Mai come stavolta gli scongiuri sulla non vittoria Red Bull si uniscono in una sola speranza
Le due sessioni di prove libere di Singapore regalano una botta di speranza a tutti quelli che non vestono di blu e ne hanno piene le tasche di vedere lo stesso nome in cima alla classifica.
Sentimento, da un certo lato, anche comprensibile, visto il filotto Red Bull che sembra aver fatto diventare la F1 un campionato con due sole macchine (o sarebbe meglio dire una e mezza) e con tentativi, da parte delle sfere alte, di nascondere l’imbarazzo di una stagione del genere in termini di ripercussioni; ascolti, interesse e via dicendo sono a rischio crollo ma si cerca di rilanciare dicendo “Insomma, bisogna applaudire che vince e riscrive i record”. Detto da chi ha promosso un regolamento che doveva darci un vincitore diverso a gara, è un po’ una Pinocchiata.
È comunque palpabile quella sensazione di probabilità che, finalmente, sia arrivato il weekend difficile per chi ha dominato la stagione fino ad ora. In Red Bull sapevano che questo fine settimana sarebbe stato ostico, ma le prime due libere sembrano essere andate ancora peggio del previsto. Ecco quindi gli avvoltoi, nella figura degli altri team (e non solo), pronti a lanciarsi sulla preda alla prima possibilità. La Ferrari, dove si va piano, sembra andare forte. Alonso è vigile come al solito da queste parti. Le Mercedes hanno un po’ il punto di domanda sopra l’airscoop.
La rinnovata Singapore ha eliminato una parte ostica di tracciato e reso il tutto un po’ più scorrevole. Siamo ancora a venerdì ma sembra, ripeto sembra, che stavolta ci sia più gioco. Viste le premesse è meglio che sia così per tutti gli altri. Perché, se domenica sera la classifica finale dovesse ancora essere la solita, ci sarebbe davvero da chiudere tutto e ripresentarsi nel 2024.
Immagine: Media Red Bull
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