Spagna 2012: Maldonado on fire!

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
10 Maggio 2018 - 09:00
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Pastor Maldonado è sicuramente uno dei piloti più discussi, nel bene e nel male, degli ultimi 10 anni. Un pilota in grado di vincere il titolo della GP2 nonostante “l’impennata” alla prima variante di Monza sulla testa di Grosjean, non è sicuramente banale.

Negli anni anche le tante prese in giro per i suoi crash in F1 hanno fatto parte della sua carriera, ma c’è un week-end in particolare dove Pastor ha messo a tacere tutti: il GP di Spagna del 2012. Siamo nella stagione del bando degli scarichi soffiati, dello scalino sul muso delle monoposto e dei 7 vincitori differenti nelle prime 7 gare del mondiale.

In un clima di totale incertezza si arriva al Montmelò dove tutti si aspettano le Mclaren o le Lotus, fino a quel momento le migliori monoposto in griglia, protagoniste. Invece il week-end spagnolo ha in serbo due protagoniste quasi inattese. La Ferrari, vincitrice a Sepang con Fernando Alonso ma ancora in difficoltà rispetto alle avversarie, e la Williams con la FW34 “rivitalizzata” dai test del Mugello di qualche giorno prima. Già dalle libere del sabato Maldonado inizia a costruire il suo piccolo capolavoro, che avrebbe trovato conferma con una pole clamorosa (davanti allo stesso Alonso) e poi con la vittoria della gara.

Un successo che arriva grazie al ritmo in pista che il pilota venezuelano riesce a mettere a frutto rispetto allo spagnolo della Ferrari, nonostante questo lo abbia sopravanzato allo start. Una gara a due velocità con Maldonado e Alonso nettamente superiori rispetto agli avversari e il solo Kimi Raikkonen, salito sul podio insieme a loro, in grado di impensierirli.

È al giro 24 della gara che il pilota della Williams fa il “miracolo”. Rientrando due passaggi prima del leader della gara, e approfittando di qualche doppiaggio che mette in difficoltà Alonso, Maldonado segna il suo giro più veloce riuscendo a sopravanzare la Ferrari e involandosi verso la vittoria nonostante una seconda sosta ai box non propriamente eccellente.

Una vittoria storica per Maldonado, in quanto primo venezuelano della storia ad ottenere un risultato simile, e per la Williams, che non vinceva un GP da Interlagos 2004 con un altro pilota sudamericano, Juan Pablo Montoya. Ma c’è molto di più in quella vittoria di 6 anni fa: la capacità, da parte di un pilota che ha corso in F1 grazie al suo Paese e ai dollari dei suoi sponsor, di vincere con autorità e merito un GP di Formula 1 davanti a piloti più quotati e stimati rispetto a lui.

Anche per il team di Frank Williams non è un successo “banale”. Il 2011 si era concluso con soli 5 punti all’attivo e con una situazione economica estremamente delicata. Barcellona 2012 è quindi il ritorno al successo dopo tanti anni e con il pilota meno indicato per la vittoria dai media. Il dopo gara di Barcellona ha anche un risvolto drammatico che fortunatamente non sfocia in tragedia: durante la festa post vittoria, nel box della Williams vicino alla zona del rifornimento della vettura di Senna, compagno di Maldonado, un incendio divampa in maniera improvvisa scatenando il fuggi fuggi generale tra i vari addetti ai lavori presenti nel box. L’immagine di Maldonado che mette in salvo il cuginetto di 12 anni Manuel (ora pilota a sua volta) sulle proprie spalle è quasi simbolica, a testimonianza di un week-end entrato nella storia della F1 e che di banale non ha avuto nulla.

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