SSP300 | Intervista esclusiva a Matteo Vannucci, pilota Yamaha AG Motorsport Italia

IntervisteSSP300Supersport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
3 Maggio 2023 - 15:00
Home  »  IntervisteSSP300Supersport

L’italiano, campione nel CIV e protagonista ora nella SSP300, si rivela in quest’intervista con P300.it. Le parole di Matteo: “La pericolosità c’è dappertutto”.


L’Italia nelle due ruote sta avendo molto da dire in questi ultimi anni, e non solo per quanto concerne il prestigio dei marchi e i buoni risultati ottenuti da Case quali Ducati o Aprilia. Anche in termini di talenti motociclistici il Bel Paese può vantare una discreta crescita, persino nelle derivate di serie.

Matteo Vannucci, nello specifico, rappresenta il fiore all’occhiello della scuola nostrana in SSP300, categoria leggera nel mondo delle derivate di serie e nel percorso che porta poi, come traguardo finale, alla SBK.

Nato a Bagno a Ripoli in provincia di Firenze, il pilota del team AG Motorsport Italia ha già dimostrato il proprio valore nelle serie nazionali conquistando il campionato italiano CIV SSP300 nel 2021 dopo alcuni anni nel programma Yamaha dedicato, concentrandosi poi al mondiale a tempo pieno nel 2022. In quest’anno e poco più di permanenza nella SSP300, il toscano ha messo a segno due vittorie e quattro podi totali, aggiudicandosi anche la pole position nel primo round della stagione 2023 della classe leggera ad Assen.

A pochi giorni dal Round di Catalogna (seconda gara europea per il Circus della Superbike) Matteo ha gentilmente concesso a P300.it un’intervista esclusiva. Segue quindi il botta e risposta di venti domande che il sito ha potuto compiere col talentuoso pilota italiano.


Ciao Matteo. La prima domanda è: come stai?

“Bene, grazie”.

Come hai deciso di diventare pilota professionista? Qual è il tuo primo ricordo inerente al motorsport?

“E’ partito tutto dalle minimoto quando avevo sette anni e diciamo che sono la passione ed il divertimento a spingermi nel voler diventare pilota professionista”.

Qual è la tua pista preferita?

“In realtà non ne ho una, mi piacciono generalmente tutte le piste”.

Qual è stato il tuo pilota di riferimento, quello per cui tifavi da piccolo?

“Dovizioso”.

Nella tua finora breve carriera, qual è stato il tuo avversario più ostico?

“Forse (Bahattin, n.d.r.) Sofuoğlu nel 2021, ma sono tutti avversari ostici”.

Che pilota ti piacerebbe sfidare in pista?

“Toprak”.

Da qualche anno la Supersport 300 è il tuo mondo. Cosa ti ha spinto a puntare a questa categoria per i tuoi inizi?

“Il percorso che mi ha offerto Yamaha sin dal 2018 con la Yamaha R125 Cup”.

Nel 2021 sei diventato campione italiano nel CIV. Ci puoi raccontare un momento topico di quella stagione?

“Sicuramente Gara 1 dell’ultimo appuntamento di Vallelunga, quando Sofuoğlu purtroppo cadde”.

Purtroppo negli ultimi due anni abbiamo assistito alla scomparsa, nel mondiale, di Dean Berta Viñales e di Victor Steeman. Che rapporti avevi con loro?

“Purtroppo non ho mai avuto occasione di conoscerli bene, soprattutto Berta Viñales”.

C’è un’attenzione mediatica negativa attorno alla categoria al momento, soprattutto visti gli incidenti e le recenti tragedie. Tanti piloti (anche di fama mondiale) si sono espressi circa le criticità della 300, qual è invece la tua visione sulla categoria?

“Sicuramente è pericolosa come categoria perché, come abbiamo visto, la scia incide moltissimo con queste moto, però credo che come sia pericolosa questa categoria, lo siano anche le altre quando ci ritroviamo in un gruppo… anche adesso in MotoGP li abbiamo visti molto ravvicinati in stile Moto3, quindi la pericolosità c’è dappertutto”.

Nonostante la morte di Steeman avvenuta nell’ultimo round del 2022, appena sei mesi fa, in questo inizio 2023 l’atteggiamento di molti dei concorrenti della 300 pare non essere cambiato: ad Assen si sono viste situazioni di gara preoccupanti e manovre forse oltre il limite. Avendo disputato le due manche, che pensiero hai avuto correndole e poi magari riguardandole?

“Sicuramente alcuni piloti sono un po’ meno sportivi all’interno della categoria… non dico di essere il più corretto ovviamente, ma ci vorrebbe un po’ più di disciplina per alcuni piloti. E’ comunque stata una fatalità per Steeman, dato che è caduto da solo ma si è comunque mosso un grande accanimento verso la categoria, permettendo spesso comportamenti che andrebbero proibiti. In qualsiasi ambito ed in ogni caso, sarebbe meglio punire contatti definiti ‘duri ma giudicati regolari’ nei quali la direzione gara non prende provvedimenti, dove sembra che la cosa fondamentale per prevenire incidenti sia punire i superamenti dei track limits volontari ed involontari”.

Tra i piloti della classe leggera c’è cameratismo, o comunque unione davanti a situazioni di sicurezza insufficienti o inadatte?

“Forse tra compagni di squadra, ma ne dubito”.

Guardando ai campioni del mondo della 300 o ai piloti più competitivi che ci hanno corso, molti di questi non sono riusciti a sfondare al passaggio in Supersport o in altri lidi. Secondo te per quale ragione? Inoltre, hai il timore che ciò possa accadere anche a te?

“Diciamo che (Manuel, n.d.r.) González è andato forte e sta andando forte tutt’ora in Moto2, quindi è tutto da vedere quando farò il salto di categoria”.

Si sta vociferando di una sostituzione della 300 come categoria entro qualche anno. Quali moto pensi possano essere formative per il percorso nelle derivate di serie?

“Credo che la categoria al quale ti riferisci sia la 700 e sì, ovviamente avremo moto più potenti, ma secondo me arriveremo allo stesso livello della SSP300 di oggi”.

Tra pochi giorni si correrà a Barcellona. Che aspettative hai per questo round?

“L’obiettivo è sempre quello di puntare alla vittoria”.

Che rapporto hai col team AG Motorsport Italia?

“Siamo una famiglia. Mi trovo molto bene con loro e lavoriamo bene insieme”.

Qual è stata la tua gara più bella finora, a tuo parere?

“Magny-Cours 2022, Gara 1”.

Quale, invece, il momento più difficile della tua carriera?

“Il 2019, con un team col quale purtroppo non trovammo mai la quadra per funzionare”.

Che categoria stai puntando a raggiungere, in questo momento?

“La MotoGP sarebbe il sogno”.

Idee per il 2024? Per il tuo futuro stai considerando di cambiare paddock?

“Non credo cambierò paddock; intanto vediamo cosa succederà quest’anno, poi tireremo le somme”.


Ringraziamo il signor Matteo Vannucci per l’intervista e gli auguriamo il meglio per il 2023 e per il prosieguo della sua carriera.

Fonte immagine: yamaha-racing.com, agmotorsportitalia.it

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO