi altrui mantenendo la quarta posizione. Dopo un po’, però, il #7 rompe gli indugi e sale virtualmente sul podio (sotto gli occhi del team manager Ludo van der Veken), quando oramai la coppia di testa ha preso il largo.
Buis finisce risucchiato dal gruppo e va in lotta con Humberto Maier per la decima piazza, ma dopo qualche giro l’olandese preferisce accontentarsi e stare dietro ai piloti alle prese con una lotta molto al limite. Pérez González, invece, si spreme al 100% per stare con Gennai e torna al comando alla Torre Vip con una staccata di traverso.
Lo scambio di posizioni tra i due continua, con Matteo Vannucci che intanto è salito in terza piazza dopo aver superato Dirk Geiger. Si arriva così all’ultimo giro con José Luis che, nonostante una strenua resistenza in uscita dalla 4, al tornantino 5 risubisce il sorpasso di Gennai.
Una piccola perdita al posteriore dell’italiano, tuttavia, permette allo spagnolo di rimanere vicino per un attacco e questo avviene proprio in uscita dal curvone, come avvenuto in SBK tra Razgatlıoğlu e Bautista. Il #73 si sposta poi verso l’interno e taglia il traguardo per primo su Gennai, con Geiger invece terzo.
L’apparente vittoria di Pérez comunque non basta a ribaltare le sorti del campionato: Buis conquista il suo secondo titolo in SSP300 finendo 11° Gara 2, dietro ad una top ten completata da Mogeda, Vannucci, Hendra Pratama, Veneman, Di Sora, Seabright e Maier.
Buis, pur avendo conquistato meno punti del 2020 (221 in sette round e quattordici gare, contro i 207 del 2023 in otto round e sedici manche), si può fregiare del secondo mondiale con sette punti di margine sul pilota di Accolade Smrz, mentre Gennai scavalca Geiger in classifica per la terza piazza. Vannucci, nonostante le belle premesse, chiude soltanto quinto il mondiale, staccato 52 punti dalla vetta.
Si conclude così la stagione 2023 della SSP300. Il prossimo anno la sfida tra i pilotini delle piccole moto da 300cc e 400cc continuerà, con Buis nel ruolo di pilota da battere e diversi protagonisti intenzionati a rubargli la corona.
Qui i piazzamenti di Gara 2 e la classifica iridata finale.
Fonte immagine: worldsbk.com
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