La caduta di Buis a cinque giri dalla fine conclude anzitempo i giochi, Huertas il quinto campione differente della categoria.
Ad assegnare il campionato mondiale 2021 della SSP300 è stata un’altra gara di lotta senza quartiere, nella quale tra un sorpasso non sarebbe passato un foglio di carta tra i piloti. A conquistare il titolo in questa quinta stagione delle 300 è stato Adrián Huertas, che diventa così il quarto campione spagnolo all’età di diciotto anni. Non ci è ancora dato sapere se questo sarà il preambolo ad una carriera sfolgorante in SSP o addirittura SBK, ma per il momento il #99 può godersi il successo.
A Huertas è bastato un secondo posto per aggiudicarsi il titolo, quando il compagno Jeffrey Buis è finito a terra in curva 3 nel tentativo di superarlo. A vincere Gara 1 è stato invece Samuel Di Sora sulla Kawasaki del team Flembbo, al suo primo centro nella classe leggera; ha concluso il podio Yuta Okaya, retrocesso anhe di una posizione per aver superato i limiti del tracciato all’ultimo giro.
LA CRONACA
Quaranta piloti partono dallo schieramento e l’unico assente è l’argentino Joel Romero, costretto a partire dalla pit lane sulla sua moto gestita dal team SMW. Il meteo è buono ed il sole riscalda il tracciato di Portimão.
Alla partenza Iglesias scatta bene dalla seconda casella e guida il gruppone nelle prime due curve, arrivando però largo al tornantino Lagos e cedendo la leadership a Jeffrey Buis, partito a razzo dalla seconda fila; seguono Huertas e Konig, mentre in curva 5 un contatto tra Offer e Borges pone fine alla gara di entrambi; la direzione gara lascia proseguire la corsa.
Fin dal primo giro si capisce come i due contendenti al titolo abbiano un vantaggio in termini di ritmo, ma il lunghissimo rettilineo del traguardo permette a Konig e a tutti gli altri di recuperare il terreno perso grazie alla doppia scia. Il pilota ceco passa al comando proprio all’inizio del secondo giro, mentre Bahattin Sofuoğlu, autore di uno start non eccezionale, risale al terzo posto superando Huertas alla staccata della Torre Vip. Romero intanto, ancora ultimo, rimedia anche un ride through per aver superato il limite di velocità nella corsia box; sempre nelle retrovie un altro contatto, tra Pérez e Llambias alla 13, esclude entrambi i piloti.
Buis ed Huertas si alternano al comando, fino a quando, ad otto giri dalla fine, un largo dell’olandese non gli fa perdere cinque posizioni. Il campione in carica si ritrova così al comando del secondo gruppetto, mentre i primi cinque (Huertas, Booth-Amos, Di Sora, Meuffels ed Iglesias) cominciano a darsele di santa ragione. Cominciano ad essere più evidenti anche le manovre di ostruzione sul rettilineo, sempre molto pericolose visto il gruppo compatto.
A cinque giri dal termine, il colpo di scena: dopo aver lasciato a Booth-Amos la testa del gruppo per un giro, Huertas e Buis tornano davanti e l’olandese supera l’avversario alla 1, arrivando però troppo lungo e venendo risfilato nell’accelerazione che porta alla 2; nel tentativo di trovare un varco in curva 3 Buis mette la sua ruota anteriore all’interno della traiettoria, ma lo spagnolo ha oltre mezza moto di vantaggio e gli chiude la porta in faccia, portandolo alla caduta. Con questa situazione Huertas è già campione, ma deve comunque vedersela con Iglesias, Booth-Amos e gli altri nella lotta per il successo di Gara 1.
Prima dell’ultimo giro nessuno dei piloti vuole concedere la scia in uscita dall’ultimo curvone ed inizia così una melina dei primi (tra cui Huertas), che lasciano così sfilare Di Sora. Il francese, nonostante la posizione sfavorevole, riesce a rimanere al comando dopo curva 3 e, nell’arrivo in volata, è proprio lui a vincere con 0”067 di vantaggio su Okaya. I primi quattro piloti sono racchiusi in appena 0”069, con Huertas a concludere il podio che lo consacra campione e Bahattin Sofuoğlu al quarto posto.
Nel dopogara i commissari penalizzano il giapponese per aver ecceduto i track limits in uscita dalla Samsung, regalando così a Huertas la piazza d’onore. Booth-Amos conclude la top five davanti alla seconda Kawasaki di Rt Motorsports guidata da Geiger, poi troviamo Iglesias, Meuffels, Kawakami ed Ieraci a terminare i primi dieci.
Col titolo piloti già assegnato, l’unica lotta rilevante rimasta riguarda il secondo posto nel mondiale tra Buis e Booth-Amos, separati da soli cinque punti (174 a 169 a favore dell’olandese. Okaya, sesto in campionato, recupera tre punti a Sofuoğlu ed ora è a solo quattro lunghezze.
Qui troverete i risultati di Gara 1 della SSP300 e la classifica piloti.
Fonte immagine: worldsbk.com
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