Altra gara perfetta da parte dell’emiliano di casa Ducati, che vince anche nel campionato marche. Manzi e Navarro seguono Bulega.
Vincere una gara è sempre bello, vincere un primo titolo ancora di più, ma vincere entrambe in contemporanea ha sempre un pizzico di sapore speciale, un sapore che Nicolò Bulega ha potuto saggiare al termine della Gara 1 del Round Portogallo 2023, quando è stato incoronato campione del mondo SSP dopo la 14a vittoria stagionale.
La grande festa al box Aruba.it, che può celebrare anche la conquista del titolo marche Supersport proprio come in SBK, è cominciata subito dopo l’arrivo al parco chiuso del #11, festeggiato con bandiere tricolori, t-shirt celebrative ed anche un casco dedicato per l’occasione, oltre che l’immancabile #1 del campione messo sulla carena.
“BuleGas” ha condotto una gara in maniera esemplare (non per la prima volta in questo 2023), anche nel gestire il rientro di Stefano Manzi. Il pilota della Yamaha Ten Kate, principale avversario di Nicolò quest’anno, ha dato il tutto per tutto pur di ritardare almeno di un giorno la festa del ducatista, ma non c’è stato nulla da fare.
Terza posizione per Jorge Navarro sulla seconda R6 gestita da Ten Kate, al suo primo podio stagionale dopo aver anche mantenuto, in maniera convincente, il ritmo del compagno di squadra per quasi tutta la gara. Delusione invece per Yari Montella, partito dalla prima fila ma ritiratosi per un guasto tecnico.
LA CRONACA
All’inizio del giro di ricognizione Adrián Huertas ha dei problemi di stacco frizione sulla sua Kawasaki del team MTM. Decide tuttavia di prendere comunque il via, ma i problemi si presenteranno anche alla partenza e lo spagnolo rimarrà fermo al palo allo start.
Per quanto riguarda i piloti davanti, allo spegnimento dei semafori Bulega non parte benissimo, ma pur mantenendo l’esterno gira al comando in curva 1 davanti a Manzi, Montella, Debise e Caricasulo. Federico, già nel corso del primo giro, viene messo sottopressione da Jorge Navarro e finisce per cedergli la quinta piazza. Huertas, partito in ritardo, non riesce nemmeno a terminare il primo giro che scivola nel tentativo di recuperare.
Bulega, al comando, tenta subito lo strappo approfittando di un Manzi costretto a difendersi da Montella, il quale però non riesce a sferrare un attacco in fondo al rettilineo per via dell’ottima uscita di Stefano da curva 15. Caricasulo, nel frattempo, si ritrova nelle grinfie anche di Marcel Schrötter.
Il tedesco della MV Agusta riesce a sopravanzare l’italiano al quarto passaggio, mentre Navarro, di scia, supera Valentin Debise e sale al quarto posto. Il ritmo dello spagnolo è inoltre sufficientemente buono per inseguire i tre italiani, con Montella che intanto è salito in piazza d’onore.
Le Ducati davanti cominciano ad allungare ed il vantaggio della coppia di Panigale V2 sulle R6 raggiunge il secondo, con Navarro capace di riagganciare Manzi. Montella sembra in grado, a sua volta, di tenere il ritmo del leader del mondiale, ma a poco più di dieci giri dalla fine la sua Ducati si ammutolisce nella salita della curva Portimão, costringendolo alla resa.
Il ritiro di Yari promuove Manzi in seconda posizione, il quale comincia un duello a distanza a suon di giri veloci contro Bulega. In termini di azione, la lotta a suon di sorpassi è ai margini della top ten è vede protagonista Bahattin Sofuoğlu, che supera Raffaele De Rosa per l’ottava posizione e si mette alle spalle di Tom Booth-Amos, ottimo settimo fino a questo punto. Intanto Andrea Migno si ritira per guasto tecnico.
Il gap tra Bulega e la coppia Ten Kate scende a 1″2, mentre Debise si ritrova staccato oltre 5″. La lotta per le posizioni a punti prosegue e c’è la caduta di Booth-Amos, provocata da un contatto scaturito da De Rosa alla Lagos. Mentre l’inglese riparte, i commissari di gara puniscono il napoletano con un long lap penalty.
Il calo di Debise permette a Marcel Schrötter di raggiungerlo ed attaccarlo per la quarta posizione, ma la sfida per la vittoria sembra crescere di pathos: Manzi porta a 0″7 il suo distacco dalla Ducati #11, mentre Navarro decide di accontentarsi e di lasciare che sia il #62 a proseguire l’inseguimento.
A due giri dal termine, anche “Manzer” decide di arrendersi ed il distacco torna subito sopra il secondo. Gli ultimi giri sono una passerella per il ventitreenne di Montecchio Emilia, che taglia il traguardo della 14a vittoria in SSP e conquista il suo primo titolo iridato.
E’ anche il primo titolo di Ducati nella Supersport come campionato del mondo ed il secondo assoluto, contando quello della Supersport World Series del ’97 vinto da Paolo Casoli. Bulega è il secondo italiano a vincere l’alloro mondiale nella ex-600 dopo Andrea Locatelli, il quarto assoluto contando anche “Gasolio” e Fabrizio Pirovano nel primo biennio di vita della serie, non ancora riconosciuta dalla FIM.
Le Yamaha Ten Kate chiudono un ottimo sabato concludendo il podio davanti a Schrötter, Debise, Caricasulo, Sofuoğlu, De Rosa, Tuuli e Dalla Porta. Tom Booth-Amos, giunto solo 15° dopo l’incidente, conquista comunque il titolo nella WorldSSP Challenge; un ottimo risultato per l’ex-pilota Moto3.
Bulega raggiunge l’obiettivo massimo con 433 punti raccolti in ventuno manche disputate, con Manzi secondo di notevole misura a quota 343. Sarebbe ancora in lizza il terzo posto di Schrötter, ma il tedesco ha comunque un vantaggio rassicurante di 60 punti su Federico Caricasulo (280 a 220). Più accesa la battaglia per l’ultimo posto in top five tra Bahattin Sofuoğlu (168), Valentin Debise (160) e Niki Tuuli (145).
Qui i risultati di Gara 1 e la classifica iridata.
Fonte immagine: mediahouse.ducati.com
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