Si chiama Pirelli ma fosse Michelin, Bridgestone, Yokohama, Goodyear o chiunque altro vogliate tra i più famosi costruttori di pneumatici non cambierebbe di una virgola il senso di questo post, che non vuole andare né contro il fornitore di gomme né tanto meno contro chi per il fornitore lavora facendosi il mazzo, assecondando fondamentalmente quelle che sono le richieste della Federazione per smuovere la bilancia dello spettacolo in Formula 1.
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