SSP | Round Repubblica Ceca 2023, Gara 2: Tarran Mackenzie compie l’impresa, vittoria a Most con la Honda. Zero punti per Manzi e Bulega

SSPSupersport
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
30 Luglio 2023 - 13:56
Home  »  SSPSupersport

Mackenzie fa la differenza con le gomme d’asciutto sul bagnato e riporta al successo la Honda in SSP dopo quasi sette anni. Sul podio le MV Agusta di Schrötter e Sofuoğlu. Ritiro per Manzi, Bulega 16°.


Per quanto possano essere delle singole occasioni, manche come la Gara 2 della SSP a Most rispecchiano il bello del motociclismo, dove l’imprevedibile può accadere quando il meteo ci mette lo zampino. Approfittando di uno scroscio di pioggia improvviso, a vincere la seconda gara del Round Repubblica Ceca è stato Tarran Mackenzie, sulla Honda CBR600RR gestita dal team MIE Petronas.

Una vittoria commovente e per il quale la team principal Midori Moriwaki non ha saputo trattenere le lacrime ai box, durante gli ultimi giri carichi di tensione nei quali il figlio d’arte stava contenendo il rientro di Marcel Schrötter, in grande rimonta con la MV Agusta. La bellissima giornata della squadra bianco-turchese è stata completata dal quinto posto di Adam Norrodin, anche lui su una Honda sì nuova ma figlia di un progetto comunque superato.

A concludere il podio un’altra MV Agusta, quella di Bahattin Sofuoğlu che, per buona parte della gara, ha accarezzato il sogno della vittoria, fino a quando le abilità dell’inglese in condizioni miste non hanno fatto la differenza. I tre piloti giunti davanti, infatti, hanno resistito con le slick all’arrivo della pioggia, decidendo di non fermarsi e di approfittare del ritorno del sole per concludere la gara in testa.

Sono invece inciampati, in questo tranello, Nicolò Bulega e Stefano Manzi: i due italiani, a lungo in testa alla gara, si sono fermati in contemporanea ed hanno iniziato a lottare tra di loro nel tentativo di recuperare fino a quando le gomme Rain permettevano di farlo. Alla fine entrambi si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano, dato che il pilota Ten Kate si è ritirato per un guasto tecnico, mentre l’alfiere Aruba.it è sprofondato in classifica nel finale (forse per dei problemi di gomme).

LA CRONACA

Prima del via, viene annunciata l’assenza di Álvaro Diaz, caduto malamente durante Gara 1 ed impossibilitato a correre la seconda manche. Tutto pare pronto per l’avvio, ma pochi secondi prima del semaforo spunta una bandiera gialla: la Kawasaki di Luke Power si è spenta e l’australiano è costretto a rientrare in pitlane.

Anziché far ricominciare la procedura di partenza, la gara comincia e Glenn van Straalen si muove in anticipo dalla casella, compiendo un jump start. Bulega parte bene dalla pole e va al comando seguito da Manzi, De Rosa e Montella, con questi ultimi che lottano nella parte centrale della pista e Yari autore di un bel sorpasso a spese di Raffaele alla 12. Sempre alla prima chicane, Caricasulo rischia il contatto con Huertas nel cambio di direzione, ma entrambi possono proseguire.

La prima fase di gara è piuttosto nella norma, con Bulega intento a scappare ed il solo Manzi che prova a contenere il ritmo del connazionale, fino a quando, sul finire del sesto giro, alcune gocce di pioggia non cominciano a fare capolino nella parte finale del tracciato. La pioggerellina diventa uno scroscio vero e proprio nel settore centrale della pista e permette a Manzi di ricongiungersi a Bulega, per poi superarlo nel passaggio successivo alla curva 10.

Anche Caricasulo, con la pioggia, trova una buona confidenza e guadagna posizioni, ma la pioggia pare troppa per tentare di continuare con le Pirelli da asciutto: Manzi e Bulega rientrano immediatamente seguiti da De Rosa, ma al contrario Sofuoğlu e Schrötter, sulle MV, rimangono in pista e decidono di tentare l’azzardo.

A loro si unisce il thailandese Anupab Sarmoon sulla Yamaha R6 del team Thailand Racing, il quale dimostra una grande confidenza in queste condizioni e passa addirittura al comando alle spese del turco, finendo però a terra pochi istanti dopo in curva 20, con ancora dieci giri da percorrere. Manzi e Bulega, nel frattempo, sono rientrati in pista contemporaneamente e stanno lottando per l’ottava posizione, facendo allo stesso tempo registrare cronometrici molto più veloci di chi sta davanti.

Questa situazione, tuttavia, dura poco: sopra l’autodromo torna a spuntare il sole e la pioggia cessa, permettendo così all’asfalto di asciugarsi piuttosto rapidamente. Le speranze di “Manzer” di ottenere un buon risultato, inoltre, si esauriscono all’undicesimo giro, con l’italiano costretto a fermarsi per un guasto tecnico.

Bulega, a sua volta, non riesce a concretizzare sul ritiro del pilota Yamaha, essendo in grosse difficoltà con le gomme intagliate e finendo per perdere anche 7″ al giro dai primi. Sofuoğlu, tornato al comando, viene intanto riagganciato dal gruppo alle sue spalle formato da Mackenzie, Norrodin, Schrötter e McPhee, col pilota inglese che si rivela nettamente più veloce di tutti gli altri e supera Bahattin alla penultima curva.

In pochi giri, il #95 semina i quattro concorrenti e guadagna un vantaggio superiore agli otto secondi, mentre Schrötter balza in seconda posizione davanti a McPhee, che ha superato in un colpo solo gli altri due piloti. La pista sta diventando sempre più asciutta e, con queste condizioni, il pilota tedesco si rivela decisamente più rapido di Mackenzie.

Con cinque giri ancora da percorrere, l’inglese ha 8″3 di vantaggio su Schrötter, il quale però riesce a guadagnare anche più di un secondo al giro. All’inizio dell’ultima tornata il distacco è di 2″7 ma, nonostante alcuni doppiaggi di piloti molto più lenti (tra cui Bulega), Mackenzie riesce a resistere al rientro del #23 e a vincere la propria prima gara nel mondiale SSP.

L’ex-iridato del BSB precede la coppia Schrötter-Sofuoğlu, McPhee, Norrodin, Gradinger, Federico Fuligni (primo pilota della SSP Challenge), Sarmoon (ripartito dopo la caduta e ottavo al traguardo), Tuuli e De Rosa.

Nella classifica piloti, la situazione tra i primi due contendenti rimane invariata, con Bulega a quota 308 e Manzi a -46. In compenso si avvicina Schrötter, ora a quota 214 e dunque con ancora 96 punti di ritardo da riguadagnare sul #11, oltre che 50 su Stefano.

Ecco i risultati di questa rocambolesca Gara 2 e la classifica piloti dopo otto round.

Fonte immagine: mie.team

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)